FilmUP.com > Forum > Tutto Cinema - Salò o le 120 giornate di Sodoma di Pasolini
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FilmUP Forum Index > Cinema > Tutto Cinema > Salò o le 120 giornate di Sodoma di Pasolini   
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Autore Salò o le 120 giornate di Sodoma di Pasolini
Marienbad

Reg.: 17 Set 2004
Messaggi: 15905
Da: Genova (GE)
Inviato: 16-08-2006 20:53  
Che troie.


_________________
Inland Empire non l'ho visto e non mi piace

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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 16-08-2006 22:51  
quote:
In data 2006-08-16 20:31, TINTOBRASS scrive:
Che però Pasolini non fosse nuovo ad una rappresentazione estrema e raggelante della violenza, ne sono testimoni le sue 6 tragedie. "Orgia" e "Calderòn" in primis. E le figure della Donna e di Rosaura in particolare. Calpestate, stuprate, sottomesse come neppure l'ultimo dei cani. Chi conosce l'opera omnia di Pasolini, saprà guardare "Salò" con con minor stupore, ma, in compenso, con rinnovato senso critico.



Non ho mai sostenuto che Pasolini fosse nuovo ad una rappresentazione della violenza estrema, ecc. Giusto per precisare. Sullo specifico, non concordo. I linguaggi del cinema e della letteratura sono differenti, anche nelle assonanze, nella ricorsività e coerenza dei contenuti: ideali, etico-morali, socio-politici, poetici, umanistici. Ciascun linguaggio produce un carico emotivo/emozionale, intellettuale, un "piacere" della fruizione, pur nel "risaputo", di natura affatto diversa.
E' sicuramente utilissimo - ma più per gli l'addetto ai lavori, per lo studioso, per l'appassionato scrupoloso/curioso - conoscere l'intera opera, sia letteraria sia filmica, di Pasolini, ovvero individuare in maniera il più possibile esatta i comuni denominatori (quasi scontato ipotizzare che ve ne siano e che siano riconoscibili da chiunque sappia vedere/leggere, e ciò non vale solo per Pasolini) ma dissi già, poichè ne sono fermamente convinto, che "guardare" non è esattamente come leggere. Così come suonare non è lo stesso che dipingere. Anche se il cromatismo pittorico è simile al cromatismo musicale, l'effetto finale e gli "affetti" sono diversi, dove non vi è la supremazia degli uni sugli altri. Si completano, ma anche vivono per di vita propria. La maggior parte delle persone "comuni" (non tutti sono intellettuali a tutto tondo e sarebbe anche vano pretenderlo), ha imparato a conoscere il Pasolini letterato, scrittore, poeta attraverso il cinema. La forza del suo linguaggio cinematografico, di quell'estetica (empirica, "rozza", fuori regola), di quei contenuti (mai sentiti nè ma letti) indussero il fruitore più attento e curioso ad approfondire i territori della letteratura (sublimi, manco a dirlo, però differenti), allorchè la liturgia filmica si era comunque compiuta nel migliore dei modi, direi in pompa magna, solenne, con il miglior abito talare a disposizione. (libera associazione d'idee: Medea.., quella macchina a mano inquieta, nervosa, insinuante, che coglie tutta l'"instabilità" delle psicologie, dei caratteri, delle forze telluriche che sottendono alla tragedia, nella dicotomica contrapposizione tra mondo barbarico e civile: il mondo del sottoproletario - volgarmente candido - e il mondo borghese - elegamentemente mortifero, putrefacto!). Teorema, il libro, ad esempio, divenne famoso e fu letto solo dopo l'omomimo film che, posso testimoniarlo per aver vissuto quei giorni in diretta, non fu meno efficace, compiuto, autonomo dall'assunto letterario. Non fu meno "scandaloso" - se non proprio ugualmente disturbante - di Salò, quantunque mi sia già espresso sulle "particolarità" di questo film che trovo irrangiungibile e stupefacente ogni volta che lo rivedo. Nonostante abbia letto un bel po' di letteratura Pasoliniana. Ragazzi di Vita, una Vita violenta, divennero celebri dopo le visioni di Accattone, Mamma Roma, La Ricotta, ecc. E così gli altri scritti. Suppongo che Pasolini scelse di diventare cineasta perchè si rese conto del potere che aveva il cinema, la maggiore facilità di fruizione, l'appeal che aveva sul grande pubblico, ed anche sul piccolo pubblico. Senza mai scadere di qualità rispetto alla letteratura. I film di Pasolini "accontentano" tutti; si prestano a vari livelli di lettura, di interpretazione, di speculazione, ma, soprattutto hanno la capacità di colpire allo stomaco lo spettatore, anche in assenza di specifiche conoscenze e consapevolezze. E' ciò che il poeta voleva; ciò che è riuscito a fare. Rivolgersi anche all'analfabeta. Tali erano all'epoca i "suoi" ragazzi di borgata. Concludo e dico che è il filtro dell'intellettualismo e del senso critico in eccesso ed ad ogni costo a rovinare in noi lo stupore per le cose increate, anche, ed a maggior ragione, quando siamo in grado di "riconoscerle".

