L'armata delle tenebre - Edizione speciale 25

L'armata delle tenebre - Edizione speciale 25° anniversario

Non chiamatelo La casa 3


di Francesco Lomuscio09 marzo 201810:36



Qualsiasi fan dell'horror su celluloide degno di tale classificazione non potrà certo dimenticare quando, all'inizio del 1993, imperversava nelle emittenti televisive un curioso trailer in cui Bruce Campbell, protagonista dei cult dello splatter "La casa" e "La casa 2" (in patria "Evil dead" e "Evil dead 2"), tornava a vestire i panni del tanto agile quanto imbranato Ash che, fornito di motosega al posto della mano destra, si trovava ad affrontare un demoniaco essere in un pozzo di qualche secolo fa.
Diretto come i due capitoli precedenti dal Sam Raimi che, quasi dieci anni più tardi, si sarebbe posto al servizio delle imprese cinematografiche di Spider-man, un lungometraggio che s'intitolò sorprendentemente "L'armata delle tenebre" (in patria "Army of darkness"); ma non perché - sorvolando sul "The horror show" di Jim Isaac distribuito dalle nostre parti come "La casa 7" - la italianissima Filmirage del compianto Aristide Massaccesi aveva già provveduto a sfornare "La casa 3", "La casa 4" e "La casa 5", rispettivamente diretti da Umberto Lenzi, Fabrizio Laurenti e Claudio Fragasso e del tutto estranei alle vicende del cottage trasformatosi in teatro di massacro ultraterreno in seguito alla lettura del Necronomicon, Libro dei Morti, bensì a causa del fatto che la casa di produzione Universal pretendeva che nulla lasciasse pensare ad un collegamento con le due sanguinolente pellicole precedenti.

In principio fu Gli Argonauti
Pellicole precedenti delle quali la seconda terminava con Ash che finiva catapultato nell' Anno Domini 1300; periodo storico dove si svolge interamente "L'armata delle tenebre" e dove, prima schiavizzato dal Re Arthur alias Marcus Gilbert, che lo crede un uomo dell' avversario Enrico il Rosso interpretato da Richard Grove, poi lodato in quanto unico in grado di uccidere la creatura infernale di cui sopra, va al recupero del già citato Necronomicon, che gli consentirebbe di tornare nel XX secolo.
Però, trattandosi dell'anti-eroe più famoso del genere caro a Jason Voorhees e Freddy Krueger, non solo si trova a dover competere con suoi piccoli e dispettosissimi alter ego in una situazione dal sapore gulliveriano e con un suo doppio malvagio, ma, come se non bastasse, pronuncia in maniera errata la formula (la frase è un omaggio a "Ultimatum alla Terra" di Robert Wise) per ottenere il libro, scatenando l'inferno.
Comandati proprio dall'Ash cattivo, infatti, gli scheletri dei guerrieri morti tornano in vita e attaccano il castello di Re Artur, richiamando dichiaratamente il super classico del cinema fanta-mitlogico "Gli Argonauti", diretto nel 1963 da Don Chaffey, e, allo stesso tempo, anticipando alcuni aspetti spettacolari della successiva trilogia jacksoniana "Il Signore degli Anelli".
Segnando l'inizio di una avvincente battaglia atta ad esaltare ulteriormente tutto lo humour raimiano già abbondantemente sfruttato nell'inscenare un dolore fisico che, anziché comunicare fastidio, suscita abbondanti risate; per merito sia dell' esito spesso negativo delle azioni compiute da Ash, sorta di risposta umana a Wile Coyote, sia delle divertenti deformazioni facciali da cartoon operate dall' ottimo Campbell (anche co-produttore dell'operazione).




