FilmUP.com > Forum > Tutto Cinema - Million dollar baby
  Indice Forum | Registrazione | Modifica profilo e preferenze | Messaggi privati | FAQ | Regolamento | Cerca     |  Entra 

FilmUP Forum Index > Cinema > Tutto Cinema > Million dollar baby   
Vai alla pagina ( Pagina precedente 1 | 2 | 3 | 4 | 5 | 6 | 7 | 8 | 9 | 10 | 11 | 12 | 13 | 14 | 15 | 16 | 17 | 18 | 19 | 20 Pagina successiva )
Autore Million dollar baby
riddick

Reg.: 14 Giu 2003
Messaggi: 3018
Da: san giorgio in bosco (PD)
Inviato: 06-03-2005 18:46  
quote:
In data 2005-02-18 22:56, NancyKid scrive:
Senza ombra di dubbio il MIGLIOR FILM della Stagione



ho pianto come un vitello, non mi sono mai sentito tanto idiota. tutto magistrale, tutto

  Visualizza il profilo di riddick  Invia un messaggio privato a riddick    Rispondi riportando il messaggio originario
riddick

Reg.: 14 Giu 2003
Messaggi: 3018
Da: san giorgio in bosco (PD)
Inviato: 06-03-2005 18:49  
quote:
In data 2005-02-26 02:31, bunch311 scrive:
dire che eastwood gira meglio di scorsese è l'eresia dell anno.non diciamo cazzate
io sono tra quelli che ha amato sia mystic che quest'ultimo ma non dite certe cazzate paurose




eastwood gira meglio di scorsese.
million dollar vale 4 aviator
_________________
M.O.I.G.E. al rogo

  Visualizza il profilo di riddick  Invia un messaggio privato a riddick    Rispondi riportando il messaggio originario
8ghtBall

Reg.: 04 Feb 2004
Messaggi: 6807
Da: Cesena (FO)
Inviato: 06-03-2005 19:18  
quote:
In data 2005-03-06 18:49, riddick scrive:
eastwood gira meglio di scorsese.
million dollar vale 4 aviator



NON esageriamo...
_________________
Altri spazi di cinema:
CineOcchio Forum
CineOcchio MagAzine Info e News

  Visualizza il profilo di 8ghtBall  Invia un messaggio privato a 8ghtBall  Vai al sito web di 8ghtBall    Rispondi riportando il messaggio originario
riddick

Reg.: 14 Giu 2003
Messaggi: 3018
Da: san giorgio in bosco (PD)
Inviato: 06-03-2005 19:33  
esagerato come il post che ho citato
_________________
M.O.I.G.E. al rogo

  Visualizza il profilo di riddick  Invia un messaggio privato a riddick    Rispondi riportando il messaggio originario
leonessa

Reg.: 09 Ago 2002
Messaggi: 5315
Da: Abbiategrasso (MI)
Inviato: 06-03-2005 20:49  
Ok, è piaciuto a tutti... Missà che dovrò rivederlo...

1bix8
_________________
I'm impossible to forget but hard to remember

  Visualizza il profilo di leonessa  Invia un messaggio privato a leonessa    Rispondi riportando il messaggio originario
Valens

Reg.: 21 Feb 2004
Messaggi: 657
Da: Genova (GE)
Inviato: 06-03-2005 23:56  
Bellissimo film ma ha qualcosa di strano: il succo della "storia" alla fine è piuttosto banale e se vogliamo scontato eppure ti tiene incollato lì...senza che l'interesse cali mai nemmeno per un secondo. E' proprio giusto quel che si dice: la vera maestria alle volte sta nel riproporre il già visto in modo talmente perfetto e coinvolgente da farlo sembrare nuovo. D'altronde quando ci sono grandi personaggi interpretati da grandi attori, emozioni forti, una regia perfetta che non ti mostra ne più ne meno del necessario e per questo ti colpisce in modo più diretto e incisivo...bhè ci troviamo di fronte a una piccola grande perla.

