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Autore Persona - di Ingmar Bergman
VromeoV
ex "arancino"

Reg.: 27 Ott 2003
Messaggi: 3288
Da: Napoli (NA)
Inviato: 14-08-2005 17:28  
quote:
In data 2005-08-14 17:26, mulaky scrive:
6 mesi..




Susu, mulaky.La coesione fra donne è una delle piaghe del nostro mondo, non far si che lo sia anche del forum.
Per il resto l'avrei segnalato anche quando stavamo insieme.
_________________
E quando l'agnello aprì il settimo sigillo, si fece nel cielo un silenzio di circa mezz'ora. E vidi i sette angeli che stavano dinanzi a Dio, e furon loro date sette trombe…

Io amo Ingmar Bergman

Ho solamente una gran voglia di morire..

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mulaky

Reg.: 09 Lug 2002
Messaggi: 32104
Da: Catania (CT)
Inviato: 14-08-2005 17:29  
quote:
In data 2005-08-14 17:28, VromeoV scrive:
quote:
In data 2005-08-14 17:26, mulaky scrive:
6 mesi..




Susu, mulaky.La coesione fra donne è una delle piaghe del nostro mondo, non far si che lo sia anche del forum.
Per il resto l'avrei segnalato anche quando stavamo insieme.



seeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee...
_________________
What you fear in the night in the day comes to call anyway

Well darling if the shit came out then, I suppose that the shit went in

(A.D.)

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VromeoV
ex "arancino"

Reg.: 27 Ott 2003
Messaggi: 3288
Da: Napoli (NA)
Inviato: 14-08-2005 17:29  
quote:
In data 2005-08-14 17:20, McMurphy scrive:
quote:
In data 2005-08-14 17:00, VromeoV scrive:
In attesa di scrivere io qualcosa su questo film, cosa che farò appena avrò visto gli altri film di Bergman che ho in programma di vedere, al fine di proporre un'analisi comparata, vi posto l'articolo da cui Costruman ha preso "spunto" per la sua analisi.

SPUNTO




ahahahah ...
anche tu caro mio la classe l'hai dimenticata nel cesso.




Vedi mc, io la amo così tanto che quando lei perde classe la perdo anche io.Buahahahaha.

Seriamente, andava detto.
_________________
E quando l'agnello aprì il settimo sigillo, si fece nel cielo un silenzio di circa mezz'ora. E vidi i sette angeli che stavano dinanzi a Dio, e furon loro date sette trombe…

Io amo Ingmar Bergman

Ho solamente una gran voglia di morire..

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Petrus

Reg.: 17 Nov 2003
Messaggi: 11216
Da: roma (RM)
Inviato: 14-08-2005 17:30  
Vabbè
si è detto e si è commentato
Si vada anche oltre, please
_________________
"Verrà un giorno in cui spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate"

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RICHMOND

Reg.: 03 Mag 2003
Messaggi: 13088
Da: genova (GE)
Inviato: 09-10-2007 09:33  
E' inutile dire che qualunque grande estimatore del cinema di destrutturazione (sotto ogni aspetto) di Lynch non possa prescindere dal Maestro Bergman. Perché in Bergman troviamo davvero le premesse per tanto cinema moderno. In particolare in Persona , la sua opera più sperimentale, assistiamo ad una geniale manipolazione del tempo e della narrazione che avremo modo di ritrovare in opere quali Mulholland drive o Inland Empire , entrambe di D. Lynch.

Credo, in effetti, che Persona sia l'opera stilisticamente più alta di Bergman. La statica riflessione cui ci induce Il posto delle fragole , l'inquietante scoperta di una verità che si automistifica attraverso l'invenzione di una creatura superiore che non esiste cui ci conduce Il settimo sigillo ...rimangono simboli di capolavori peculiari in un universo cinematografico eterogeneo. Ma non contengono, come Persona , quell'esplosione estetica che è capace di passare da un montaggio serrato e ritmato ad alte frequenze con immagini brevi e stupendamente violente...ad un percorso ottico statico e rilassato, in cui solo gli incroci di sguardi reggono la scena, come in un piano sequenza che evade dagli stacchi per darci continuità visiva e prendere le distanze dalla sua parte introduttiva.
Persona ama l'ambiguo per incentrare tutto sulla crisi identitaria: e poi, oltre a tutto ciò che si èuò dire (e qui si è già detto) sui cambi di personalità (dati da stupendi giochi di fotomontaggio) delle protagoniste, mi piace pensare che questo sia il film che rivoluziona la figura dell'artista, ponendolo in totale antagonismo con l'umanità varia (e "normale") che da esso si distingue. Persona è un film sull'incomunicabilità del genere umano, sì, ma è anche un'opera sull'incomunicabilità (voluta e trovata) fra l'artista e il non artista. L'artista non vuole mettersi sullo stesso piano del fruitore del suo prodotto, la sua non è opera didascalica, non vuole aiutare nessuno. E sarà davvero cocente la delusione di coloro che si approcceranno all'arte come ad un'ancora di salvataggio, per emergere dai problemi della vita quotidiana. Perché l'arte non farà altro che ergere un muro invalicabile fra chi l'ha prodotta e chi l'ha assaporata.
Questo è l'aspetto più interessante di questo film bergmaniano.
Persona è l'arte sull'arte.
_________________
L'amico Fritz diceva che un film che ha bisogno di essere commentato, non è un buon film . Forse, nella sua somma chiaroveggenza, gli erano apparsi in sogno i miei post.

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quentin84

Reg.: 20 Lug 2006
Messaggi: 3011
Da: agliana (PT)
Inviato: 30-10-2008 16:51  
L'ho appena visto.
A tratti indecifrabile, sono certo di non averlo capito sino in fondo, ma mi ha molto colpito, spiazzato dal prologo onirico sino alla fine.
Lynch secondo me deve molto a questo film, concordo con Rich.

La fotografia di Nykvist, la recitazione perfetta di Andersson e Ullmann a servizio di una storia all'apparenza semplice che si riempe di significati.
Colpisce il modo in cui Bergman rappresenta visivamente il "fondersi" (nel vero senso della parola) di Alma ed Elisabeth, il loro confondersi l'una con l'altra e nell'altra, il loro complesso rapporto fatto di contrapposizione anche violenta e momenti di affetto, vicinanza.
Notevole, come sempre in Bergman, l'uso espressivo del primo piano per esprimere con uno sguardo il tumulto interiore delle protagoniste.

Lo stile essenziale, gelido di Bergman è perfetto nel descrivere una storia di tormenti interiori che, in qualche modo, si riflettono nel dolore del mondo presente (le notizie dal Vietnam) e passato: indicativo il momento in cui Elisabeth guarda la famosa foto del ragazzino che alza le mani davanti ai fucili nazisti nel ghetto di Varsavia, chissà se quella foto le fa pensare al figlio che lei voleva morto..

L'attenzione al mondo femminile, il contrasto tra essere e apparire, temi classici di Bergman raccontati in questo film in maniera spiazzante e innovativa (Bergman "mostra" la pellicola e quindi svela la finzione cinematografica di ciò che stiamo vedendo)...ancora sono stupefatto, non so bene cosa pensare, ma quei volti, quelle immagini mi sono rimaste impresse.

[ Questo messaggio è stato modificato da: quentin84 il 30-10-2008 alle 17:19 ]

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