Ash vs Army of darkness
Un Ash che, oltre a definire "ignoranti primitivi" i terrestri medioevali, non esita a snocciolare "Dammi un po' di zucchero baby" nel momento del rimorchio, ponendo maggiormente in risalto la sua natura sbruffona atta a rendere ancora più ridicolo il personaggio, successivamente riciclato soltanto a terzo millennio più che avviato nella serie televisiva "Ash vs Evil dead".
Serie televisiva che, però, sembra aver gettato eccessivamente in burletta l'eccezionale equilibrio raggiunto tra cinema della paura e ironia nell'ambito di questa lodevolissima prova sfoderata dall'autore di "Darkman", il quale, supportato anche dalla ottima fotografia di Bill Pope e dalla splendida colonna sonora a firma di Joseph Lo Duca e Danny Elfman (sua la "March of the dead"), dispensa divertimento a non finire - con tanto di sue consuete acrobazie della cinepresa - e ritmo incalzante a suon di innovative trovate (ricordiamo anche l'automobile trasformata in bizzarro mezzo da guerra); ma senza dimenticare un chiaro sottotesto politico: Enrico il Rosso si unisce al Re Arthur (il nero), sconfiggendo l'anarchica armata delle tenebre e confermando, di conseguenza, che l'unione fa la forza.
Lodevolissima prova che, in occasione del suo venticinquesimo anniversario, Midnight Factory - etichetta di Koch Media interessata alla scoperta e riscoperta del cinema di paura e fantastico - non poteva fare a meno di celebrare attraverso un imperdibile cofanetto in edizione speciale destinato ad inaugurare la collana Midnight Classics, riguardante importanti titoli del passato.
Cofanetto costituito da un esclusivo libro di quarantaquattro pagine (in italiano e in inglese) in cui è possibile trovare rare foto di scena e approfondimenti, inserito all'interno di un robusto slipcase cartonato insieme ad una riproduzione del Necronomicon che, caratterizzata sul retro da un pentacolo che si illumina al buio, include al proprio interno sia i disegni originali di Tom Sullivan che tre blu-ray e quattro dvd.

Una visione da Midnight Classics
Perché, se un quarto dvd è interamente dedicato a materiale extra spaziante da quattro minuti di making of dell'epoca, cinquantotto di riprese dal set, quattro di dietro le quinte, ventuno di sguardo alla realizzazione dei favolosi effetti speciali - quando ancora la CGI non era in voga - in compagnia di Greg Nicotero e Howard Berger e quasi cinque di interviste a Raimi, Campbell e il produttore Robert Tapert, gli altri dischi offrono ciascuno una delle tre diverse versioni del film (ogni dvd è gemello del blu-ray in fatto di contenuti).
Quindi, accompagnata da quattro scene tagliate visibili anche con commento del regista e di Campbell, due gallerie fotografiche, trailer internazionale e finale alternativo, abbiamo la versione internazionale (88' 52" di durata in blu-ray, 85' 12" in dvd), ovvero quella circolata nelle nostre sale e, fino ad oggi, in home video.
Poi se da un lato non manca l'edizione cinematografica americana, ovvero quella più breve e sforbiciata (80' 48" di durata in blu-ray, 77' 28" in dvd), dall'altro ad impreziosire ancor di più questo autentico oggetto del desiderio per collezionisti dell'audiovisivo provvede il director's cut (96' 24" di durata in blu-ray, 92' 26" in dvd), comprendente, tra l'altro, sia l'esilarante epilogo inedito dal sapore post-atomico che un montaggio più lungo della sopra citata sequenza dei piccoli alter ego.
Director's cut visibile anche con commento audio di Campbell, Sam e Ivan Raimi, co-sceneggiatore, e cui viene affiancato un esauriente making of di oltre un'ora e mezza che, tra divertente ricordo di come il produttore Dino De Laurentiis non volesse nel cast Embeth Davidtz (è la co-protagonista Sheila) e racconti spazianti da comparse sorprese a fare sesso sul set e scontro con la censura per il divieto ai minori, si rivela scrigno di non poco interessanti aneddoti.
Insomma, per dirla alla Ash, non vi rimane che sturarvi le orecchie!

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