  Visualizza il profilo di Valens  Invia un messaggio privato a Valens  Email Valens    Rispondi riportando il messaggio originario
stevie

Reg.: 26 Feb 2004
Messaggi: 2135
Da: viterbo (RM)
Inviato: 07-03-2005 14:28  
Che si può dire di un film sapientissimo, girato e montato da Dio, che dosa uno a uno gli ingredienti giusti per arrivare all'Oscar e ci riesce puntualmente?

Che sono rimasto puntualmente deluso pur riconoscendogli tutti i meriti di cui sopra.I personaggi, dal primo all'ultimo sono stereotipati, qualcuno macchiettistico al limite della sopportabilità, le psicologie prevedibili, aleggia una retorica moralistica senza distacco.
E io sono uno a cui Mystic River è piaciuto da matti. Mi aspettavo troppo, chissà.
_________________
Save the cheerleader, save the world

  Visualizza il profilo di stevie  Invia un messaggio privato a stevie    Rispondi riportando il messaggio originario
VViNks

Reg.: 22 Ago 2003
Messaggi: 2664
Da: milano (MI)
Inviato: 08-03-2005 10:25  
non hai visto il film => non continuare a leggere.

solo un elemento

quote:
In data 2005-02-23 12:57, Ayrtonit scrive: senza parlare poi del tema dell eutanasia, qui trattato senza le implicature morali politiche etiche e religiose che aveva in mar adentro, ma che pure fa sempre il suo bell effetto commovente.


be’ effetto commovente a parte, a me pare che il film si muova su una forte contrapposizione (ma non è l’unica). da un lato certe convenzioni morali, a cui ci si adegua per abitudine più che per convinzione e rappresentate dalla chiesa; dall’altro la realtà e, se vogliamo, crudeltà della vita, rappresentata dalla boxe. una scena in particolare: quando maggie (la boxe), chiede d’essere aiutata a farla finita, campeggia al centro dell’inquadratura il crocefisso (la chiesa) che tiene al collo. l’ho trovata una contraddizione (in senso positivo, perché immagino voluta), diciamo così, gratificante, perché, a parte l’essere sempre attratto da questo tipo di contrasti, essendo una delle scene finali, l’ho sentita come scena-suggello di qualcosa percepito fino a quel momento.

ovviamente, questa è una visione personalissima, non so in che misura influenzata dall’essere italiano.

[ Questo messaggio è stato modificato da: VViNks il 08-03-2005 alle 10:26 ]

  Visualizza il profilo di VViNks  Invia un messaggio privato a VViNks  Email VViNks    Rispondi riportando il messaggio originario
darkStar

Reg.: 27 Gen 2005
Messaggi: 71
Da: Houston (es)
Inviato: 08-03-2005 11:11  
quote:
In data 2005-03-07 14:28, stevie scrive:aleggia una retorica moralistica senza distacco.





ma dove???
mi sa ke hai sbagliato film...
tutto il contrario della retorica...

  Visualizza il profilo di darkStar  Invia un messaggio privato a darkStar    Rispondi riportando il messaggio originario
Davil89

Reg.: 29 Dic 2003
Messaggi: 6581
Da: Soliera (MO)
Inviato: 08-03-2005 23:03  
che dire, avete già detto tutto. Grandi interpretazioni, anche quella di Morgan Freeman che mi ha stupito molto. Come già detto è il film più bello della stagione, oscar meritatissimi. Quando è finito avevo le lacrime agli occhi. Cmq questo film gli da 10 a 0 a The Aviator
voto: 9

_________________
Ultimo film visto (Cinema, DVD, VHS):
Million Dollar Baby

Al mio segnale... scatenate l'inferno (Generale Massimo)- da "Il Gladiatore"

[ Questo messaggio è stato modificato da: Davil89 il 08-03-2005 alle 23:04 ]

  Visualizza il profilo di Davil89  Invia un messaggio privato a Davil89  Vai al sito web di Davil89     Rispondi riportando il messaggio originario
Petrus

Reg.: 17 Nov 2003
Messaggi: 11216
Da: roma (RM)
Inviato: 09-03-2005 10:53  
Occhio: non consiglierei la lettura se non dopo visione del film!



