Pirati dei Caraibi: la maledizione del forziere fantasma

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Pirati dei Caraibi: la maledizione del forziere fantasma
a cura di Diego Altobelli

Appassionato..? Scopri alcune curiosità sul film

PREMESSA
Roboante quanto fascinoso secondo capitolo della saga di Jack Sparrow e della sua "Perla Nera", in giro per i mari dei Caraibi alla ricerca, questa volta, di un misterioso forziere maledetto. "Pirati dei Caraibi - La maledizione del forziere fantasma" rimette quindi in azione i tre protagonisti della "Maledizione della prima luna", il personaggio interpretato da Jhonny Depp affiancato anche questa volta a Orlando Bloom e alla bellissima Keira Nightley, partendo proprio dal punto dove si era concluso il primo, scoppiettante, capitolo di questa saga sul mondo dei pirati formato Disney. Pur considerando la pellicola una delle più efficaci e divertenti trovate degli ultimi anni, ci sentiamo al contempo di affermare che, ancora una volta come era accaduto tre anni fa, ciò che davvero colpisce l'immaginario e l'attenzione dello spettatore è un ambientazione, proposta con una spettacolare dovizia di particolari, unita a un compendio dinamico e mai stancante di tanti miti inerenti l'avvincente mondo piratesco. Di seguito, quindi, ci proponiamo di esporre una, seppur breve, analisi del suddetto back-ground e delle leggende che lo popolano, e di raccontarvi una serie di curiosità inerenti i protagonisti che, recitandovi e interpretandolo, hanno vissuto in tale universo.
Ammainate le vele, gettate l'ancora, lo spettacolo inizia…


LE LEGGENDE DEL FILM
Per realizzare il film gli autori Ted Elliot e Gore Verbinsky si sono ispirati a due grandi leggende che popolano i sette mari: quella della nave chiamata "Olandese Volante"; e quella del pirata maledetto Davy Jones. Partendo proprio da un'affermazione pronunciata da Jack Sparrow nel primo film, gli autori hanno creato il giusto collegamento e sviluppato ampiamente queste due idee. Ma il mare riserva ancora molte sorprese…

L'Olandese Volante. Nel XVI sec. si parlava di una cosa sola nelle taverne, nei porti e nei pub malfamati e più frequentati dagli avventurieri del mare: di Hendrik Vanderdeker, o Barent Fokke (le storie sul suo vero nome si moltiplicano a ogni nuovo racconto…), e della sua velocissima nave Olandese Volante, capace navigare in breve tempo tratte marine che di norma prevedevano il doppio dell'impegno. Nell'anno del Signore 1680 la Olandese Volante avrebbe dovuto portare delle merci da Amsterdam a Batavia, nelle Indie Olandesi. Purtroppo però, durante il tragitto il capitano Hendrik, la sua nave e tutto il suo equipaggio, vengono investiti da un violento uragano. Il comandante, per nulla intimorito dalla tempesta, e interpretatola come una sfida mossa dello stesso Mare nei suoi confronti, decide di affrontarla e addirittura di giungere e doppiare Capo di Buona Speranza. Il mito vuole che gli stessi marinai si siano ribellati a tal punto contro la decisione di proseguire, credendo il loro capitano plagiato dal demonio, che una volta in punto di morte abbiano condannato tutta la nave, con tutti loro sopra, a vagare per gli oceani fino al giorno del Giudizio. Da allora pare ci sono stati tre avvistamenti: la prima nel 1835, la seconda nel 1881, e la più recente nel 1935, dove tutto l'equipaggio della Glencam giurò di aver visto un vecchio veliero cavalcare a forte velocità le onde dell'oceano… in completa assenza di vento!

Davy Jones. Poco chiare le origini del pirata maledetto. Le più attendibili lo farebbero risalire al 1630, ma molte sono le dicerie che lo piazzano molti anni prima nella storia dei Sette Mari. Il suo nome è già tutto un programma: in quanto sarebbe la doppia declinazione dei nomi David, il santo cui si è rivolto in punto di morte, e di Devil, ovviamente il Male che lo avrebbe aiutato. La sua stessa leggenda risulta poco chiara: Davy Jones sembra più un icona che una vera figura storica. La sue origini sono tante e varie da non poter prenderne una sola come attendibile. Su una cosa però tutte le leggende si trovano concordi: sulla presenza di un misterioso forziere, cui tesoro posto all'interno, avesse convinto il pirata a vendere la sua anima al diavolo…

Kraken delle Maree. E' un mostro che fa parte della mitologia norvegese e il suo nome significa "Favoloso nome marino". Per trovare una descrizione "attendibile" di tale creatura bisogna risalire al XVIII sec. e più precisamente a una pagina della "Storia naturale" redatta dal vescovo Bergen Erik Ludvigsen. Secondo il luminare cattolico la bestia non era altro che una delle tante "creauture-isola" che popolavano nel Medioevo; venivano dette così perché tali mostruosità si dicesse che vivessero in mare che risalissero in superficie per dormire e riposare, in quelle occasioni chi le osservava poteva scambiarle tranquillamente per un'isola. Un altro racconto proviene dal santo norvegese Olaus Magnus che pare che sul dorso del Kraken abbia recitato una messa… Comunque tutti sono d'accordo nel considerare il Kraken come un gigantesco calamaro gigante, e pare che proprio un animale così grande sia stato più volte pescato. Mistero risolto quindi? Non esattamente: il vero Kraken supererebbe i 60 metri di lunghezza e 20 tonnellate di peso, e si chiamerebbe Architeutis…il signore di tutti i calamari!

Il Voodooe e l'isola di Tartuga. Un altro mito importante, davvero, anche dal punto di vista antropologico, è quello dei riti Voodoo cui pirati e corsari più volte si ritrovavano a chiedere aiuto. Il Voodoo è una disciplina para-religiosa nata in Africa e attualmente praticata da 60 milioni di persone nel Mondo. Dall'Africa orientale tale credenza religiosa si sposta prima verso i mari del Brasile, a Bahia, e poi ad Haiti e nelle isole indiane. Ma il suo sviluppo fu talmente imprevedibile che vere e proprie sette Voodoo vennero riconosciute persino in Nord America e in Europa centrale. Le sue origini risalgono a 6000 anni addietro, e solo nel 1996, dopo una lunga persecuzione dal regime Marxista, viene riconosciuta ufficialmente come una religione.
Tartuga è invece l'Isola per eccellenza, covo di Bucanieri e brutti traffici. Terra caratterizzata da un'unica via di accesso e circondata da coste altissime e ripide completamente inaccessibili per via di terra. Il suo profilo la fa assomigliare al dorso di una enorme tartaruga, da qui il nome datogli dai suoi primi scopritori. Da Tortuga pare siano partite le più spietate spedizioni dell'epoca dei pirati. [continua...]



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