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Persona - di Ingmar Bergman |
seanma
Reg.: 07 Nov 2001 Messaggi: 8105 Da: jjjjjjjj (MI)
| Inviato: 23-09-2003 18:07 |
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Spesso si dice che l'inconcludente,il confuso,porti in realtà più messaggio rispetto a n espressione chiara e lineare,di qualsiasi tipo essa sia.Non so se questo sia vero,ma sicuramente rappresenta un elemento più che peculiare in questo film.Facciamo attenzione da dove tutto parte,alle radici.Si parte da un concetto,quello di tragedia,che qui più che altrove sta a significare e a richiamare l'incomunicabilità.Una volta dell'uomo col dio,ora dell'uomo con sè stesso.Una tragedia,l'Elettra,provoca il mutismo della algida incrollabile Elisabeth.Ma il senso angoscioso del tragico si avverte già nel prologo,rutilante e sfrenato manifesto dell'inconscio,delle sfumate percezioni cerebrali.La figura così solitaria del bambino è senza via d'uscita perchè si riferisce a uno schermo vuoto ed è attorniato dal niente.Segni inequivocabili che ci troviamo in un ambiente derelitto,probabilmente un ospedale psichiatrico.Infatti tutto ciò che segue è evidentemente generato dal vacuo schermo iniziale che proietta nella(dalla) mente malata del bambino(il primo stadio dell'essere umano)una figura di donna sfocata ed indistinta,ma che inevitabilmente richiama le due protagoniste successive,all'inizio(e alla fine)fuse in un unica e biesistente unità.Unità che si presenta però divisa in due distinte entità,che finiranno per confondersi.Si tratta della elevazione massima del concetto di sogno,di onirico.Tutto è frammentato e confuso come in un sogno.Un sogno fatto Cinema,fatto pellicola e non solo nel senso lato del termine,ma anche in quello letterale.Infatti il bambino ci si para davanti e tocca,quasi a volere accertarsi della presenza,lo schermo,che sarà il veicolo della sua narrazione.All'inizio fin troppo normale banale ma che pian piano sfuma i propri contorni sino ad arrivare al puro arbitrio tipico dei sogni.Le due protagoniste sembrano avere personalità proprie,ma non è vero:sono solo distorti ologrammi simili ad inconsistenti sensazioni:appunto l'ambito del sogno.In fondo poco importa l'oggetto che si muove sul palcoscenico fantasma della voisione,così come tutti gli ingannevoli indizi volti a formulare un inutile e falso giudizio su cose ultimamente ingiudicabili,dato che non esistono.Non si può fare a meno di chiedersi se o chi sia la vera impazzita e chi la sana:ma questo è fondamentalmente inutile nonchè fuorviante:solo un impercettibile movimento,una leggera insistenza capovolta potrebbe rivelarsi davvero importante in questa fiera del tragico nulla.Ma sarebbe troppo.Anche per un sogno.
_________________ sono un bugiardo e un ipocrita |
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cosTruman
Reg.: 29 Mag 2004 Messaggi: 5818 Da: firenze (FI)
| Inviato: 25-02-2005 21:22 |
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L'inizio del film è sorprendente. Si intravedono un proiettore ed una pellicola che gira, in veloce sequenza appaiono: spezzoni di un film, mani di bambini, chiodi che si piantano nelle mani di Cristo, un ragno, un agnello, due vecchie persone morte, un bambino, lo stesso bambino che subito dopo si vedrà toccare un volto sfuocato di donna proiettato su un grande schermo (forse). I fotogrammi quasi sovrammessi secondo un'ipotesi possono rimandare ai tre film precedenti del regista. E inoltre tra questo Persona e Il Silenzio si possono riscontrare delle lievi e quasi trasparenti analogie. Ma come ci indica il regista: "Per l'interpretazione, la potete interpretare come volete. Come ogni poesia. Le immagini significano cose diverse a persone diverse". E ricordo che il regista ha definito questo film come un "poema in immagini", appunto.
Dopo il preludio-enigma si assiste al film vero e proprio.
