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Autore "Signs", segnali del cinema attuale
Marienbad

Reg.: 17 Set 2004
Messaggi: 15905
Da: Genova (GE)
Inviato: 17-09-2005 17:28  
L'albero che cade nella foresta fa rumore?

Se si parla di oggettività, si parla di un'oggettività circoscritta alla percezione umana.
Gli esseri umani percepiscono una realtà oggettiva, ed è questa realtà che viene trattata nell'analisi: quella condivisione unanime di informazioni.
La critica è questo, prima di tutto.
Solo in seguito a questo tipo di operazione viene eseguito un lavoro di interpretazione (soggettivo, per forza di cose).
E se vero che non è possibile determinare quale sia la più esatta delle interpretazioni, è altrettanto vero che la critica non si occupa solo di questo, e cioè di tradurre meccanicamente le scelte effettuate da un autore, ma di assimilarle (e l'assimilazione funziona più o meno alla stessa maniera per ognuno di noi, poichè i 5 sensi - quando funzionano correttamente - percepiscono le stesse quantità di informazioni, sia quantitativamente che qualitativamente).

Non esiste infatti un modello standard di regia, ma esiste un'infinità di combinazioni di scelte più o meno efficaci, che portano il critico a fare una distizione tra il buon film e il pessimo film.
Questo è incontrovertibile.

Poi, parlare di oggettività e soggettività allontanandosi dal campo di applicazione che stiamo trattando, lo trovo abbastanza inutile e decisamente non alla nostra portata.
Riducendo tutto ad un discorso filosofico, qualunque realtà percepita sarebbe priva di oggettività.
L'oggettività di cui si parla infatti, quando si intraprende un certo tipo di discorso, è un'oggettività parziale (come lo è la soggettività del resto).

Cercare di definire precisamente certi termini lontano dai loro campi d'applicazione, ne compromette irrimediabilmente il loro senso e il loro utilizzo.

Quindi basta arrovellarsi il cervello con inutili disquisizioni.

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Marienbad

Reg.: 17 Set 2004
Messaggi: 15905
Da: Genova (GE)
Inviato: 17-09-2005 17:37  
Aggiungo un ultima considerazione.
Tutti gli esseri umani sono critici per natura, se non esistesse una base oggettiva, ogni considerazione fatta sarebbe valida e non valida in egual misura.
E in questo caso l'arte non potrebbe esistere.
Ma l'arte esiste.
Ed esiste perchè esiste un'oggettività sulla quale appoggiare una soggettività.
E non il contrario...
_________________
Meglio voi che io

[ Questo messaggio è stato modificato da: Marienbad il 17-09-2005 alle 17:39 ]

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Deeproad

Reg.: 08 Lug 2002
Messaggi: 25368
Da: Capocity (CA)
Inviato: 17-09-2005 17:37  
quote:
In data 2005-09-17 17:28, Marienbad scrive:
L'albero che cade nella foresta fa rumore?



certo
_________________
Le opinioni espresse da questo utente non riflettono necessariamente la loro immagine allo specchio.

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Marienbad

Reg.: 17 Set 2004
Messaggi: 15905
Da: Genova (GE)
Inviato: 17-09-2005 17:44  
quote:
In data 2005-09-17 17:37, Deeproad scrive:
quote:
In data 2005-09-17 17:28, Marienbad scrive:
L'albero che cade nella foresta fa rumore?



certo



C'è un grande silenzio dove non c'è mai stato suono
_________________
Inland Empire non l'ho visto e non mi piace

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oronzocana

Reg.: 30 Mag 2004
Messaggi: 6056
Da: camerino (MC)
Inviato: 17-09-2005 19:10  
brava Marien. Precisa e allo stesso tempo sintetica. Ti faccio i complimenti.
_________________
Partecipare ad un'asta, se si ha il Parkinson, può essere una questione molto costosa.
Michael J. Fox
---------
Blog

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royearle
ex "meskal"

Reg.: 06 Mag 2005
Messaggi: 6294
Da: napoli (NA)
Inviato: 17-09-2005 19:12  
Io mi sa che quoto Vietcong.
_________________

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Tristam
ex "mattia"

Reg.: 15 Apr 2002
Messaggi: 10671
Da: genova (GE)
Inviato: 17-09-2005 20:01  
quote:
In data 2005-09-16 23:41, nandrolone scrive:
quote:
In data 2005-09-16 02:05, Tristam scrive:
babbei.
io amo shyamalan. e signs è uno dei film migliori della storia del cinema. In assoluto.



