Sotto shock: Limited edition blu-ray

Sotto shock: Limited edition blu-ray

L’elettrizzante Craven di fine anni Ottanta


di Francesco Lomuscio01 giugno 202011:01



Dopo aver reso disponibile in limited edition mediabook sia “La casa nera” che “L’ultima casa a sinistra”, entrambi diretti da Wes Craven, Koch Media provvede a lanciare all’interno della sua sempre più preziosa collana Midnight Classics anche “Sotto shock”, pellicola tramite cui, nel 1989, il compianto maestro dell’horror originario di Cleveland cercò di portare sullo schermo un nuovo boogeyman che potesse sostituire il suo Freddy Krueger.
Un’edizione limitata in alta definizione differente dalle precedenti targate Midnight Classics, in quanto contenente un unico blu-ray e, insieme a una card da collezione, il blooklet staccato dalla confezione.

Il Freddy Krueger cyberpunk

Protagonista di “Sotto shock” è il Peter Berg successivamente divenuto regista di lungometraggi hollywoodiani piuttosto noti – da “Cose molto cattivecon Cameron Diaz a “Red zone – 22 miglia di fuoco”, interpretato da Mark Wahlberg – e calato nei panni del giovane Jonathan Parker, destinato a cercare di fermare il sanguinario psicopatico Horace Pinker, magistralmente incarnato dal Mitch Pileggi poi visto nella serie tv “X-files”.
Psicopatico le cui imprese non sembrano arrestarsi neppure dopo che viene giustiziato sulla sedia elettrica, perché, a quanto pare, assume la capacità di entrare nei corpi delle persone per prenderne possesso.
Sulla falsariga, in un certo senso, del cantante heavy metal Sammi Curr introdotto nel 1986 da “Morte a 33 giri” di Charles Martin Smith, infatti, è proprio tramite l’elettricità che Pinker riesce a trasferirsi da un posto all’altro, rientrando nello stuolo di ritornanti cinematografici dopo l’esecuzione capitale annoverante, tra gli altri, il Boris Karloff de “L’ombra che cammina”, il Brion James de “La casa 7” e il Kane Hodder di “Prison”.
E sono sequenze sospese tra l'incubo e la realtà atte a rimandare in maniera evidente all'universo onirico creato dal capostipite nightmariano a suggerire, come già accennato, il tentativo di generare un Krueger in salsa quasi cyberpunk. Un originale serial killer che, a distanza di oltre trent’anni dalla realizzazione del film, ci lascia tranquillamente intuire i motivi per cui pubblico e critica non gli prestarono la giusta attenzione.
Del resto, “Shocker” (come s’intitola in patria) era un po' troppo avanti coi tempi per il periodo storico in cui la celluloide dell'orrore privilegiava soprattutto liberatori slasher ricchi di cadaveri sparsi già a partire dalle loro aperture, in quanto, in maniera decisamente più vicina alla Settima arte di paura d'inizio terzo millennio, ne fa trascorrere almeno quaranta prima che Pinker cominci a incarnarsi. Concedendosi nel corso del suo svolgimento, inoltre, situazioni ironiche come quella ambientata al parco con la bambina o l'altra in cui Jonathan si difende dalla poltrona posseduta.


Un serial killer dai contenuti… speciali!

Situazioni che testimoniano l'incredibile modernità dell'operazione, tanto quanto l'affascinante e tutt'altro che celato attacco alla pericolosità del piccolo schermo - a partire dal fatto che l'omicida sia proprio un tecnico riparatore di televisori - destinato a scorrere in mezzo ai fotogrammi e ad essere ribadito da diversi dialoghi; fino al divertente, assurdo inseguimento all'interno delle varie trasmissioni tv.
Un’operazione, dunque, che, con la sua quasi ora e cinquanta di durata e i dilatati tempi di narrazione, chiuse definitivamente il filone horror del decennio reaganiano per anticipare inconsapevolmente il modo di fare cinema di genere del XXI secolo, sempre più lontano dai serrati novanta minuti circa in voga nell’era dei corposi stermini di Jason Voorhees.
Mentre la già menzionata, forte e decisamente innovativa critica mossa da Craven nei confronti della pericolosità della televisione finisce oggi per colpire ancor di più lo spettatore, considerando che viviamo in un periodo storico in cui la dipendenza da piccoli (e piccolissimi) schermi continua tristemente ad aumentare di giorno in giorno.
Ciliegina sulla torta, poi, è la splendida colonna sonora hard rock spaziante da “Sword and stone” dei Bonfire alla “No more Mr. Nice Guy” di Alice Cooper riletta dai Megadeth.
I Megadeth di cui, insieme a Pileggi, a Jason McMaster dei Dangerous toys, all’ex Kiss Bruce Kulick, a Kane Roberts e a Desmond Child, troviamo il bassista David Ellefson nei venticinque minuti riguardanti la musica di “Sotto shock” posti all’interno della sezione extra del disco.
Accanto a galleria fotografica, un minuto di promo radiofonico, due di trailer e tv spot, otto di storyboard originali, quasi nove di making of dell’epoca, undici di intervista al produttore esecutivo Shape Gordon, sedici a Cami Cooper, interprete femminile della pellicola, e quasi diciassette di conversazione con Pileggi.

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