L'attrice Elisabet Vogler una sera durante lo spettacolo interrompe la rappresentazione dell'Elettra volgendo la sua vita da quel momento in poi nel completo silenzio, assolutamente sana in corpo e in mente viene assegnata all'infermiera Alma, la quale, sotto consiglio della dottoressa, la porta nella sua casa al mare, per tentar di vedere se la calma e la tranquillità di spiagge deserte e l'odore del mare possono giovare alla ormai perenne apatia di Elisabet. Convivendo le due approfondiscono il loro rapporto, divengono intimamente amiche. Vi sono lunghi monologhi di Alma che racconta i suoi peggiori peccati ed i suoi segreti che mai a nessuno aveva rivelato. Alma rivive un percorso del suo passato lasciandosi completamente andare, e sente che Elisabet l'ascolta, come nessuno aveva mai saputo fare. Giorno dopo giorno Alma comincia quasi ad essere dipendente da Elisabet, ad ammirarla, amarla forse. Sta cercando se stessa, sta imparando a conoscersi, attraverso Elisabet. Il rapporto però non dura molto. Un giorno Alma va a spedire una lettera che Elisabet aveva scritto alla dottoressa. La trova aperta, la legge e sente che Elisabet parla di lei deridendola, la prende in giro, e soprattutto racconta i segreti tanto celati. Accusa così Elisabet di essersi servita di lei, le due donne litigano e subito dopo la pellicola si interrompe. Lo schermo diventa bianco per un istante e tornano le immagini della primissima sequenza del film. Successivamente sembra tutto cambiato. Alma parla ad Elisabet in un duro confronto. Un confronto nel quale esprime il suo pensiero in riferimento alla pazzia di Elisabet, la dottoressa le aveva detto che era sana di mente, invece lei finge di esserlo, ed Alma non ci crede, "perchè sa quanto è corrotta".
Il discorso però racchiude anche queste parole: "E' tanto importante non mentire, dire la verità, avere accenti sinceri? E' necessario? Si può vivere senza parlare del più e del meno? Dire sciocchezze, discolparsi, cercare delle scappatoie. So che taci perchè sei stanca di recitare tutte le parti, cosa che prima facevi alla perfezione. Ma non è forse meglio permettersi di essere stupidi, chiaccheroni e bugiardi? Non credi che ci migliorerebbe l'accettarsi per come siamo?"
Ed ecco che la scena successiva al confronto è la chiave e la base del film.
Alma vede che la porta della camera di Elisabet è semichiusa, vi entra silenziosamente e la trova inconscia, sdraiata, apparentemente morta. Improvvisamente si scambiano rispettivamente le personalità. Alma prova la condizione dell'anima dell'altra donna. Parla con la sua voce. Una scena-specchio. Ed ecco che le due persone si fondono.
Elisabet copre con la mano qualcosa, è la foto di suo figlio. Alma la vede ed esclama: "Dobbiamo parlarne", al rifiuto di Elisabet, segue: "bene, allora lo farò io." E nasce un (bellissimo) monologo nel quale Alma racconta ciò che è successo ad Elisabet alla nascita di suo figlio, racconta e le rinfaccia che voleva divenire madre solo per sfoggiare nell'ultimo suo ruolo rimasto. Poi però si è spaventata e l'ha voluto morto, lo odiava, e lo voleva morto.
In questo impressionante monologo Bergman ebbe l'idea geniale di sottoporre la mdp a due riprese per la stessa scena. Mi spiego, Bergman ha ripreso inizialmente il viso di Elisabet, con ripetuti primi piani, lasciando in ombra una parte di viso, con la voce di Alma(Elisabet) fuori campo. E successivamente le stesse parole enunciate da Alma(Elisabet), con la mdp puntata esclusivamente su di lei, con simili ripetuti primi piani e ancora con una parte di viso in ombra. Al termine del monologo ripreso due volte, le due metà di volti si uniscono a formarne uno nuovo. E la metamorfosi è completa. Una nuova persona.
Ed il monologo viene da due direzioni, si può dire. Prima da Elisabet Vogler, poi dall'infermiera Alma.
Al termine del monologo, quella che finora era stata Alma/Elisabet torna la sola Alma ed esclama: "Io non sono come te, non penso come te, non sono te, devo solo assisterti, sono Alma l'infermiera, non sono Elisabet Vogler, tu sei Elisabet Vogler. Io voglio amare."
Ed ecco che Alma si rifiuta di fondersi con Elisabet, si rifiuta di essere come lei, così insensibile.
Successivamente in una sequenza che appare come un sogno Alma è vestita da infermiera e parla parla dice cose insensate. E qua perde la capacità di esprimere se stessa, è diventata una macchina in pezzi che continua a funzionare impazzita, e le parole fluiscono senza nessun contesto logico. Al termine di questo momento culmine di pazzia cambia la scenografia, e siamo nella stanza della clinica. Alma esorta Elisabet a ripetere la parola nulla, e dopodichè asserisce "Brava, brava, è così che deve andare, è così che deve essere".
Entrambe se ne vanno dalla villa al mare. Alma è solo un'infermiera.