Sarà ma questa affermazione sembra una delle più ridicole della storia dei forum del web, è stato individuato il babbeo.




ma tu chi sei?
pussa via...
_________________
"C'è una sola cosa che prendo sul serio qui, e cioè l'impegno che ho dato a xxxxxxxx e a cercare di farlo nel miglior modo possibile"

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Marienbad

Reg.: 17 Set 2004
Messaggi: 15905
Da: Genova (GE)
Inviato: 17-09-2005 23:02  
quote:
In data 2005-09-17 19:10, oronzocana scrive:
brava Marien. Precisa e allo stesso tempo sintetica. Ti faccio i complimenti.




Grazie, quando mi faccio capire sono contenta.

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royearle
ex "meskal"

Reg.: 06 Mag 2005
Messaggi: 6294
Da: napoli (NA)
Inviato: 18-09-2005 00:22  
quote:
In data 2005-09-17 19:12, meskal scrive:
Io mi sa che quoto Vietcong.



Anche se è un quotaggio un po' ipocrita, perchè non sarei assolutamente in grado di esprimermi per conto mio a quei livelli.

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vietcong

Reg.: 13 Ott 2003
Messaggi: 4111
Da: roma (RM)
Inviato: 19-09-2005 16:56  
quote:
In data 2005-09-17 13:58, sandrix81 scrive:

se prendo una scena di un film e scelgo di analizzarla basandomi sul suo decoupage, l'operazione che faccio è oggettiva, poiché le cose che dico, scrivo o quant'altro, sono lì sullo schermo, nel film.
Potrà non essere completa...





ma questa non è critica, è filologia. sono operazioni utilissime e per me affascinanti, ma io parlavo di approcci più ambiziosi.

quote:
In data 2005-09-17 17:37, Marienbad scrive:

Aggiungo un ultima considerazione.
Tutti gli esseri umani sono critici per natura, se non esistesse una base oggettiva, ogni considerazione fatta sarebbe valida e non valida in egual misura.




..ma io non ho mica detto "de gustibus" o "tutto è relativo".
E' ovvio che un giudizio, anche cinematografico, che non tenga conto dei dati oggettivi, o che addirittura li contraddica, si smentisce da sè: non è nemmeno giudizio: è chiacchiera da bar.

Quello che io affermo è che il valore di un critico non si misura in gradi di corrispondenza alla realtà dell'oggetto di cui tratta, ma nella forza dell'interpretazione. Questa "forza" può essere l'originalità, l'efficacia persuasiva dell'argomentazione, quello che volete. Naturalmente, anche la capacità di essere oggettivo.
Il mio modello è darwinistico, quindi, tutto va bene. Ci si può affermare attraverso una molteplicità di approcci. Dipende anche da cosa ci dobbiamo fare, dagli oggetti del nostro interesse (principio dell'adattamento).
Solo, non ci si deve illudere di sciogliere la questione postulando un metodo oggettivo e indiscutibile con cui bocciare o promuovere un'interpretazione. Non esiste una formula matematica (o piuttosto magica..) con cui sciogliere il nodo gordiano del caos delle intepretazioni divergenti. Tutto ciò che si può fare è creare un'interpretazione più forte e gettarla nella mischia, sperando che il pubblico, la comunità interpretante si accorga che è migliore, che spiega meglio il film in questione.

...non volevo riaprire la questione ed ammorbarvi e me ne scuso, ma non ho resistito. che poi, in due parole: Sandrix e Marien hanno una concezione della critica più vicina a una scienza, io a una forma d'arte (quando non è costretta a farsi mestiere per forza di cose)

E' che molto spesso ho incontrato in questo foro una tendenza a identificare l'oggettività come il parametro dirimente per determinare senza ombra di dubbio la validità o meno di un fìgiudizio, una volta per tutte. Questo, oltre a una forma di feticismo, mi sembra una permanenza di pensiero religioso, un desiderio di verità assoluta (anche se ottenuta facendo appello all'opposto della religione, la scienza). Per questo preferisco richiamarmi a Darwin e accettare che Dio è morto.


_________________
La realtà è necessaria a rendere i sogni più sopportabili

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sandrix81

Reg.: 20 Feb 2004
Messaggi: 29115
Da: San Giovanni Teatino (CH)
Inviato: 19-09-2005 20:12  
quote:
In data 2005-09-19 16:56, vietcong scrive:
Sandrix e Marien hanno una concezione della critica più vicina a una scienza


Ma assolutamente no, proprio perché "Non esiste una formula matematica con cui sciogliere il nodo gordiano del caos delle intepretazioni divergenti".
Su questo non ci piove. Non è oggettivo il metodo di critica, di oggettivo c'è solo la base da cui partire. Insomma, se si vuol fare critica, è dal film che bisogna partire, e il film è lì, l'oggetto di studio è dato, non ce lo dobbiamo (nè possiamo) inventare.
Sono perfettamente d'accordo quando parli di "letteratura sulla letteratura", di critica come arte a sua volta. Del resto, il termine "cineasta" fu coniato da Delluc, per indicare non solo il regista, ma anche chiunque contribuisse alle fasi realizzative del film, ma anche a quelle critiche.

