The Bourne ultimatum - Il ritorno dello sciacallo

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The Bourne ultimatum - Il ritorno dello sciacallo

JASON BOURNE TORNA A CASA
Negli ultimi cinque anni, il pubblico ha seguito con grande interesse il periglioso viaggio di Bourne. Quando, nel 2002, è uscito The Bourne Identity gli spettatori sono rimasti colpiti dalla sua originalità che dava un nuovo impulso degno del nuovo millennio al genere spionistico d'azione. "A sorprendere il pubblico è stata la novità del film," commenta il produttore Frank Marshall. "Non era il tipo di film d'azione che si aspettavano. A sorprenderli sono state soprattutto le scelte coraggiose che abbiamo fatto-nel narrare la storia e nel modo in cui il film è stato girato- e la bravura di Matt Damon".

Per la regia del secondo episodio della serie, The Bourne Supremacy, i produttori si sono rivolti a Paul Greengrass, un regista britannico che aveva già ottenuto un grande successo di critica e di pubblico con i suoi film e i suoi documentari-come Bloody Sunday e Omagh. Nonostante il passaggio al cinema di grosso budget, Greengrass ha mantenuto il suo stile con riprese a mano e montaggio veloce, nel proseguire il racconto della storia di un uomo in lotta contro un programma clandestino del governo. The Bourne Supremacy ha ricevuto critiche straordinarie, e Peter Travers della rivista Rolling Stone ha dichiarato che "Se avete dimenticato il tipo di emozione che può suscitare in voi un film d'azione con inseguimenti su e giù per il mondo, scene di lotta e azioni mozzafiato, allora fatevi un giro con The Bourne Supremacy".

La carriera di Greengrass è esplosa con questo thriller e con il film seguente, da lui scritto e diretto nel 2006: United 93. Il film drammatico e coinvolgente racconta la storia dei passeggeri e dell'equipaggio del volo 93 della United Airline, mentre le loro famiglie a terra e i controllori di volo osservavano impotenti e in preda all'orrore mentre l'aereo veniva dirottato durante il peggior attentato mai commesso sul suolo americano, l'11 settembre 2001. Gli sforzi di Greengrasse il film sono finiti in una serie di top-10, ed hanno valso al regista la sua prima candidatura all'Oscar per la migliore regia.

Ora, Greengrass riporta l'eroica canaglia sullo schermo nel tentativo di trovare una risposta a chi sia Bourne-e chi lo abbia reso tale-in The Bourne Ultimatum. E' stata la necessità di concludere la serie a convincere Greengrass a dirigere questo ultimo episodio. "Bourne è un vero uomo in un mondo reale impegnato in un'impresa mitica," spiega il regista. "La cosa stupenda è che si tratta di una storia di opposti. E' un killer o lo hanno reso un killer? E la sensazione che lo spettatore ha è che sia uno di noi in fuga da 'loro'. Sta cercando di ottenere delle riposte, e non si fida di quelle persone. Sono tutti dei cattivi, e il sistema è corrotto. Raccontare tutto questo in maniera emozionante e in un ambiente contemporaneo è stato molto stimolante".

Un sequel di Bourne non sarebbe completo senza che Matt Damon, vincitore del premio Oscar, tornasse a recitare con Greengrass nel ruolo principale. L'attore è stato felice del desiderio del regista di firmare il terzo episodio della serie. "Paul è uno dei grandi registi di oggi", afferma Damon. "E' un vero storyteller e il suo stile è perfetto per questo tipo di film, perché non è teatrale. Gira in un modo che comunica una grande sincerità".

Damon porta nuovamente in questa terza produzione la quieta intensità e la ricerca della verità che aveva infuso in Bourne diversi anni fa. "Matt è impeccabilmente accurato", spiega Greengrass. "C'è qualcosa in lui che fa capire al pubblico che è un personaggio positivo. E' uno straordinario interprete di ruoli oscuri. Il suo personaggio esprime questo desiderio di essere dalla parte dei giusti che arriva subito al pubblico, particolarmente ai giovani. Io e Matt condividiamo lo stesso atteggiamento istintivo nei confronti di Bourne, del film e della serie".