Infine ecco di nuovo l'immagine del bambino che tocca il volto di donna proiettato su un grande schermo. La pellicola esce dalla guida, il proiettore si ferma, e così si chiude.
Un'analisi del film inserita tra le scene forse permette di essere più comprensibili o forse il contrario, ma per questo film mi è venuto spontaneo parlare delle sequenze, senza asserire nulla riguardo la tecnica, e del significato di esse. Insieme.
Parliamo di una pellicola del '66, nella quale il regista ci pone davanti a un paradosso: la verità nel silenzio. Un film nel quale viene seguito con assidua cura il voler essere, non sembrare di essere.
E' così che la nostra Elisabet si cela nel silenzio, cercando di essere sempre se stessa. Ma questo non è forse un altro ruolo? Un'altra maschera? Si può vivere senza recitare?
C'è una definizione di persona che propone Jung, e forse si adatta perfettamente al film: "la personalità artificiale adottata da un individuo, in modo conscio o inconscio, ed in contrasto con il proprio carattere, con lo scopo di proteggersi, difendersi, ingannare o tentare di adattarsi al mondo che lo circonda".
Il film in bianco e nero assume un'atmosfera morbosa e assillante, seguita dalla musica onnipresente ed inquietante. Nel film: Elisabet Vogler intepretata magistralmente da Liv Ullman e Alma intepretata altrettanto magistralmente da Bibi Andersson. Il regista fa largo uso di primi piani con un accurato studio delle espressioni degli occhi. Il film è basato anche su lunghi piani sequenza, alternanza di primi piani e campi lunghi, per sottolienare il rapporto instabile tra le due protagoniste. Sorprendente la fotografia di Sven Nykvist, con riprese in contro luce, giochi di ombre e chioaroscuri.
_________________
Sia io che te possiamo,
andare e tornare,
possiamo dimenticare e poi riaddormentarci,
svegliarci,
soffrire,
invecchiare,
addormentarci ancora,
sognare della morte,
ringiovanire,
e svegli sorridere,
ridere.
[ Questo messaggio è stato modificato da: cosTruman il 25-02-2005 alle 23:46 ] |
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paolo14
Reg.: 16 Giu 2004 Messaggi: 778 Da: Ferrara (FE)
| Inviato: 25-02-2005 22:51 |
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Complimenti.
Non ho visionato l'opera ma l'analisi è più che dettagliata, ampia e schematica, eloquente, estremamente matura.
Sempre a parer mio.
Spero di non peccare di presunzione.
[ Questo messaggio è stato modificato da: paolo14 il 25-02-2005 alle 22:52 ] |
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DottorDio
Reg.: 12 Lug 2004 Messaggi: 7645 Da: Abbadia S.S. (SI)
| Inviato: 25-02-2005 23:37 |
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quote: In data 2005-02-25 22:51, paolo14 scrive:
Complimenti.
Non ho visionato l'opera ma l'analisi è più che dettagliata, ampia e schematica, eloquente, estremamente matura.
Sempre a parer mio.
Spero di non peccare di presunzione.
[ Questo messaggio è stato modificato da: paolo14 il 25-02-2005 alle 22:52 ]
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Cosa aspetti a vedere questo film bellissimo?
Complimenti per la recensione, mi fa piacere che non sono l'unico ad amare Bergman cercando di visionare anche opere che non siano per forza i classici Settimo sigillo e il posto delle fragole (due film straordinari!).
Complimenti un'altra volta!
_________________ Geppetto è stato l'unico uomo ad aver fatto un figlio con una sega
Attention: Dieu est dans cette boite comme ailleurs et partout! |
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seanma
Reg.: 07 Nov 2001 Messaggi: 8105 Da: jjjjjjjj (MI)
| Inviato: 26-02-2005 00:14 |
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Un film incredibile.Troppo "pazzo" per rimanermi.Vecchio folle Ingmar....Ecco il mio commento dell'epoca...a caldo...