Pasolini ha visto con largo anticipo un sacco di cose; ha presagito il nostro futuro; era verosimilmente cosciente della fragilità della sua parabola umana (in un'Italietta neo fascista e cattodemocristiana), ha scritto per il voglo e per l'intellettuale, con il suo "Petrolio" ha fatto luce su verità scottanti che nessuno doveva sapere. Però.., una cosa non gli è riuscito forse di fare con la letteratura: comporre la messa da requiem per il suo funerale. Ci è riuscito con Salò, con il cinema.

[ Questo messaggio è stato modificato da: AlZayd il 16-08-2006 alle 23:05 ]

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karmapaolo

Reg.: 14 Mar 2005
Messaggi: 1607
Da: Rovato (BS)
Inviato: 17-08-2006 01:17  
quote:
In data 2006-08-16 22:51, AlZayd scrive:
quote:
In data 2006-08-16 20:31, TINTOBRASS scrive:
Che però Pasolini non fosse nuovo ad una rappresentazione estrema e raggelante della violenza, ne sono testimoni le sue 6 tragedie. "Orgia" e "Calderòn" in primis. E le figure della Donna e di Rosaura in particolare. Calpestate, stuprate, sottomesse come neppure l'ultimo dei cani. Chi conosce l'opera omnia di Pasolini, saprà guardare "Salò" con con minor stupore, ma, in compenso, con rinnovato senso critico.



Non ho mai sostenuto che Pasolini fosse nuovo ad una rappresentazione della violenza estrema, ecc. Giusto per precisare. Sullo specifico, non concordo. I linguaggi del cinema e della letteratura sono differenti, anche nelle assonanze, nella ricorsività e coerenza dei contenuti: ideali, etico-morali, socio-politici, poetici, umanistici. Ciascun linguaggio produce un carico emotivo/emozionale, intellettuale, un "piacere" della fruizione, pur nel "risaputo", di natura affatto diversa.
E' sicuramente utilissimo - ma più per gli l'addetto ai lavori, per lo studioso, per l'appassionato scrupoloso/curioso - conoscere l'intera opera, sia letteraria sia filmica, di Pasolini, ovvero individuare in maniera il più possibile esatta i comuni denominatori (quasi scontato ipotizzare che ve ne siano e che siano riconoscibili da chiunque sappia vedere/leggere, e ciò non vale solo per Pasolini) ma dissi già, poichè ne sono fermamente convinto, che "guardare" non è esattamente come leggere. Così come suonare non è lo stesso che dipingere. Anche se il cromatismo pittorico è simile al cromatismo musicale, l'effetto finale e gli "affetti" sono diversi, dove non vi è la supremazia degli uni sugli altri. Si completano, ma anche vivono per di vita propria. La maggior parte delle persone "comuni" (non tutti sono intellettuali a tutto tondo e sarebbe anche vano pretenderlo), ha imparato a conoscere il Pasolini letterato, scrittore, poeta attraverso il cinema. La forza del suo linguaggio cinematografico, di quell'estetica (empirica, "rozza", fuori regola), di quei contenuti (mai sentiti nè ma letti) indussero il fruitore più attento e curioso ad approfondire i territori della letteratura (sublimi, manco a dirlo, però differenti), allorchè la liturgia filmica si era comunque compiuta nel migliore dei modi, direi in pompa magna, solenne, con il miglior abito talare a disposizione. (libera associazione d'idee: Medea.., quella macchina a mano inquieta, nervosa, insinuante, che coglie tutta l'"instabilità" delle psicologie, dei caratteri, delle forze telluriche che sottendono alla tragedia, nella dicotomica contrapposizione tra mondo barbarico e civile: il mondo del sottoproletario - volgarmente candido - e il mondo borghese - elegamentemente mortifero, putrefacto!). Teorema, il libro, ad esempio, divenne famoso e fu letto solo dopo l'omomimo film che, posso testimoniarlo per aver vissuto quei giorni in diretta, non fu meno efficace, compiuto, autonomo dall'assunto letterario. Non fu meno "scandaloso" - se non proprio ugualmente disturbante - di Salò, quantunque mi sia già espresso sulle "particolarità" di questo film che trovo irrangiungibile e stupefacente ogni volta che lo rivedo. Nonostante abbia letto un bel po' di letteratura Pasoliniana. Ragazzi di Vita, una Vita violenta, divennero celebri dopo le visioni di Accattone, Mamma Roma, La Ricotta, ecc. E così gli altri scritti. Suppongo che Pasolini scelse di diventare cineasta perchè si rese conto del potere che aveva il cinema, la maggiore facilità di fruizione, l'appeal che aveva sul grande pubblico, ed anche sul piccolo pubblico. Senza mai scadere di qualità rispetto alla letteratura. I film di Pasolini "accontentano" tutti; si prestano a vari livelli di lettura, di interpretazione, di speculazione, ma, soprattutto hanno la capacità di colpire allo stomaco lo spettatore, anche in assenza di specifiche conoscenze e consapevolezze. E' ciò che il poeta voleva; ciò che è riuscito a fare. Rivolgersi anche all'analfabeta. Tali erano all'epoca i "suoi" ragazzi di borgata. Concludo e dico che è il filtro dell'intellettualismo e del senso critico in eccesso ed ad ogni costo a rovinare in noi lo stupore per le cose increate, anche, ed a maggior ragione, quando siamo in grado di "riconoscerle".