Il produttore Marshall afferma che Damon possiede le stesse caratteristiche del protagonista dei romanzi spionistici di Robert Ludlum. "Matt ha tutto quello che Mr. Ludlum ha messo nel suo personaggio. Per esempio, non sembra un assassino, sebbene sia stato addestrato allo scopo; è un nostro contemporaneo ed è capace di scivolare nel mondo in maniera invisibile. Questo è il personaggio che Ludlum ha creato".

Pur mantenendosi in linea con le altre sceneggiature della serie Bourne, la storia di Tony Gilroy per The Bourne Ultimatum diverge dal plot originale dei romanzi di Ludlum-scritti nel bel mezzo della Guerra fredda, sarebbero incomprensibili per una generazione nata dopo la sua fine. ma i temi di Ludlum riguardanti i complotti e i programmi del governo portati avanti in segreto rimangono affascinanti ed hanno tuttora una rilevanza universale.

L'autore di best sellers è stato a lungo sospettato di avere dei legami con qualcuno interno alla CIA-un contatto che lo avrebbe aiutato a mantenere alto il livello di credibilità delle sue storie.

Come Ludlum, il regista del film si è occupato dell'oscuro mondo dello spionaggio. Nel 1987, Greengrass è stato co-autore-con Peter Wright, ex vicedirettore dell'agenzia-un dettagliato resoconto personale di un agente segreto dell'MI5. Il tentativo da parte del governo britannico di bandire "Spycatcher-The Candid Autobiography of a Senior Intelligence Officer" è servito da stunt pubblicitario e ne ha assicurato il successo, trasformando il libro in un bestseller. La rapida occhiata di Greengrass al mondo delle spie gli ha consentito di essere più accurato nel narrare la storia di Bourne.

Nei capitoli precedenti, l'assassino aveva appreso poco su chi fosse veramente, perlopiù grazie ad una serie inusuale di capacità istintive-da come uccidere silenziosamente un soggetto in pubblico a come riuscire a fregare chiunque si trovasse sul suo percorso. Ma l'aver trovato e perso il suo unico amore lo ha derubato del desiderio di utilizzare queste capacità. "Marie rappresentava il lato umano di Bourne", spiega Damon. "Ha un passato molto oscuro, nel quale ha fatto cose terribili e ne è consapevole. Marie lo aveva aiutato a comprendere alcuni dei gravi atti da lui compiuti e cosa significasse essere più umano. Scomparsa lei, lui non ha più nulla da perdere".

Bourne pensava che la sua vita fosse passata quando una pallottola aveva ucciso l'agente canaglia della CIA Ward Abbott (Brian Cox)alla fine di Supremacy. "La Treadstone rappresenta questo gruppo col quale lui non vuole avere mai più alcun tipo di contatto", spiega Damon. "Ha dato ai suoi membri un ultimatum alla fine di Identity: li combatterà con tutte le sue arti se continueranno a seguirlo".

Ma la necessità di una sorveglianza globale e la neutralizzazione delle minacce a livello nazionale è adesso in cima alle priorità degli agenti della CIA, ed al posto del progetto Treadstone adesso c'è la Blackbriar. "Hanno imparato dai loro errori con gli agenti crollati per esaurimento nervoso, e così hanno migliorato l'addestramento e le modifiche comportamentali", spiega Damon.

Nel terzo film della serie il loro ritorno non solo sarà contraddistinto dalla sorveglianza supertecnologica e da un'azione mozzafiato, ma Greengrass è stato adamantino riguardo all'aumento dei viaggi e degli spostamenti su e giù per il mondo. Infatti, nessuno dei film di Bourne sarebbe completo senza un inseguimento all'ultimo respiro su e giù per il mondo che porta gli spettatori insieme a Bourne in posti nuovi-Da Londra a Madrid e Tangeri, da Parigi a Mosca e a New York. "Desideravo un paesaggio contemporaneo, e mi piaceva l'idea di unire Londra, Madrid e New York," spiega Greengrass. "Ci sono vari pezzi a Mosca ed una lunga sequenza a Tangeri. Tutti i film di Bourne non sono delle semplici ricerche, sono dei veri e propri viaggi". Una volta che Damon ha accettato la parte e che gli attori e i realizzatori chiave avevano ripreso i loro ruoli è venuto il momento di scritturare il resto degli attori.

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