Phantasm: Limited edition 6 blu-ray

Phantasm: Limited edition 6 blu-ray

Nella sfera dell’Uomo alto


di Francesco Lomuscio16 Aprile 201915:01



Iniziata alla fine degli anni Settanta in un decadente cimitero di provincia e terminata (almeno così pare) nel 2016 in un oscuro e sanguinario futuro dove è a rischio la sopravvivenza dell’intera umanità, è, senza alcun dubbio, una delle saghe più amate dai fan irriducibili del cinema dell’orrore, nonché quella che ha consentito al cineasta originario di Tripoli Don Coscarelli di essere considerato uno dei maestri del genere, prima ancora che si occupasse nel 2002 dell’acclamato “Bubba Ho-tep – Il re è qui”, incentrato su un anziano Elvis Presley alle prese con una sanguinaria mummia.
Grazie a Midnight Classics, collana di Koch Media che provvede a rendere disponibili in home video i migliori horror cult riservandogli gustosissimi trattamenti, i cinque capitoli che costituiscono la serie "Phantasm" resuscitano letteralmente in alta definizione in una limited edition media book da collezione comprendente non solo il blu-ray di ciascun film accompagnato da extra, ma anche un disco riservato esclusivamente a contenuti speciali, un interessante booklet e le card riportanti ognuna una locandina di un episodio.

Disco 1: Fantasmi (1979)

Accompagnato dalla tagline promozionale “Non aprire mai la porta dell’aldilà”, apre in maniera bizzarra di notte, all’interno di un cimitero, dove un tizio sta facendo sesso con una donna vestita di viola che, improvvisamente, lo pugnala a morte per poi assumere fattezze maschili.
Fattezze che scopriamo successivamente essere quelle del sinistro becchino presente al funerale dell’uomo, destando non pochi sospetti nel giovane Mike alias A. Michael Baldwin, che si trova presto ad indagare insieme al fratello maggiore Jody e a Reggie, ovvero Bill Thornbury e Reggie Bannister, entrambi amici del defunto.
Becchino che, incarnato dal compianto Angus Scrimm, altri non è che Tall Man, o l’Uomo Alto, un malvagio essere che si serve di svolazzanti sfere metalliche fornite di lame e punte per perforare il cranio di chi capita sulla loro strada, mentre si dedica alla trasformazione di cadaveri in nani incappucciati e ringhianti da sfruttare come schiavi in una sorta di dimensione parallela.
Elementi che apparendo, in un certo senso, in qualità di rivisitazioni funeree di altri visti in “Guerre stellari” (si pensi anche al fatto che i corridoi del mausoleo d’ambientazioni ricordano quasi quelli delle astronavi del film di George Lucas), testimoniano l’allora innovativo tentativo di sfruttare in ambito horror tematiche fantascientifiche; immergendo il tutto in una tanto lugubre quanto affascinante atmosfera di mistero destinata a dominare la lenta evoluzione di un racconto per immagini continuamente giocato tra incubo e realtà, in anticipo di cinque anni rispetto al craveniano “Nightmare – Dal profondo della notte” (pellicola il cui finale, curiosamente, risulta analogo a quello di questo ormai classico). Con sezione extra costituita da trailer originale sottotitolato in italiano, venti minuti di filmati amatoriali dietro le quinte, quasi cinque di scene eliminate, un’intervista del 1979 a Scrimm e Coscarelli e commento audio degli stessi insieme a Baldwin e Thornbury.



Disco 2: Phantasm II (1988)

Affiancati dalla giovane e bella Liz interpretata da Paula Irvine, in cerca dei nonni e che scopre poi essere in grado di comunicare attraverso la mente con Mike, quest’ultimo – appena dimesso da un ospedale psichiatrico – e Reggie tornano a fronteggiare il malefico Tall Man; man mano che alla partita si aggiungono anche un’autostoppista e un sacerdote dai volti di Samantha Phillips e Kenneth Tigar.
Con una seconda parte interamente dedicata all’azione e che, a cominciare dal fatto che Reggie finisca qui per trasformarsi in un goffo antieroe armato e pronto a cimentarsi in un duello alla motosega, lascia tranquillamente intuire l’influenza proveniente da “La casa 2” di Sam Raimi (oltretutto fugacemente omaggiato con tanto di nome apposto in una manciata di fotogrammi), questo primo sequel di “Fantasmi” s’immerge nel clima spettacolare da estetica tipicamente anni Ottanta, non privo di splatter e di effetti di animatronica magnificamente realizzati (si pensi solo al momento in cui abbiamo una creatura che fuoriesce da una schiena).
Un aumento di mezzi a disposizione – con inclusa una colossale esplosione – dovuto al passaggio dal budget di trecentomila dollari del capostipite a quello di tre milioni di dollari messo a disposizione dalla Universal, che, però, impose di sostituire A. Michael Baldwin con James Le Gros per il ruolo di Mike, dopo provini a cui prese parte addirittura un giovane e ancora sconosciuto Brad Pitt.
Con la risultante di un coinvolgente tassello che ha provveduto ad introdurre la struttura on the road poi alla base dei successivi; in questo caso accompagnato da quasi quarantacinque minuti di dietro le quinte, ventuno in cui l’effettista Greg Nicotero racconta il grande lavoro svolto nel film, trailer originale sottotitolato in italiano, commento audio di Coscarelli, Bannister e Scrimm e il filmato di una convention organizzata nel 1989 dalla rivista “Fangoria”.

