05 Settembre 2005 - Conferenza stampa
"Proof - La prova"
Intervista al cast ed al regista.
di Andrea D'Addio


Alla conferenza di Proof - La prova ad attirare l'attenzione non sono tanto i presenti (Anthony Hopkins, Jake Gynnehall e il regista John Madden) quanto l'"Assente" Gywneth Paltrow. L'aereo che da New York doveva portarla qui al Lido per la presentazione del film è dovuto tornare indietro dopo un'ora di volo, causa un guasto meccanico. E' comunque in collegamento telefonico, e così le domande di molti giornalisti trovano l'interlocutore giusto.

Durante il periodo in cui giravate 'Proof' sono successe cose importanti nella sua vita: perdite e arricchimenti. Fino a che punto questi avvenimenti si sono intrecciatati al film?
Paltrow: E' una domanda interessante, perché durante il periodo in cui 'Proof' era a teatro mio padre era ancora vivo e invece durante la lavorazione del film mio padre era già morto e sono successe tante cose nella mia vita personale. Quindi ero una persona diversa quando abbiamo girato il film, rispetto al periodo del teatro e nel frattempo avevo imparato molto su quel che significa perdere qualcuno, mi è successo di capire in modo più approfondito che cosa possano essere la morte e dolore, di capire meglio questa donna e quello che provava.

Lei è una grande star del cinema. Dopo aver fatto questo film ti sei allontanata un lungo periodo dal set, Perché?
Paltrow: Quando girammo 'Proof' ero incinta, e c'era il rischio che si potesse cominciare a vedere la pancia già alla fine della lavorazione del film. Era impossibile fare un film in quel periodo vista la mia pancia, avevo voglia di stare da sola, con la mia famiglia, potermi godere la gravidanza e la maternità. Una volta nata mia figlia mi sono innamorata di lei ed è stato un amore così tanto profondo che non volevo abbandonarla per tornare a lavorare per quattordici ore al giorno per mesi. Ho ricominciato quando lei ha compiuto dieci mesi ed è stata una cosa bellissima da fare. Ora sto aspettando che mi arrivi un'offerta di quelle che non posso rifiutare che si concili con la mia vita familiare, in quel caso tornerò al lavoro.

Quali sono i criteri con cui sceglie un ruolo o un progetto?
Paltrow: In questo periodo della mia vita mi interesserebbe solo un ruolo da cui posso imparare qualcosa, che sia una vera sfida, che mi arricchisca come persona, amante, madre. E' vero, è molto difficile per me andarmene come facevo prima, non posso scegliere di partire all'ultimo momento e stare via per un mese, ho tante responsabilità. Ma un giorno potrò farlo di nuovo, portare la bimba con me. Deve essere qualcosa che sia veramente una sfida che mi obblighi a crescere anche come artista.

Ci parli della sua recente esperienza da regista, lo farà ancora?
Paltrow: Mi è piaciuto moltissimo fare questo film, ho sempre pensato che non avrei fatto la regista, che non mi interessava. Poi mi è stata data questa possibilità grazie al concorso del settimanale Glamour, io dovevo trasformare in sceneggiatura la breve storia vincitrice di questo concorso, adattarla come film. Quindi ci siamo messi all'opera e mi sono divertita moltissimo, e anche io sono rimasta sorpresa da me stessa, perché non sapevo di essere capace di farlo. Onestamente però non so se ne farò altri, di film, come regista.

Si passa ad Anthony Hopkins

Come mai ha accettato questa sceneggiatura?
Hopkins: Pensavo di aver preso un periodo di riposo di un anno. Poi il mio agente mi suggerito questa sceneggiatura. Io sono pigro e così prima di leggerla ho aspettatao tanto. Pensavo che non mi sarebbe piaciuta, e così è stata lì ferma in studio per del tempo. Normalmente ho una reazione istintiva alle sceneggiature, non sono capace a intellettualizzare Poi John , il regista, mi ha contattato personalmente, e mi ha convinto a concedergli una chance. Lui mi voleva ancora. E il fatto che ci fosse Gwyneth nel progetto rappresentava per me quasi una garanzia. Sono felice di averlo fatto.

Come si è trovato a lavorare con Gwyneth Paltrow?
Hopkins: Senza che pensiate sia una delle frasi di convenienza, devo dire che Gwineth Paltrow assieme a Jodie Foster è l'attrice più brava con cui abbia mai lavorato.

Qui a Venezia la mostra dedica una retrospettiva al cinema asiatico. Conosce qualche artista?Quale il suo preferito?
Hopkins: Devo confessare di non andare spesso al cinema, e non saprei rispondere in maniera adeguata a questa domanda.

Poi a Gynnehall

Come ti sei trovato a lavorare con Gwyneth Paltrow?Come siete riusciti a creare questa alchimia?
Gynnehall: Credo sia impossibile non trovarsi bene con Gwyneth. Io non ho fatto nulla, lei era semplicemente lì con tutta la sua bellezza e bravura. Forse è successo perché ho una grandissima ammirazione per lei…


  

Intervista per il film "Proof".


La scheda


Anthony Hopkins:

Filmografia
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Jake Gyllenhaal:

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