La boxe è un atto innaturale. […] Anziché evitare il dolore, com’è naturale nella vita, nella boxe gli vai incontro. Perciò una volta che hai deciso che vuoi essere un pugile, devi sapere come combattere”.

Così viene introdotto il mondo della palestra di Frankie Dunn dallo scrittore F.X.Toole, pseudonimo di Jerry Boyd, amante, nel senso pieno del termine, della boxe, improvvisatosi, con successo, novelliere a settant’anni.
Ma quest’introduzione, ripresa in voice-off nel film, inquadra anche la poetica del Frankie Dunn regista, alias Clint Eastwood. Ed è forse per questo che l’autore de “Gli spietati” ha deciso di riadattare una novella sulla/della boxe, dando allo sport nello specifico un valore puramente estetico, non fondante di un insieme di simboli e significati caratterizzabili anche in altri contesti. Valore estetico si, ma non estetizzante. Anche perché l’unica celebrazione alla quale Eastwood cede è quella al “valore” dello sport, fatta da sacchi veloci, addominali, incontri pilotati e corrotti, ma in fondo segnata nel bene e del male dal coraggio del singolo, ma insieme dal cuore, dall’orgoglio. E’ il trade d’union di questi elementi che può rendere una cameriera da bar in una Ragazza da un Milione di Dollari. Lo sport della boxe è valore puramente estetico dicevamo, ma anche no, ricondotto nel sistema percettivo globale del film dal suo stesso connotarsi come “valore”, come fondamento di un’etica di rapporti.
E i film di Eastwood, da un po’ di tempo a questa parte, rispecchiano la dinamica dell’icipit della novella. L’antieroe di Eastwood non rifugge il dolore, lo insegue suo malgrado, in un rapporto che si pone innanzitutto allo spettatore nella maniera più naturale possibile, e proprio per questo più disarmante. Il cinema di Eastwood insegue sogni modesti, vendette mai compiute e giammai realizzabili. Rifugge da qualsiasi tipo di consolazione, patetismo, liricità. E Frankie Dunn se ne andrà in qualche posto “tra il nulla e l’addio”, così come il Dave Boyle di “Mystic River”, ma così come anche lo Sean Penn-angelovendicatore, autore di una vendetta tanto radicale quanto efimera.
Il colpo di pistola sulle orme del Mystic è un atto di liberazione dal quotidiano, da un legaccio che inesorabilmente tenderà a stringersi di più intorno al collo di chi resta tanto più drastico sarà il tentativo di scioglierlo. Ma il cinema di Eastwood è anche un cinema di occasioni. L’occasione di Dave Boyle di completare un nome sul marciapiede interrotto a metà, l’occasione di Jimmy Markum di farla finita con una vissuto troppo, ma veramente troppo, pesante Così come l’occasione di Frankie Dunn di portare un suo pugile al titolo, l’occasione di salire per la centodecima volta sul ring per un vecchio boxeur disilluso, l’occasione per Maggie Fitzgerald di poter esplodere come donna all’interno di un rapporto dialettico. E a livello di sensazioni, di emozioni, di gestione degli attori, Eastwood punta al rapporto duale, al massimo triadico. La macchina da presa distingue spazi e seziona ambienti, in modo tale che i personaggi non si trovino mai in più di due-tre in scena. Sullo stesso ring l’avversaria di turno non c’è quasi mai, tutto si riassumi, si riduce e si esplica nel rapporto fatto di parole, rimbrotti, sensazioni