04 Settembre 2011 - Conferenza
"Sal"
Intervista al regista e al cast.
di Francesco Lomuscio

Affiancato dal protagonista Val Lauren, l'attore James Franco è approdato presso la sessantottesima Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia per presentare la sua nuova opera da regista: "Sal", biopic riguardante l'ultimo giorno di vita di Sal Mineo, co-protagonista di "Gioventù bruciata" insieme a James Dean.

Questo è un biopic molto diverso dalle pellicole che di solito vengono collocate in questo genere…
James Franco: Come regista volevo fare qualcosa che rappresentasse Sal e allo stesso tempo riflettesse il mio concetto di cinema.

A livello stilistico, sembra una pellicola sperimentale che ricorda molte opere degli anni Settanta…
James Franco: Il mio modello registico è Gus Van Sant, la sua visione del ritmo e della struttura hanno influenzato molto il mio lavoro; mentre la scelta di usare molti primi piani insistiti è mia, perché amo vedere il viso delle persone, mi piace l'effetto ottenuto dal primo piano, quello di non allontanarsi nemmeno per un istante dalla persona ripresa.

Come è nato questo interesse per Sal Mineo?
James Franco: Sono entrato in contatto con il lavoro di Sal Mineo quando ho interpretato James Dean molti anni fa, perché il regista del film lo conosceva piuttosto bene e, quindi, mi sono appassionato al suo lavoro. Poi, ho letto la sua biografia e sono rimasto toccato, ho sentito teorie prive di fondamento sulla sua terribile fine, in quanto, dopo il delitto, molti hanno diffuso la voce che Mineo fosse stato accoltellato da un amante. Il suo ricordo è stato offuscato dai pettegolezzi e questo ne ha influenzato negativamente la memoria, quindi ho cercato di rimettere a posto le cose.

E come è stato preparato il personaggio di Sal Mineo?
Val Lauren: Quando ero bambino, mia madre mi faceva vedere i film di Marlon Brando, Montgomery Clift e James Dean, però, più che a Dean, io mi sentivo vicino al personaggio di Sal Mineo. Quando ho saputo che avrei dovuto interpretarlo, ho cercato di ricordare tutto ciò che sapevo di lui. Negli anni Cinquanta Sal era una delle cinque star più importanti al mondo, come cantante riempiva gli stadi, era un pittore e uno scultore, un personaggio poliedrico, e mi stupiva il fatto che oggi non si sapesse più niente di lui. Mi sono concentrato nel tentativo di restituire un po' della sua aurea e ho cercato di calarmi nei panni del Sal maturo, il quale era molto diverso dalla star adolescente nota a molti. Questo è il film di cui sono più orgoglioso nella mia carriera perché permette di conoscere davvero la storia di Sal e la sua personalità. James Franco è l'unica persona che ha il coraggio di imbarcarsi in un'impresa simile e di portarla a termine.
James Franco: Quindici anni fa, io e Val abbiamo studiato recitazione insieme e, una volta, abbiamo interpretato una scena di James Dean e Sal Mineo. A me hanno affidato il ruolo di James Dean e Val se l'era presa perché lo voleva fare lui, ma, finalmente, ha capito di essere molto più somigliante a Sal Mineo.

Come e perché la decisione di realizzare piccoli progetti girati in poco tempo e con pochi soldi, come questo?
James Franco: Faccio cinema da quindici anni e partecipo spesso a grandi produzioni che fanno parte del film business, le quali devono far soldi per recuperare le spese. Nei miei film, invece, cerco di trovare un modo di parlare delle cose che amo e di uscire dalla logica commerciale. Il cinema non deve essere solo fatto per fare soldi, ma deve anche avere aspirazioni artistiche.

Le pressioni odierne di Hollywood sono le stesse dei tempi in cui lavorava Sal Mineo?
James Franco: Tutto cambia, abbiamo nuove tecnologie e molto denaro viene investito in queste attività. Ne "L'alba del pianeta delle scimmie" ho lavorato circondato da esseri creati digitalmente, mentre Coppola molto tempo fa disse che sarebbe arrivato un momento in cui le teenager avrebbero girato film nel cortile di casa. Ora, quel momento è arrivato. Certo, la pressione c'è sempre, ma ci sono anche altre possibilità, altre vie d'uscita. Io, per esempio, riesco a passare da grandi a piccole produzioni. Se fossi costretto a girare solo blockbuster senza potermi esprimere in maniera personale, probabilmente abbandonerei questo mestiere.

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