02 Settembre 2006 - Conferenza Stampa
"L'amore giovane"
Intervista al regista e al cast.
di Monica Cabras


Alla conferenza stampa erano presenti Jesse Harris, Ethan Hawke, Mark Webber e Catalina Sandino Moren.

Come mai ha scelto Harris per la composizione delle musiche, vi conoscevate già?
Ethan Hawke: Jesse ed io ci conosciamo da una quindicina d'anni, conosco molto bene la sua musica e le sue composizioni. Quando ho cominciato a pensare a questo film, ho pensato subito che Catalina dovesse avere le musiche di Jesse. Sono convinto dell'idea che quando ci si innamora è come se si sentisse una musica, e abbiamo pensato che la musica di Jesse fosse quella giusta per questo amore. Penso che l'integrità della musica nel film abbia dato la giusta forza al film stesso.

Come è nata la storia della sceneggiatura, è autobiografica?
Ethan Hawke: I film che preferisco sono quelli che hanno qualcosa di personale, quindi direi di si. Non sono le mie memorie, certo, ma è più la mia interpretazione delle esperienze vissute quando sono arrivato a New York. Credo che ci sia una gran differenza tra l'essere cresciuti ed essere adulti veramente.

Nel film si nota una certa impostazione letteraria e teatrale, è voluto o puramente casuale?
Ethan Hawke: Il protagonista è un giovane attore, è una cosa che ho cominciato a pensare è a quanta posa e quanta spontaneità c'è in un giovane. C'è molta teatralità in Will, soprattutto all'inizio quando va con smoking e cioccolatini, finché arriva a spaccare tutto. Ho giocato molto con l'idea che non si conosce il limite tra quando si finge o quando si è se stessi.

Come è arrivato al personaggio di Will, c'è qualcosa di lei in lui.
Mark Webber: Essendo un attore sono in grado di identificarmi con il personaggio. Certo in passato ho spezzato molti cuori e altre volte l'hanno spezzato a me, per cui non è stato difficile immedesimarmi.
Catalina Sandino Moreno: Credo che le sensazioni provate dal mio personaggio siano una cosa universale. Tutti amiamo, ed è stato bello ricordare cosa si sente in queste situazioni, anche se interpretare un ruolo è stato per me una novità.

Nel film il protagonista declama i versi della dichiarazione di Romeo a Giulietta, e dice che sono i versi più belli che conosca. È così anche per lei?
Ethan Hawke: Non so quali siano le più belle parole d'amore della letteratura, ma non credo che siano quelle di Romeo e Giulietta. Romeo è una specie di sempliciotto, quello che Will crede è di voler idealizzare il romanticismo.

E' stato mai previsto un altro finale?
Ethan Hawke: Per me il finale è semplicemente una metafora e ne sono contento. Si riesce a guidare solo la macchina dei genitori, ma si sa guidare, la strada è stata fatta già prima che noi nascessimo, ma siamo comunque noi che abbiamo il volante in mano.

Come ha scelto gli attori
Ethan Hawke: Quando ho deciso di realizzare questo progetto ho pensato che l'avrei fatto solo se avessi trovato gli attori giusti. Mark lo conoscevo già e sapevo che sarebbe stato adatto per la parte, ma ci è voluto un bel po' prima che trovassi la persona giusta per il ruolo femminile. Quando l'ho vista a Berlino ho pensato subito che fosse lei.

Una delle scene più carine è quella dove Will chiama diverse volte Sarah al telefono, scena per altro già vista in altri film, è una citazione o una coincidenza?
Ethan Hawke: Si in effetti può sembrare che la scena sia già stata vista ma i telefoni sono ormai parte fondamentale della nostra vita e sarebbe assurdo non inserire una cosa del genere. Io sono orgoglioso di questa scena memorabile e divertente. È molto difficile fare una scena divertente e allo stesso tempo piena di pathos.

Può dirci un ricordo personale del suo primo amore?
Ethan Hawke: L'avete visto nel film, la storia è quella, i miei aneddoti personali non sono più interessanti di quelli di altre persone. Da un punto di vista emotivo le esperienze dell'individuo non cambiano da quelle del collettivo.

Lei ha fatto solo film molto personali, pensa che in futuro realizzerà un Blockbuster?
Ethan Hawke: Non spero in futuro di diventare un regista professionista, e sarei sicuramente scioccato all'idea di dirigere un blockbuster, ci vuole tanto tempo per fare il lavoro del regista, e sicuramente altri potrebbero farlo meglio di me, e io impiegare meglio il mio tempo.

Secondo Moravia le migliori trascrizioni cinematografiche da un romanzo sono quelle infedeli. Pensa che sia così o per uno sceneggiatore sia necessario tradire il testo originale?
Ethan Hawke: Per citare il grande Milan Kundera, le traduzioni sono come le donne: belle ma infedeli, e se sono fedeli allora non sono belle. Ho scritto il libro da adolescente ma non l'avevo mai compreso bene, quando o cominciato a girare il film, ho cambiato alcune scene e poi ho inventato un finale perché volevo un finale. Dopo averlo girato sono riuscito a comprendere meglio. Volevo che fosse il film di Mark e Catalina, non il mio romanzo.

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