Pasolini ha visto con largo anticipo un sacco di cose; ha presagito il nostro futuro; era verosimilmente cosciente della fragilità della sua parabola umana (in un'Italietta neo fascista e cattodemocristiana), ha scritto per il voglo e per l'intellettuale, con il suo "Petrolio" ha fatto luce su verità scottanti che nessuno doveva sapere. Però.., una cosa non gli è riuscito forse di fare con la letteratura: comporre la messa da requiem per il suo funerale. Ci è riuscito con Salò, con il cinema.

[ Questo messaggio è stato modificato da: AlZayd il 16-08-2006 alle 23:05 ]



non trovo un emoticon per applaudirti quindi te lo scrivo

clap clap
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there is not way to happiness
happiness is the way

Paolo

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penny68

Reg.: 14 Nov 2005
Messaggi: 3100
Da: palermo (PA)
Inviato: 17-08-2006 01:21  
quote:
In data 2006-08-16 19:59, AlZayd scrive:
Bene, ora vado a cena, quantunque non me la sia guadagnata, quindi vorrei pensare ad un film in cui si preparino piatti più "convenzionali" ...


Il Pranzo di Babette?

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Ahsaas

Reg.: 18 Apr 2006
Messaggi: 779
Da: Parma - India (es)
Inviato: 17-08-2006 02:23  

quote:
In data 2005-02-10 22:13, Marienbad scrive:
Secondo il mio modestissimo punto di vista, non sono del tutto convinta che si possa amare sinceramente Pasolini regista senza conoscere Pasolini scrittore, il che poi porterebbe inevitabilmente ad odiare i film di Pasolini...




ah ok, (forse) ho capito perchè tutti i film di pasolini mi fan schifo.

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Marienbad

Reg.: 17 Set 2004
Messaggi: 15905
Da: Genova (GE)
Inviato: 17-08-2006 14:52  
Apperò
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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 17-08-2006 17:24  
Se è per questo, per conoscere ed apprezzare al meglio il cinema, bisognerebbe conoscere a tutto tondo tutte la arti correlate. E le arti sono tutte collegate tra loro. Anche quelle antiche con le moderne. Da esperimenti fatti, si è scoperto che l'arte maja aiuta a comprendere meglio il cinema di Orson Welles.
_________________
"Bisogna prendere il veleno come veleno e il cinema come cinema" - L. Buñuel

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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 17-08-2006 17:29  
quote:
In data 2006-08-17 01:21, penny68 scrive:
quote:
In data 2006-08-16 19:59, AlZayd scrive:
Bene, ora vado a cena, quantunque non me la sia guadagnata, quindi vorrei pensare ad un film in cui si preparino piatti più "convenzionali" ...


Il Pranzo di Babette?



Squisito quel brodo di tartarughe!

Splendido film!
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Petrus

Reg.: 17 Nov 2003
Messaggi: 11216
Da: roma (RM)
Inviato: 17-08-2006 17:32  
quote:
In data 2006-08-17 17:24, AlZayd scrive:
Da esperimenti fatti, si è scoperto che l'arte maja aiuta a comprendere meglio il cinema di Orson Welles.




ahahahah
_________________
"Verrà un giorno in cui spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate"

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Ahsaas

Reg.: 18 Apr 2006
Messaggi: 779
Da: Parma - India (es)
Inviato: 17-08-2006 22:28  
quote:
In data 2006-08-17 17:24, AlZayd scrive:
Se è per questo, per conoscere ed apprezzare al meglio il cinema, bisognerebbe conoscere a tutto tondo tutte la arti correlate. E le arti sono tutte collegate tra loro. Anche quelle antiche con le moderne. Da esperimenti fatti, si è scoperto che l'arte maja aiuta a comprendere meglio il cinema di Orson Welles.




su questo concordo in pienissimo.

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Ahsaas

Reg.: 18 Apr 2006
Messaggi: 779
Da: Parma - India (es)
Inviato: 17-08-2006 22:46  
quote:
In data 2006-08-17 22:28, Ahsaas scrive:
quote:
In data 2006-08-17 17:24, AlZayd scrive:
Se è per questo, per conoscere ed apprezzare al meglio il cinema, bisognerebbe conoscere a tutto tondo tutte la arti correlate. E le arti sono tutte collegate tra loro. Anche quelle antiche con le moderne. Da esperimenti fatti, si è scoperto che l'arte maja aiuta a comprendere meglio il cinema di Orson Welles.




su questo concordo in pienissimo.



anzi, di più: per conoscere ed apprezzare al meglio il Cinema (o almeno, parte di essa), bisognerebbe conoscere non solo tutte le arti correlate, ma anche le discipline extra-artistiche come la filosofia, la psicologia, la sociologia, e cazzi et mazzi.

ovviamente, è privilegio concesso a pochi.

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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 19-08-2006 02:23  
quote:
In data 2006-08-17 22:46, Ahsaas scrive:
quote:
In data 2006-08-17 22:28, Ahsaas scrive:
quote:
In data 2006-08-17 17:24, AlZayd scrive:
Se è per questo, per conoscere ed apprezzare al meglio il cinema, bisognerebbe conoscere a tutto tondo tutte la arti correlate. E le arti sono tutte collegate tra loro. Anche quelle antiche con le moderne. Da esperimenti fatti, si è scoperto che l'arte maja aiuta a comprendere meglio il cinema di Orson Welles.




su questo concordo in pienissimo.



bisognerebbe conoscere non solo tutte le arti correlate, ma anche le discipline extra-artistiche come la filosofia, la psicologia, la sociologia, e cazzi et mazzi.

ovviamente, è privilegio concesso a pochi.



Sicuro, lo davo per scontato.


_________________
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Danikr

Reg.: 09 Mar 2007
Messaggi: 138
Da: Crotone (KR)
Inviato: 07-07-2007 02:01  
Diciamo che pasolini è stato sempre sopra le righe, non ragionava con la testa del partito. Era per esempio contrario allo Stalinismo.

Cmq sia il film prende ispirazione dal marchese de sade... E abbiamo le quattro figure che sono il duca, il monsignore, il presidente della Corte d'Appello e il presidente (rappresentano i quattro poteri)si riuniscono insieme a quattro megere (ex puttane) e dispongono sessualmente di alcuni ragazzi figli di di partigiani in una villa isolata.

Da una recensione, poi:


Qui ha un significato direttamente politico: il rapporto sessuale sadico è una delle tante forme dello sfruttamento dell'uomo da parte dell'uomo. È anche una denuncia, per via di metafora, dell'attuale società dei consumi in cui il sesso è un allegro aspetto della mercificazione dell'uomo nella società capitalistica. Film estremo, è attraversato da due costanti che ne scandiscono il ritmo: la ripetizione ossessiva dei cerimoniali e l'accompagnamento musicale della pianista (S. Saviange). Nel suo cinema all'insegna della congiunzione Marx-Freud il tema della morte – e dei suoi legami con l'Eros – è dominante. Qui trova, attraverso l'accumulazione di fatti sadici, la sua ultima espressione con la maniacale e furiosa tetraggine di un quaresimalista, anche se venata, in contraddizione con Sade, da un pietoso intenerimento per le vittime e gli innocenti. Presentato a Parigi il 22 novembre 1975, 3 settimane dopo la morte di Pasolini, uscì sul mercato italiano nel gennaio 1976 e venne subito sequestrato. Le sue traversie giudiziarie – dall'imputazione di oscenità a quella di corruzione di minori – durarono con fasi alterne sino al 1978.

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