Se la critica fosse scienza, sarebbe ugualmente accessibile a tutti; invece il buon critico deve avere delle qualità che hai ben individuato dicendo che dev'essere "il più convincente".
_________________
Quando mia madre, prima di andare a letto, mi porta un bicchiere di latte caldo, ho sempre paura che ci sia dentro una lampadina.

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royearle
ex "meskal"

Reg.: 06 Mag 2005
Messaggi: 6294
Da: napoli (NA)
Inviato: 19-09-2005 20:50  
Ecco, io non userei il termine "arte", per quanto una componenete artistica debba essere presente; però la critica viene comunque dopo l'opera d'arte, senza di essa non può esistere, e la sua funzione a mio parere è comunque alla fine comprendere e far comprendere l'opera, facilitarne la fruizione da parte dello spettatore. In questo il suo approccio ha anche della scienza. E però il buon critico deve sempre mettere se stesso in gioco nel rapporto con il Testo, che è sempre il terreno di una partita tra l'Autore e lo Spettatore(nel caso del cinema).
Più che il falso scontro tra soggettività e oggettività, crredo che si debba riconoscere il ruolo "oggettivo" della soggettività, perchè senza tener conto del nostro ruolo di spettatori, l'opera non si comprende, visto che oggettivamente un film esiste solo in presenza di uno spettatore, un libro di un lettore e così via. Un processo per sua natura così soggettivo come quello artistico si può analizzare solo ripercorrendo (artisticamente, sì) quello stesso processo sulle tracce dell'autore. E però deve essere anche una ricostruzione basata sul riconoscimento "oggettivo" di ciò di cui facciamo esperienza in qualità di spettatori.

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vietcong

Reg.: 13 Ott 2003
Messaggi: 4111
Da: roma (RM)
Inviato: 19-09-2005 20:51  

perfetto, allora ci troviamo d'accordo. non mi resta che vedere questo "signs" di cui tutti parlano..

_________________
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Marienbad

Reg.: 17 Set 2004
Messaggi: 15905
Da: Genova (GE)
Inviato: 19-09-2005 21:04  
quote:
In data 2005-09-19 20:12, sandrix81 scrive:
quote:
In data 2005-09-19 16:56, vietcong scrive:
Sandrix e Marien hanno una concezione della critica più vicina a una scienza


Ma assolutamente no, proprio perché "Non esiste una formula matematica con cui sciogliere il nodo gordiano del caos delle intepretazioni divergenti".
Su questo non ci piove. Non è oggettivo il metodo di critica, di oggettivo c'è solo la base da cui partire. Insomma, se si vuol fare critica, è dal film che bisogna partire, e il film è lì, l'oggetto di studio è dato, non ce lo dobbiamo (nè possiamo) inventare.
Sono perfettamente d'accordo quando parli di "letteratura sulla letteratura", di critica come arte a sua volta. Del resto, il termine "cineasta" fu coniato da Delluc, per indicare non solo il regista, ma anche chiunque contribuisse alle fasi realizzative del film, ma anche a quelle critiche.

Se la critica fosse scienza, sarebbe ugualmente accessibile a tutti; invece il buon critico deve avere delle qualità che hai ben individuato dicendo che dev'essere "il più convincente".




Ecco, stavo per rispondere a Viet, ma poi mi sono imbattuta in questo intervento e non l'ho trovato più necessario.
Concordo con Sandrix e sulla scia delle sue parole dico:
Per fare una buona critica, è necessario partire dall'analisi oggettiva e proseguire con l'intelligenza soggettiva.
Si fa una cattiva recensione, quando si parte dal gusto soggettivo e si prosegue con il riscontro forzato nell'impianto oggettivo.

Ciauz!

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Tenenbaum

Reg.: 29 Dic 2003
Messaggi: 10848
Da: cagliari (CA)
Inviato: 19-09-2005 21:18  
quote:
In data 2005-09-19 20:12, sandrix81 scrive:
Se la critica fosse scienza, sarebbe ugualmente accessibile a tutti; invece il buon critico deve avere delle qualità che hai ben individuato dicendo che dev'essere "il più convincente".


non credo che ci sarebbe comunque questa evenienza

altrimenti tutti potrebbero essere fisici piuttosto che chimici
_________________
For relaxing times make it Suntory time

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