18 Luglio 2005 - Conferenza stampa
"The Skeleton key"
Intervista a Kate Hudson.
di Andrea D'Addio


Lungo e casto abito nero, un paio di filacciose collane, biondissimi capelli raccolti dietro la schiena, e un luccicante sorriso che sembra uscito da un pubblicità di dentifrici con la mela verde. Kate Hudson si presenta così alla conferenza stampa del suo nuovo lavoro "Skeleton Key". E se dal vivo ci si rende conto che le sue orecchie ricordano un poco quelle del Doctor Spook, a compensare ci sono due profondi e luminosi occhi azzurri che il film in questione ci aveva privato di ammirare.
Il tempo di riordinare le idee e si parte con le domande.


Quanto la diverte fare thriller di questo genere, dove l'angoscia nasce da paure quotidiane?
Quando ho letto la sceneggiatura ero emozionata. Più leggevo e più mi convincevo che era un film che volevo fare. E' un film che mi sarebbe piciuto vedere sullo schermo, si basa su un tipo di paura accessibile e quindi più terrificante. Dentro ci sono temi seri come la vecchiaia, la solitudine, la morte.
Mi piacciono questo tipo di thriller quindi, e le commedie d'amore. Sono questi i generi che preferisco vedere al cinema e quindi che mi piace interpretare. L'amore è un qualcosa che conosciamo tutti, a tutti piace amare. E' qualcosa che possiamo sentire sempre nostro, anche vedendolo al cinema.

Sei superstiziosa?
Non credo nel sovranaturale, ma credo comunque che siamo continuamente circondati da una forza, un campo di energia che ci avvolge. Non passo mai sotto le scale, ma adoro il numero tredici ( che a differenza dell'Italia negli USA è considerato il numero della sfortuna n.d.r.) e i gatti neri.

Credi in Dio?
Si, credo. Sono stata cresciuta in una famiglia ebrea, anche se mi madre (Goldie Hawn n.d.r.) è ormai buddista da molto tempo. Per me è importante sapere che ci sia qualcuno lì in alto che ci protegge, ci vigila.

Come è stato recitare accanto a due grandi stars come Gena Rowlands e John Hurt?
Gena è una delle più importanti attrici di Hollywood. Io non ho un vero punto di riferimento quando lavoro come attrice, ma ci sono una serie di performances femminili del passato che tengo sempre ben presente e da cui cerco di trarre insegnamenti. Gena di queste ne ha fatte moltissime, soprattutto quando ha lavorato col marito regista John Cassavetes. Sul set è stata gentilissima, disponibile, era sempre perfetta.
John Hurt è un grandissimo attore di teatro, è uscito dalla Royal Academy, è completo. Nel film riesce a comunicare solo con lo sguardo, e con quello riesce a dire tutto. Come mi ha sempre detto mio padre Kurt Russel ( adottivo, visto che il padre naturale di Kate è Bill Hudson n.d.r) : "Non si possono mai dire due bugie assieme, gli occhi smentirebbero una delle due". Con John ho visto come ciò sia vero.

Incubi? Problemi durante la lavorazione del film?
No, nessun incubo pr fortuna. L'unico momento difficile durante la lavorazione del film è stato quando ho dovuto indossare una maschera che mi teneva occhi e bocca chiusa. La preparazione della scena è durata novanta minuti, e per me stare novanta minuti senza poter prlare è davvero un incubo. Così per distrarmi e attirare l'attenzione su di me, con la bocca chiusa per via del trucco, cancticchiavo delle canzoni facendo MMMM MMMM che gli altri dovevano cercare di indovinare.

Che differenza c'è quindi tra l'hoodoo e il woodoo?
L'hoodoo non è il woodoo, si può dire che l'hoodoo in realtà è una forma più cupa, è una magia ancor più nera, più aggressiva mentre il woodoo non è necessariamente negativo. Sul set avevamo molte persone veramente esperte in hoodoo e in tutti i tipi di rituale di magia nera. New Orleans è circondata da queste pratiche magiche.

Stiamo assistendo ad una nuova ondata di horror. Come mai?
Non è vero che c'è una nuova ondata di horror, gli horror ci sono sempre stati. Quando ho iniziatro la carriera si diceva la stessa cosa con i vari Scream, So cosa hai fatto, etc. La gente come sempre cerca evasione e allora si fanno film d'evasione come thriller e comemdie d'amore, ma questo è sempre successo. Ciò non vuol deire che la gente non sia attenta all'attualità. Sono due cose diverse.

Le domande finiscono, il sorriso sul bel viso di Kate continua. E' chiaro adesso perché continuino a proporgli soprattutto commedie sentimentali. Con le sue smorfiette e le dita arritolate tra gli anelli delle sue collane, sembra davvero un personaggio uscito da un film con Doris Day e rock Hudson…


  

Intervista per il film "The Skeleton key".


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