Disco 3: Phantasm III – Lord of the dead (1994)

Dopo le loro assenze nel capitolo precedente, A. Michael Baldwin torna a vestire i panni di un Mike ormai cresciuto e Bill Thornbury quelli di un Jody ultraterreno; mentre Reggie, miracolosamente ed inspiegabilmente salvatosi da quella che sembrava una morte certa, vaga tra desolate strade polverose e città decadenti per trovarsi ancora una volta faccia a faccia con Tall Man, le cui letali sfere sembrano ora essere anche caratterizzate da un occhio.
Sfere di cui, per la prima volta, viene inoltre mostrato il processo di realizzazione insieme a quello attuato per i nani, nel corso di una terza avventura che, permeata da un’atmosfera apocalittica e quasi western, ha provveduto a trasferire la serie negli anni Novanta, tanto da introdurre perfino qualche effetto digitale.
E, tra la guerriera afroamericana Rocky incarnata da Gloria Lynne Henry e zombi parlanti, è l’armato ragazzino Tim alias Kevin Connors – fornito addirittura di frisbee corredato di affilatissime lamette sui bordi – ad aggiungere un ulteriore tocco bizzarro a quello che rimane, senza alcun dubbio, l’episodio maggiorente ironico della pentalogia.
Con otto minuti di dietro le quinte, nove riguardanti gli stunt di Bob Ivy, trailer originale sottotitolato in italiano e commento audio di Baldwin e Scrimm a fare da contenuti speciali del disco.



Disco 4: Phantasm IV – Oblivion (1998)

Abbandonato totalmente lo humour del capitolo precedente, Coscarelli cerca di riproporre le rarefatte atmosfere del capostipite, da cui recupera materiale a suo tempo scartato per montarlo a dovere in questo quarto, travagliato lungometraggio.
Travagliato perché, inizialmente, doveva essere messo in piedi con circa dieci milioni di dollari su una altamente spettacolare sceneggiatura scritta nientemeno che da Roger Avary, vincitore del premio Oscar per “Pulp fiction”, per essere poi realizzato con seicentocinquantamila in soli ventitré giorni di lavorazione, escludendo perfino un ruolo che era stato pensato per Bruce Campbell, protagonista della trilogia “Evil dead” (dalle nostre parti “La casa”).
Il clima cupo e funereo dei primi due film viene sempre più sostituito da situazioni diurne e polverosi scenari desertici (le riprese sono state effettuate nella Death Valley) che trasmettono, comunque, una certa sensazione di desolazione da dramma post-apocalittico; mentre Reggie, tra l’altro, si scontra con un poliziotto zombi e Mike – che non manca neppure di vedere ancora il fratello morto Jody – occupa stavolta la maggior parte dei fotogrammi viaggiando nel tempo e nello spazio, facendo anche luce sul passato di Tall Man.
Il momento in cui una ragazza rivela le letali sfere metalliche al posto dei seni rappresenta una delle pochissime concessioni allo strambo nel corso di un piuttosto malinconico tassello che, ritenuto tra i migliori del franchise, approda grazie a questo cofanetto per la prima volta nel mercato italiano; con dieci minuti di dietro le quinte, trailer originale sottotitolato e commento audio di Coscarelli, Bannister e Scrimm.

Disco 5: Phantasm – Ravager (2016)

Come “Phantasm IV - Oblivion”, anche questo quinto capitolo è ora disponibile per la prima volta in lingua italiana, consentendo agli spettatori dello stivale più famoso del globo di ritrovare Reggie e Michael nuovamente alle prese con il piano di distruzione attuato dal mutaforma Tall Man. Il cast storico, compresa la Kat Lester che incarnò la donna vestita di viola all’inizio del capostipite, è nuovamente riunito, mentre Coscarelli figura stavolta soltanto in qualità di produttore e co-sceneggiatore al fianco dell’animatore David Hartman, che si pone dietro la macchina da presa.
Il risultato è un’operazione nostalgica vicina al fan movie che, inizialmente pensata come serie per il web, ricorda il sopra menzionato “Bubba Ho-tep – Il re è qui” nel mostrarci un Reggie ricoverato in un nosocomio per persone con problemi psichici a causa della demenza senile, dove a fargli visita, ovviamente, troviamo Mike.
Man mano che, in mezzo a entrata in scena di una ragazza con l’automobile in panne e continuo alternarsi quasi onirico tra realtà e dimensioni parallele, ci si orienta sempre più verso la fantascienza, con tanto di distruzioni proto-“Independence day” di imponenti edifici. Con contenuti speciali rappresentati da commento audio di Coscarelli, la sequenza dei titoli di coda, una breve clip in cui Hartman e la figlia mostrano ironicamente le sfere utilizzate nel film, trailer originale sottotitolato in italiano, cinque minuti di dietro le quinte, sette di scene eliminate e otto di papere e fuori scena.

Disco 6: Bonus

Come già accennato nell’introduzione a questo speciale, la ulteriore ciliegina sulla torta del preziosissimo cofanetto Midnight Classics è individuabile nel disco che porta ad oltre cinque ore il materiale extra relativo all’epopea “Phantasm”.
Un disco dispensatore della clip ironica “Voi e ‘Phantasm’”, girata in bianco e nero da Hartman per riassumere la serie ed introdurre il suo “Phantasm - Ravager”, di quattordici minuti di tour sulle varie location e di trentanove in cui viene effettuato un escursus atto a ripercorrere le difficoltà affrontate nel concepire i primi quattro capitoli.
Senza contare i diciassette minuti della featurette “La genesi di ‘Phantasm’”, in cui viene mostrata la realizzazione di diverse sequenze dei vari lungometraggi, i quattro di interviste molto poco serie al produttore Paul Pepperman, alla Lester, a Baldwin e a Thornbury e i trentanove che vedono questi ultimi tre in una convention a Chicago nel 2014, affiancati da Coscarelli, Bannister e Scrimm. Convention di cui è presente anche un video di cinque minuti nel quale la Lester è impegnata in un’esibizione canora.

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