Spesso si dice che l'inconcludente,il confuso,porti in realtà più messaggio rispetto a n espressione chiara e lineare,di qualsiasi tipo essa sia.Non so se questo sia vero,ma sicuramente rappresenta un elemento più che peculiare in questo film.Facciamo attenzione da dove tutto parte,alle radici.Si parte da un concetto,quello di tragedia,che qui più che altrove sta a significare e a richiamare l'incomunicabilità.Una volta dell'uomo col dio,ora dell'uomo con sè stesso.Una tragedia,l'Elettra,provoca il mutismo della algida incrollabile Elisabeth.Ma il senso angoscioso del tragico si avverte già nel prologo,rutilante e sfrenato manifesto dell'inconscio,delle sfumate percezioni cerebrali.La figura così solitaria del bambino è senza via d'uscita perchè si riferisce a uno schermo vuoto ed è attorniato dal niente.Segni inequivocabili che ci troviamo in un ambiente derelitto,probabilmente un ospedale psichiatrico.Infatti tutto ciò che segue è evidentemente generato dal vacuo schermo iniziale che proietta nella(dalla) mente malata del bambino(il primo stadio dell'essere umano)una figura di donna sfocata ed indistinta,ma che inevitabilmente richiama le due protagoniste successive,all'inizio(e alla fine)fuse in un unica e biesistente unità.Unità che si presenta però divisa in due distinte entità,che finiranno per confondersi.Si tratta della elevazione massima del concetto di sogno,di onirico.Tutto è frammentato e confuso come in un sogno.Un sogno fatto Cinema,fatto pellicola e non solo nel senso lato del termine,ma anche in quello letterale.Infatti il bambino ci si para davanti e tocca,quasi a volere accertarsi della presenza,lo schermo,che sarà il veicolo della sua narrazione.All'inizio fin troppo normale banale ma che pian piano sfuma i propri contorni sino ad arrivare al puro arbitrio tipico dei sogni.Le due protagoniste sembrano avere personalità proprie,ma non è vero:sono solo distorti ologrammi simili ad inconsistenti sensazioni:appunto l'ambito del sogno.In fondo poco importa l'oggetto che si muove sul palcoscenico fantasma della voisione,così come tutti gli ingannevoli indizi volti a formulare un inutile e falso giudizio su cose ultimamente ingiudicabili,dato che non esistono.Non si può fare a meno di chiedersi se o chi sia la vera impazzita e chi la sana:ma questo è fondamentalmente inutile nonchè fuorviante:solo un impercettibile movimento,una leggera insistenza capovolta potrebbe rivelarsi davvero importante in questa fiera del tragico nulla.Ma sarebbe troppo.Anche per un sogno.
_________________
Mio fratello è figlio unico,
perchè non giudica mai i film prima di averli visti......
[ Questo messaggio è stato modificato da: seanma il 26-02-2005 alle 00:20 ] |
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paolo14
Reg.: 16 Giu 2004 Messaggi: 778 Da: Ferrara (FE)
| Inviato: 26-02-2005 08:16 |
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quote: In data 2005-02-25 23:37, DottorDio scrive:
quote: In data 2005-02-25 22:51, paolo14 scrive:
Complimenti.
Non ho visionato l'opera ma l'analisi è più che dettagliata, ampia e schematica, eloquente, estremamente matura.
Sempre a parer mio.
Spero di non peccare di presunzione.
[ Questo messaggio è stato modificato da: paolo14 il 25-02-2005 alle 22:52 ]
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Cosa aspetti a vedere questo film bellissimo?
Complimenti per la recensione, mi fa piacere che non sono l'unico ad amare Bergman cercando di visionare anche opere che non siano per forza i classici Settimo sigillo e il posto delle fragole (due film straordinari!).
Complimenti un'altra volta!
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Sto studiando altre filmografie.
Giungerò a Bergman tra breve.
Ti ringrazio del consiglio.
_________________ L'ozio è il padre delle virtù.
Tinto Brass
http://arteonline.blog.excite.it/ |
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VromeoV ex "arancino"
Reg.: 27 Ott 2003 Messaggi: 3288 Da: Napoli (NA)
| Inviato: 14-08-2005 17:00 |
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In attesa di scrivere io qualcosa su questo film, cosa che farò appena avrò visto gli altri film di Bergman che ho in programma di vedere, al fine di proporre un'analisi comparata, vi posto l'articolo da cui Costruman ha preso "spunto" per la sua analisi.
SPUNTO
_________________ E quando l'agnello aprì il settimo sigillo, si fece nel cielo un silenzio di circa mezz'ora. E vidi i sette angeli che stavano dinanzi a Dio, e furon loro date sette trombe…
Io amo Ingmar Bergman
Ho solamente una gran voglia di morire.. |
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VromeoV ex "arancino"
Reg.: 27 Ott 2003 Messaggi: 3288 Da: Napoli (NA)
| Inviato: 14-08-2005 17:00 |
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quote: In data 2005-02-25 23:37, DottorDio scrive:
quote: In data 2005-02-25 22:51, paolo14 scrive:
Complimenti.
Non ho visionato l'opera ma l'analisi è più che dettagliata, ampia e schematica, eloquente, estremamente matura.
Sempre a parer mio.
Spero di non peccare di presunzione.