e dolori tra il manager e il proprio pugile. E, forse per un caso, la magia si spezzerà proprio quando sul ring salirà un avversario vero, veramente filmico. Questa tendenza (meravigliosa aggiungerei io) a non riempire lo spazio scenico con figure di contorno è una scelta concettuale ben precisa. Quando Maggie affronterà il suo primo incontro, Frankie e il vecchio Scrap si ritroveranno a parlarne isolati, a commentare in uno spazio quasi extradiegetico rispetto alla percezione del reale fulcro dell’azione ciò che succede in uno stadio, in un ring attorniato da folla urlante. Ma anche il personaggio della Swank sarà puramente contorno, puramente e semplicemente “figura in campo” fino all’istaurarsi del rapporto con il suo manager, attraverso il quale arriverà a connotarsi Personaggio.
La ricerca “morale” dell’Eastwood regista non passa per la storia, per ciò che rimane nell’occhio e nel cuore ad un impatto puramente emozionale. Non c’è nulla di meno morale, e al contempo più intriso di moralità, di quel staccare la spina, culmine ultimo di un andamento che nulla ha di incalzante o immaginifico, ma che anzi spesso cede a duri colpi visivi ancor prima che sentimentali. La ricerca di una morale del film passa attraverso la gestione della macchina da presa, al felice connubio tra inquadratura e montaggio. Eastwood combina elementi altrove ridondanti e fastidiosi in modo impeccabile e, cosa fondante e fondamentale, estremamente funzionale alla dieresi del film.
E così la voice off, così dosata, pacata e misurata di un Morgan Freeman a livelli altissimi non è mai ridondante, eccessiva. Ma soprattutto non tende ad oggettivare, a fornire banalmente chiavi di lettura parlate a un film che parla solo attraverso la messa in scena, ma si mette a servizio di una lettura parziale, seppur parzialmente appassionata nella misura più consona al personaggio, dello svolgersi della vicenda.
Anche il tanto vituperato ralenty, con il quale tante polemiche aveva sollevato Gibson con la sua Passione, viene dosato, centellinato, usato con il solo scopo di bloccare, invischiare quel pugno assassino che darà una svolta alla storia, alla vita. E al di là di stilemi e scelte visive che rimangono in campo estetico pur incidendo concettualmente sulla morale della messa in scena, Eastwood risolve la sua funzione giudicante attraverso un montaggio, che, seguendo un termine forse troppo usato e abusato, potremmo definire “trasparente”. Il regista di San Francisco ci guida attraverso la palestra, attraverso i dialoghi, attraverso gli sguardi tra i personaggi con mano delicata e invisibile, ma allo stesso tempo ferma e risoluta. L’unica cosa che conta è il rapporto tra campo e fuoricampo, tra quel che si vede e quel che s’intuisce. E come aveva fatto per Dave Boyle, anche il dolore, la passione per una vita segnata, di Maggie Fitzgerald non viene indagata, estrinsecata, sviscerata, ma emerge imprimendosi nell’occhio meccanico tramite il rapporto dell’attrice col microcosmo che la genera e da cui è generata. Eastwood non stupra un’intimità, le intimità dei suoi personaggi, ma al contrario le fa emergere in rapporto alla messa in scena. Tutto è già indirizzato, il montaggio ci permette di prevedere sin quasi nei dettagli ogni singolo snodo narrativo. E’ nell’attacco del già citato ralenty, e nel primo stacco durante la fase rallentata che si rivela già l’inesorabile spezzarsi di un bellissimo gioco, l’andare in polvere delle banconote del milione di dollari.
