12 aprile 2005 - Conferenza stampa
"Il Ritorno del Monnezza"
Intervista a Carlo ed Enrico Vanzina, Claudio Amendola e Vittorio Cecchi-Gori.
di Max Morini


Troppa grazia.
Per la conferenza stampa del "Ritorno del Monnezza " scende in campo un'intera squadrone All-Star: i Vanzina Brothers, Carlo ed Enrico, Pietro de Bernardi, Claudio Amendola, e, udite -udite, persino Vittorio Cecchi-Gori.
Più gli altri interpreti del film.
E quando arriva addirittura Loredana Lecciso come inviata speciale della " Vita in diretta ", capiamo subito che stiamo vivendo un evento epocale.


Amarcord
Cecchi-Gori: Sono passati molti anni ma i film con Thomas Milian funzionano sempre, anzi probabilmente funzionano molto di più adesso, l' edizione in dvd vende tantissimo. Per questo ho capito che sarebbe stata vincente una nuova versione del Monnezza con il figlio di Nico, Rocky.

Carlo Vanzina: Certo, tutta la serie storica fa "simpatia". Ci siamo rivisti con Enrico e Claudio quasi tutti i Monnezza, ed indiscutibilmente viene sempre fuori la bravura di Ferruccio Amendola, di Thomas Milian e di Bombolo.

Claudio Amendola: Al Monnezza sono legati alcuni dei miei ricordi più importanti; quando ero bambino mio padre mi portava sul set e io giocavo a fare Thomas Milian davanti allo specchio.
Mentre giravamo mi sono molto emozionato. E il finale mi ha commosso.

Enrico Vanzina: Il cinema di nostro padre Steno era un cinema diverso, molto diverso. Mi ricordo che arrivava sul set sempre impeccabile, in giacca e cravatta, ed odiava le parolacce; tutto sommato, è meglio che si sia fermato a "Febbre da Cavallo" e non abbia visto i nostri film (se lo dice lui…).

Parole e Parolacce
Enrico Vanzina: Il film avrà una distribuzione normale, non credo che privilegeremo Roma o il Lazio, i personaggi del film sono immediatamente riconoscibili proprio perché usano il dialetto ma funzionano in tutta Italia. Il dialetto fa parte dell' Umorismo nazionale.

Cecchi-Gori: Anche Pieraccioni o Benigni sono toscani ma arrivano a tutti, in qualsiasi regione. Io stesso creai la coppia di Carabinieri Verdone e Montesano, e nonostante fossero due romani, il film andò benissimo ovunque.

Enrico Vanzina: Io e Carlo cerchiamo semplicemente di riproporre sullo schermo il linguaggio dei giovani. I ragazzi di oggi parlano così, è il loro modo di esprimersi (sarà, io non me ne sono mai accorto…).

Cecchi-Gori: (risponde a Stefano Disegni, l'unico che va contro il processo di beatificazione in corso e si permette di chiedere se, al posto di volgarità e doppi sensi, non sarebbe meglio offrire sullo schermo qualcos'altro) Anche a me non piacciono le Parolacce, ma non è la parolaccia in sé ad essere volgare, è l'uso che se ne fa… Nel "Monnezza" le parolacce fanno parte del personaggio, quasi non si sentono (si sentono, si sentono… ).

Enrico Vanzina: Il Monnezza di Thomas Milian, con la sua forza espressiva, ha creato un linguaggio e dei modi di dire che sono entrati nel gergo comune (tipo "padellata di…azzi tuoi?" et similia).

Carlo Vanzina: Sono frasi ormai diventate di culto, usate o citate anche da personaggi insospettabili. E che i ragazzi spesso si mandano con gli sms (adesso ho capito perché parlano come il Monnezza e il Monnezza come loro).

Trash o Non Trash questo è il problema
Enrico Vanzina: Io e Carlo stiamo lavorando ad una rivitalizzazione e ad una rivalutazionedei B-Movie e del cinema italiani di genere che ormai non si fa più e che bisognerebbe tornare a fare.
Trash ormai è un concetto sofisticato,che i giornalisti usano per fare notizia, con la benedizione di Quentin Tarantino. Ma c'è Trash e Trash e il Monnezza, in confronto a Pierino è un Gigante shakeasperiano.



Peccato.
Non ce ne siamo mai accorti.


  

Intervista a Carlo ed Enrico Vanzina, Claudio Amendola e Vittorio Cecchi-Gori per "Il Ritorno del Monnezza".


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