[ Questo messaggio è stato modificato da: paolo14 il 25-02-2005 alle 22:52 ]
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Cosa aspetti a vedere questo film bellissimo?
Complimenti per la recensione, mi fa piacere che non sono l'unico ad amare Bergman cercando di visionare anche opere che non siano per forza i classici Settimo sigillo e il posto delle fragole (due film straordinari!).
Complimenti un'altra volta!
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Io ho da vedere ancora come must Sorrisi di una notte d'estate, Sussurri e grida, Funny e Alexander, L'uovo del serpente.
_________________ E quando l'agnello aprì il settimo sigillo, si fece nel cielo un silenzio di circa mezz'ora. E vidi i sette angeli che stavano dinanzi a Dio, e furon loro date sette trombe…
Io amo Ingmar Bergman
Ho solamente una gran voglia di morire.. |
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Petrus
Reg.: 17 Nov 2003 Messaggi: 11216 Da: roma (RM)
| Inviato: 14-08-2005 17:10 |
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VromeoV ex "arancino"
Reg.: 27 Ott 2003 Messaggi: 3288 Da: Napoli (NA)
| Inviato: 14-08-2005 17:11 |
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2 Info secche sul film.
Per me il bambino dell'inizio e della fine è il figlio di Elizabeth che cerca sua madre nello schermo sfocato di un cinema.(anche se lei era attrice teatrale,mmm)
Al momento del sogno, esattamente a metà film, quando le immagini vengono riproposte secondo me la realtà si spezza in una possibile direzione; quella che vediamo alla fine, quando se ne vanno dalla casa al mare è l'altra possibile direzione.Una, la prima, è quella dell'analisi, dello scambio fra i due personaggi, le due figure che rappresentano il dubbio(tema centrale di Bergman), il dubbio dell'essere.L'altra invece è la via(probabilmente quella che poi accade) nella quale le due protagoniste non si incontrano(spiritualmente), e vanno per la loro strada senza beneficiarsi del dubbio, della possibilità della maschera come rappresentazione di se.Della possibilità di sbagliare.
_________________ E quando l'agnello aprì il settimo sigillo, si fece nel cielo un silenzio di circa mezz'ora. E vidi i sette angeli che stavano dinanzi a Dio, e furon loro date sette trombe…
Io amo Ingmar Bergman
Ho solamente una gran voglia di morire.. |
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VromeoV ex "arancino"
Reg.: 27 Ott 2003 Messaggi: 3288 Da: Napoli (NA)
| Inviato: 14-08-2005 17:11 |
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quote: In data 2005-08-14 17:10, Petrus scrive:
ellallà
da Costruman proprio non me l'aspettavo
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Già, è solo la 1236esima volta.
Senza rancore per lei, ovviamente.
_________________ E quando l'agnello aprì il settimo sigillo, si fece nel cielo un silenzio di circa mezz'ora. E vidi i sette angeli che stavano dinanzi a Dio, e furon loro date sette trombe…
Io amo Ingmar Bergman
Ho solamente una gran voglia di morire.. |
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McMurphy
Reg.: 27 Dic 2002 Messaggi: 7223 Da: Verano Brianza (MI)
| Inviato: 14-08-2005 17:20 |
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quote: In data 2005-08-14 17:00, VromeoV scrive:
In attesa di scrivere io qualcosa su questo film, cosa che farò appena avrò visto gli altri film di Bergman che ho in programma di vedere, al fine di proporre un'analisi comparata, vi posto l'articolo da cui Costruman ha preso "spunto" per la sua analisi.
SPUNTO
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ahahahah ...
anche tu caro mio la classe l'hai dimenticata nel cesso.
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mulaky
Reg.: 09 Lug 2002 Messaggi: 32104 Da: Catania (CT)
| Inviato: 14-08-2005 17:22 |
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quote: In data 2005-08-14 17:11, VromeoV scrive:
Senza rancore per lei, ovviamente.
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ovviamente...ma vattene!
e ti stupisci del fatto che lei ti abbia scaricato? ahahahah
_________________
Morire, dormire...forse sognare. Ecco il difficile.
Ahahahahahahahah
[ Questo messaggio è stato modificato da: mulaky il 14-08-2005 alle 17:23 ] |
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Petrus
Reg.: 17 Nov 2003 Messaggi: 11216 Da: roma (RM)
| Inviato: 14-08-2005 17:24 |
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mulaky
Reg.: 09 Lug 2002 Messaggi: 32104 Da: Catania (CT)
| Inviato: 14-08-2005 17:26 |
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6 mesi..
_________________ What you fear in the night in the day comes to call anyway
Well darling if the shit came out then, I suppose that the shit went in
(A.D.) |
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