Operazioni queste a mio avviso impossibili senza una delle migliori scenografia degli ultimi anni, sicuramente una di quelle che più agiscono (da)dentro il film, ideata e costruita da Henry Bumstead, ormai rodato nel lavoro con il vecchio Clint.
“Forte non è abbastanza” risponde Frankie a Maggie al loro primo incontro. “Tought ain’t enough” recita una scritta nell’ufficio di un Frankie che non tornerà più, mentre la macchina scende in un batter d’occhi sulla sedia vuota, la sedia di un uomo forte, ma forse non abbastanza. I miracoli veri sono nella palestra, microcosmo d’altri tempi, microcosmo d’altro cinema. La costruzione dell’ambiente permette alla fotografia di assumere un significato ed un ruolo tipicamente ed esclusivamente simbolico. Il contrasto luce ombra di un bianco e nero così gravido di colori, un ruolo così attivo e marcato delle luci, così come le sfrutta Tom Stern, è possibile esclusivamente grazie ad una costruzione del set che permetta una sorta di intima familiarità, ma al contempo connoti quella sorta di venatura noir che consenta alla fotografia di giudicare quel che accade.
E a Eastwood capita di sovente di staccare su un volto, spezzato, sottolineato, su un gioco di luci che denota e caratterizza sovente luoghi e figure.
Ovviamente la perfezione è estranea all’uomo. Troviamo così a muoversi nella palestra di Dunn alcuni personaggi che rischiano di scivolare nello stereotipo. La loro descrizione si presenta in modo secco ed essenziale. Quasi una necessità, dunque, quella di tipizzare le figure da palestra, che stona tuttavia con la corrispondente assoluta imparzialità di giudizio rispetto alle figure che dominano il film.
Ed è questo, più un problema di script che di gestione, la quale, anzi, aiuta a smussare stereotipi altrimenti troppo netti. Ed è sempre lo script a stiracchiarsi un po’ nell’ultimo quarto di film, quello ospedaliero per intenderci. Bisogna intenderci sul fatto che questo allentarsi del plot è sicuramente funzionale al film, ed è rilevabile in principal misura perché non all’unisono con una restante sceneggiatura serrata, essenziale, quasi scontrosa. Tuttavia un rilassamento è ben presente ed evidente, e forse viene a togliere qualcosina alla serrata scarsezza di un plot costruito tutt’altro che per impietosire.
Problemi (trascurabili in verità) che comunque vengono sopperiti dalla mano ferma, non consolante del regista. E qui basti solo pensare l’eliminazione della liberatoria scena di un Dunn che prende a cazzotti quel piccolo bestiario qual è la famiglia di Maggie, scena invece ben presente nella novella di Toole.
Un film di Eastwood, per Eastwood. Tacciato di freddezza solo perché non coinvolto emotivamente nell’andamento della storia, ma così profondamente coinvolto e toccato dalla sua messa in scena.
Un film che ci parla di un’occasione, di tante occasioni, perdute, ma forse anche per questo vinte.
“Con le scarpe in mano ma senza più l’anima, scese silenziosamente lungo le scale posteriori e se ne andò, gli occhi asciutti come una foglia in fiamme”.


