Re-animator: Limited edition 2 blu-ray

Re-animator: Limited edition 2 blu-ray

Il dottor West e Mr Lovecraft


di Francesco Lomuscio05 giugno 202015:37



Direttamente dai favolosamente sanguinolenti anni Ottanta Koch Media provvede lanciare all’interno della sua collana Midnight Classics il “Re-animator” che, perfino omaggiato da Sam Mendes nel suo pluripremiato “American beauty”, segnò nel l’esordio dietro la macchina da presa per il compianto Stuart Gordon, proveniente dal teatro e dal piccolo schermo e successivamente autore di altre pietre miliari dell’orrore su celluloide, da “From beyond – Terrore dall’ignoto” a “Dolls – Bambole”.
Un’edizione limitata in mille copie in alta definizione (e acquistabile in esclusiva su Amazon.it) che, contenente due blu-ray, come quella del precedente “Sotto shock” non manifesta i consueti connotati di mediabook, bensì dispensa insieme ad una card da collezione il blooklet staccato dalla confezione.

Disco 1

“Mi ricordo che iniziai a pensare a ‘Re-animator’ avendo soprattutto la figura di Frankenstein come fonte d’ispirazione. Stavo parlando con una donna, un giorno, e mi lamentavo del fatto che tutti volessero fare film sui vampiri, mentre a me piaceva molto il mito di Frankenstein. Lei, a quel punto, mi suggerì di leggere ‘Herbert West rianimatore’ di Lovecraft. Io conoscevo Lovecraft, ma quel racconto mi era sfuggito”.
Possiamo tranquillamente partire da questa dichiarazione dello stesso Gordon per apprendere la maniera in cui prese forma il film che, dopo “La casa” di Sam Raimi e prima di “Bad taste – Fuori di testa” di Peter Jackson, in principio pensato come serie tv provvide ad investire ulteriormente di frattaglie e liquido rosso lo spettatore, senza mai prendersi troppo sul serio.
È infatti una indispensabile dose di black humour a stemperare continuamente le raccapriccianti imprese del giovane Herbert West, allievo del tragicamente scomparso dottor Gruber, scienziato di Zurigo e scopritore di un siero capace di riportare in vita le persone decedute da pochi minuti. Giovane tratteggiato con la giusta ambiguità da un magnifico Jeffrey Combs e che, trasferitosi in un ospedale americano, si fa aiutare dal laureando in medicina Dan Cain alias Bruce Abbott per proseguire le sue ricerche.
Nel corso dei circa ottantasei minuti di visione che costituiscono la versione uncut del film ospitata dal primo disco. In cui è possibile trovare anche il trailer, cinque spot televisivi, oltre un’ora di making of, il commento audio di Gordon e dei Jesse Merlin e Graham Skipper che hanno recitato nel musical derivato da “Re-animator”, circa venticinque minuti di scene eliminate, sedici di featurette che vede il compositore Richard Band parlare delle musiche e quasi quarantanove di intervista tra il regista e il produttore Brian Yuzna, poi autore dei sequel “Re-animator 2” e “Beyond re-animator”, rispettivamente datati 1990 e 2003.


Disco 2

Ma la vera sorpresa di questa edizione targata Midnight ce la regala il secondo disco, ospitando la versione integrale di un’ora e quarantacinque minuti del lungometraggio, che Gordon, in realtà, ha tratto molto liberamente dal citato racconto lovecraftiano pubblicato a puntate, tra il 1921 e il 1922, sulla rivista amatoriale “Home Brew”.
Versione le cui sequenze aggiunte (per lo più di dialogo) si presentano in lingua originale provviste di sottotitoli in italiano, senza intaccare più di tanto il plot di base, destinato a rivelarsi metafora relativa alla sete di potere dal momento in cui il primario Hill, specialista in lobotomie incarnato da David Gale, rivaleggiando proprio con West provoca nel posto un’invasione di aggressivi morti viventi.
Un’invasione che, anziché i classici cimiteri, sceglie quale scenografia i claustrofobici interni ospedalieri, testimoniando da un lato la già precisata provenienza di Gordon dal teatro, dall’altro l’originale tendenza a distaccare i resuscitati in questione da quelli proposti dal maestro degli zombie movie George A. Romero.
Infatti, in buona parte completamente nudi (del resto, riprendono vita direttamente sui letti d’obitorio), manifestano sì aggressività, ma non un evidente appetito per la carne umana; man mano che, grazie al fondamentale contributo di ottimi effetti speciali di trucco, si concretizza il delirio splatter conclusivo, annoverante addirittura un grottesco intestino strangolatore.
Per non parlare del momento in cui abbiamo un cunnilingus accennato a una nuda Barbara Crampton dalla testa mozzata del dottor Hill, tenuta in mano dal suo stesso corpo decapitato e che ricorda, in un certo senso, alcuni aspetti del poco conosciuto horror tedesco “Al di là dell’orrore”, firmato nel 1959 da Victor Trivas.
Come la colonna sonora per mano del sopra menzionato Band, invece, omaggia in maniera divertente quella herrmanniana di “Psycho”... al servizio di un vero e proprio capolavoro del gore accompagnato in questo supporto da dodici minuti di intervista a Stuart Gordon, undici di conversazione con il paroliere musicale Mark Nutter, quasi cinque di confronto tra storyboard e girato e cinquantadue di interessante featurette “Guida al cinema lovecraftiano”, in compagnia di Chris Lackey.

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