21 Ottobre 2013 - Intervista
"Noi, Zagor"
Intervista al curatore di Zagor.
di Redazione FilmUP.com

Per tutti gli amanti del fumetto italiano Zagor, arriva in sala il 22 ottobre un interessante documentario a cura di Riccardo Jacopino.
Ma chi è Zagor? Come è il suo mondo? A parlarci di questo avvincente fumetto, uno dei più venduti in Italia e tra i più conosciuti all'estero, e del film a esso ispirato è Moreno Burattini, sceneggiatore di fumetti, scrittore, autore teatrale e curatore di Zagor.
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Buongiorno, Moreno! Vorresti cominciare presentando brevemente chi è Zagor per chi ancora non lo conosce?
Moreno Burattini: Zagor è una leggenda del fumetto italiano, amato in mezzo mondo, segno dell'eccellenza della scuola fumettistica di casa nostra a livello internazionale. E' un eroe nato nel 1961 dalla fantasia di Sergio Bonelli, oggi scomparso, e di Gallieno Ferri, quest'ultimo ancora attivissimo, disegnatore di tutte le copertine e delle più belle storie. Si tratta di un "peacemaker" che cerca di mediare nel melting pot, il calderone delle razze, rappresentato dalla foresta immaginaria e multietnica in cui vive, e dove si scontrano, nel nord-est americano d'inizio Ottocento, varie tribù d'indiani e i colonizzatori bianchi, in uno scenario, per intenderci, da "Ultimo dei Mohicani", la Vecchia Frontiera. Tuttavia le avventure dello Spirito con la Scure (questo il nome dato dai pellerossa al personaggio) vengono da sempre contaminate dalle suggestioni provenienti da ogni genere narrativo, dall'horror alla fantascienza, dal giallo al fantasy, dal "romanzo storico" all'umorismo. Questa trasversalità ha permesso a Zagor di attraversare con successo i cambiamenti di mezzo secolo di gusti e linguaggi che si sono evoluti e a cui lui ha saputo adeguarsi. Ancora oggi l'eroe gode di un largo seguito e le sue avventure, piene di sense of wonder, hanno plasmato l'immaginario di intere generazioni.

Tu sei da molti anni il principale sceneggiatore di Zagor e il curatore della collana. Ma per chi è digiuno del fumetto, come nasce l'albo che noi compriamo in edicola ogni mese, e in cosa consiste il tuo ruolo?
Moreno Burattini: Il fumetto nasce, di solito, dalla collaborazione di uno sceneggiatore (colui che inventa le trame, scrive le storie e i dialoghi) e un disegnatore (colui che le illustra). Più i due s'intendono e la loro interazione funziona, più le storie trasmettono emozioni ai lettori. Un albo di 94 pagine costa un anno di lavoro degli autori. Inoltre io sono anche il curatore di testata per cui ho una scrivania in redazione a Milano da cui controllo e coordino gli altri sceneggiatori e gli illustratori, presentando (sotto la mia responsabilità) un racconto tutti i mesi sul tavolo del direttore, pronto per la stampa.

Dopo oltre cinquant'anni, Zagor continua a essere uno dei fumetti più venduti in Italia e non mostra segni di cedimento di fronte alla crisi del settore. Quale può essere il segreto della sua longevità? E chi è oggi il lettore di Zagor?
Moreno Burattini: La crisi imperversa e Zagor tiene duro. Il segreto è, forse, nella grande empatia che il personaggio riesce a creare con i lettori, proponendo ogni mese avventure di genere diverso ma in grado di sorprendere e meravigliare. Chi ci segue non sa mai che cosa aspettarsi, perché lo Spirito con la Scure è in grado di attraversare i generi e proporre qualsiasi cosa, pur alla sua maniera. I lettori sono i bambini di un tempo che sono cresciuti continuando a sognare con il loro eroe preferito (che è cresciuto con loro, e oggi non è più un fumetto per "bambini"), ma abbiamo ancora lettori giovani e giovanissimi, compatibilmente con le difficoltà che hanno le nuove generazioni con la lettura della carta stampata.

Tanta è la passione dimostrata dagli "aficionados" dello Spirito con la Scure che negli ultimi anni sono fiorite mille iniziative, da libri a gadget fino alla lussuosa riedizione integrale a colori; ma un film destinato alle sale cinematografiche credo che non se lo aspettasse nessuno. Qual è stata la genesi dell'iniziativa? E cosa hai pensato quando il regista Riccardo Jacopino ti ha esposto il suo progetto?
Moreno Burattini: Nessun personaggio bonelliano ha goduto, negli ultimi dieci anni, di un fiorire d'iniziative come è successo a Zagor, segno di un interesse costante, se non crescente, da parte del pubblico. Nel 2011 abbiamo festeggiato il cinquantennale ed è stato allora che il documentarista Riccardo Jacopino, un regista di talento anche in campo cinematografico quanto a fiction, ha avuto l'idea di realizzare un film che raccontasse come nasce una leggenda. "Noi, Zagor", un titolo geniale, racconta infatti non soltanto il personaggio ma anche come la sua creazione e la sua fruizione coinvolga autori e lettori in una comune passione che supera anche le barriere e i confini, dato che con l'eroe di Darkwood si emoziona gente di Istanbul come di San Paolo del Brasile. Inoltre, il film è un ottimo "manuale" che illustra come materialmente nasca un fumetto. La cosa singolare è che Jacopino si è presentato nel mio ufficio e mi ha ricordato come noi due, trent'anni fa, frequentavamo la stessa scuola, il liceo classico Cicognini di Prato (lo stesso di D'Annunzio e Malaparte). Lui all'epoca voleva fare il regista, io l'autore di fumetti. Ci siamo ritrovati cinquantenni ad aver realizzato i nostri sogni.

Tu e Jacopino vi conoscete da molti anni. Ma per chi non lo conosce, cosa puoi dirci di lui?
Moreno Burattini: Riccardo è un regista e un documentarista attivo da molti anni in tanti settori (da quello pubblicitario a quello dei reportage di viaggi, anche in zone di guerra o in luoghi esotici del pianeta). Ma di recente ha anche girato un film a mio avviso bellissimo, con Luciana Littizzetto, "40% - Le mani libere del destino", una commedia impegnata nel sociale (parla di una cooperativa di lavoratori ex detenuti ed ex tossicodipendenti) che ha avuto un buon successo e una lunga vita in giro per le sale e i festival e che, secondo me, merita di essere recuperato in DVD anche semplicemente acquistandolo su Amazon.

Dal trailer che abbiamo potuto vedere, il film raccoglie principalmente le interviste condotte ad autori e disegnatori, fra cui naturalmente ci sei tu. Se ti chiedessero di riassumere in una frase il tuo intervento nel documentario, cosa diresti?
Moreno Burattini: Non è del tutto vero che si tratta di una raccolta d'interviste. O meglio, diciamo che la voce degli intervistati collega le immagini che scorrono e che sono, in realtà, proprio loro lo spettacolo. Cioè non si vede gente che parla, se non in qualche passaggio, ma si vedono scene di vita vissuta e immagini di fumetti, di animazioni, di film, di repertorio. Immagini girate in Italia e all'estero, con alcuni scoop colti al volo davvero emozionanti. Il passaggio più bello che mi riguarda è quello in cui, mentre parlo di me bambino che andavo a leggere Zagor nel bosco attorno al paese dove sono nato, si vede un ragazzino (che in pratica m'interpreta) che fa esattamente quello che sto raccontando.

E se fossi tu a dover scrivere una frase di lancio per il film? Cosa deve aspettarsi chi andrà al cinema?
Moreno Burattini: La frase l'ho scritta davvero ed è sul manifesto "Zagor non è soltanto un fumetto, è un universo. Riccardo Jacopino lo descrive come nessun altro prima". Chi andrà al cinema deve aspettarsi di essere incuriosito, sorpreso, appagato e commosso.

Oltre agli addetti del settore, il film raccoglie le testimonianze di zagoriani insospettabili come il filosofo Giulio Giorello. Potresti elencarci i nomi di qualche altro vip di fede zagoriana, fra quelli intervistati e non?
Moreno Burattini: Tra i VIP non intervistati ci sono Jovanotti, Ligabue, il regista Fausto Brizzi, Red Canzian del Pooh, e tanti altri insospettabili. Tra gli intervistati, oltre a Giorello, troviamo il Presidente della Croazia, Ivo Josipovic, il saggista Pier Luigi Gaspa, il critico Luca Boschi. Ma io trovo ancora più interessanti le interviste ai lettori.

Umberto Eco ha dichiarato più volte la sua passione per Dylan Dog, Giorello per Zagor. La critica sembra aver definitivamente sdoganato il mondo dei comics. Credi che siano ormai lontani i tempi in cui il fumetto era visto come un passatempo per bambini?
Moreno Burattini: Assolutamente sì. E' un argomento, questo, su cui ho fatto la mia tesi di laurea.

Dal trailer possiamo udire una colonna sonora accattivante, una ballata folk intitolata "Darkwood" come la foresta dove vive l'eroe a fumetti. Vuoi dirci qualcosa sulle musiche e sul suo autore?
Moreno Burattini: L'autore delle musiche è il cantautore emiliano Graziano Romani, il Bruce Springsteen italiano (come lo chiamo io), autore di tre album dedicati ad altrettanti eroi del fumetto bonelliano: Zagor, Tex e Mister No. Album di grande musica, intendiamoci, non sigle da cartoni animati televisivi. Romani, sulla scena rock da trent'anni, è anche la voce che canta con Elio e le Storie Tese il brano cult "Christmas with the yours".

Zagor è uno dei fumetti italiani più amati all'estero. Quali sono i Paesi del mondo in cui è pubblicato? Ci sono possibilità che il film di Jacopino sia proiettato anche oltre i nostri confini?
Moreno Burattini: In cinquant'anni di vita editoriale Zagor è stato pubblicato in mezzo mondo, persino in paesi come Israele e l'India. E' stato popolarissimo per decenni anche in Francia, in Germania, in Spagna. Oggi esce in tutti i paesi della ex-Yugoslavia, in Turchia e in Brasile. Quanto alla proiezione del documentario all'estero: non lo so, speriamo.

Infine, un aneddoto cinematografico molto curioso. Forse molti non sanno che tanti anni fa furono realizzati in Turchia alcuni film non autorizzati con protagonista Zagor! Cosa puoi dirci di quella vicenda?
Moreno Burattini: Io e Ferri abbiamo conosciuto, a Istanbul, l'attore Levent Cakir che negli anni Settanta interpretò Zagor in due film "pirata" realizzati in Turchia. Nel documentario si vede la scena del nostro incontro con lui, e quella in cui lui e Ferri si divertono vedendo le sequenze delle sue vecchie pellicole.

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