L'articolo è già stato pubblicato
qui
_________________
"Verrà un giorno in cui spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate"

  Visualizza il profilo di Petrus  Invia un messaggio privato a Petrus  Vai al sito web di Petrus    Rispondi riportando il messaggio originario
spooky1981


Reg.: 07 Ago 2002
Messaggi: 224
Da: Casatenovo (LC)
Inviato: 10-03-2005 22:17  
Appena sono uscita mi mancava qualcosa, come se fossi rimasta delusa da un aspetto che non capivo. Ci ho dormito sopra e alla fine ne sono venuta a una. Quando ho scritto la recensione di Million DOllar Baby qui l'ho divisa in due: oggettiva e soggettiva.

Oggettivamente è un bel film classico, con tutti i canoni del caso.
Soggettivamente la fine mi è sembrata un pò buttata lì. Ma nella recensione lo spiego meglio.. Non ho altre parole per descrivere quel che penso...

  Visualizza il profilo di spooky1981  Invia un messaggio privato a spooky1981  Email spooky1981  Vai al sito web di spooky1981  Stato di ICQ     Rispondi riportando il messaggio originario
Lollina
ex "lolly19"


Reg.: 11 Gen 2002
Messaggi: 19693
Da: albenga (SV)
Inviato: 11-03-2005 09:27  
quote:
In data 2005-03-10 22:17, spooky1981 scrive:
La scelta di Maggie mi è sembrata una scelta "vile". Morgan Freeman a un certo punto dice "Quando è entrata qui dentro aveva solo il coraggio, tu le hai dato un'occasione". E' questo che mi ha lasciato perplessa. Maggie ha avuto la sua occasione grazie a qualcun altro, grazie alla sua guida. Eppure quando c'è stato il momento di lottare davvero, contro la malattia e contro la vita ingiusta lei si è tirata indietro, affidando a qualcun altro la responsabilità sulla sua vita. Ho visto gente lottare anche con una gamba e ne ho viste altre che l'hanno fatto nonostante la loro occasione non fosse mai arrivata. Mi si può rispondere "eh ma questa è la sceneggiatura" e io posso dire "E' la sceneggiatura ma io ne sono rimasta amareggiata". Mystic River mi è entrato dentro e spesso mi viene in mente la sequenza del bimbo sulla macchina. Per Million Dollar Baby no. Se sei coraggiosa, lo sei fino alla fine. Se no hai avuto solo la fortuna di trovare qualcuno che ti infondesse coraggio e sicurezza. Non è facile da spiegare in poche righe scritte al computer, ma spero di essermi spiegata al meglio.



Io la vedo sotto un'ottica diversa.
Meggie è riuscita a realizzare il sogno della sua vita, è riuscita a ottenere innumerevoli vittorie, perchè è proprio quello che lei ha voluto... Vincere.
Come dice la protagonista stessa, nelle ultime agoniate scene, lei ha girato tutto il mondo, è apparsa su giornali e riviste; da niente è passata a tutto, i fans la amavano e la seguivano... era una donna piena di passioni e di libertà.
Ora si trova ad essere niente, paralizzata e senza una gamba, inferma in un letto, come un vegetale... (per non parlare della sua famiglia).
... e ora io mi chiedo, questa è vita?
A volte ci troviamo di fronte a scelte decisive, che possono essere giuste o sbagliate, ma che non protranno mai essere giudicate dagli altri, se non provate da loro stessi.
LOTTARE---- hai ragione.
Ma in questo caso lottare per cosa?
_________________
Perchè sentiamo la necessita' di chiaccherare di puttanate, per sentirci a nostro agio?E' solo allora che sai di aver trovato qualcuno di davvero speciale,quando puoi chiudere quella cazzo di bocca per un momento e condividere il silenzio in santa pace.

  Visualizza il profilo di Lollina  Invia un messaggio privato a Lollina    Rispondi riportando il messaggio originario
Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 11-03-2005 10:38  
Il film è sicuramente ben fatto,ma niente di eccezionale. La regia è una regia classica che, non senza il fondamentale aiuto di una voice-off veramente deludente, compie il suo dovere senza particolari suggerimenti.
E' un film scarno e questo è il suo merito ma senza colpi di genio,parlare di capolavoro è ridicolo.

  Visualizza il profilo di Quilty  Invia un messaggio privato a Quilty    Rispondi riportando il messaggio originario
ChMiX9

Reg.: 08 Nov 2003
Messaggi: 259
Da: Reggio calabria (RC)
Inviato: 11-03-2005 15:49  
Ancora a Reggio Calabria non l'hanno portato Incredibile! Solo da noi succedono queste cose e poi tengono 3 settimane i film di Boldi e De sica. Mhà!
_________________
"Che hai fatto in tutti questi anni, Noodles?" .... "Sono andato a letto presto".

  Visualizza il profilo di ChMiX9  Invia un messaggio privato a ChMiX9    Rispondi riportando il messaggio originario
Vai alla pagina ( Pagina precedente 1 | 2 | 3 | 4 | 5 | 6 | 7 | 8 | 9 | 10 | 11 | 12 | 13 | 14 | 15 | 16 | 17 | 18 | 19 | 20 Pagina successiva )
  
0.131321 seconds.






© 1999-2020 FilmUP.com S.r.l. Tutti i diritti riservati
FilmUP.com S.r.l. non è responsabile ad alcun titolo dei contenuti dei siti linkati, pubblicati o recensiti.
Testata giornalistica registrata al Tribunale di Cagliari n.30 del 12/09/2001.
Le nostre Newsletter
Seguici su: