Sole a catinelle

"Indovina chi viene a Natale?"

Intervista al regista e al cast.


di Valeria Vinzani13 dicembre 2013



Fausto Brizzi è uno dei registi più attivi del panorama cinematografico italiano degli ultimi anni. Da Notte prima degli esami, a Maschi contro femmine e viceversa, fino agli ultimi Com'è bello far l'amore e Pazze di me, ha saputo raccontare una società fatta di stereotipi per certi versi reali, in quel modo ironico e divertente che da sempre lo caratterizzano. Già da Pazze di me però, aveva perso in parte quella marcia in più, per lasciar spazio ad un divertimento banale che di creativo non aveva assolutamente niente. Abbiamo incontrato il cast quasi al completo del suo ultimo film "Indovina chi viene a Natale?" in occasione della conferenza stampa di presentazione. Diego Abatantuono, Claudia Gerini, Claudio Bisio, Cristiana Capotondi, Raul Bova e Carlo Buccirosso, hanno risposto alle nostre domande, raccontandoci il film e come hanno vissuto quest'esperienza sul set, capitanati ovviamente del regista Fausto Brizzi. Il film, che rientra nel filone del cinepattone, uscirà in sala a partire dal 19 Dicembre 2013, distribuito in 650 copie da Medusa Film.


Come mai hai voluto girare un film natalizio?
Fausto Brizzi: non volevo risultasse un film natalizio per forza, non volevo neanche seguire la scia dei cosiddetti cinepattoni. Volevo creare un film completo, che non dovesse essere comico a tutti i costi e proprio per questo ho voluto inserire elementi della commedia romantica e di quella malinconica. Credo che somigli molto ad "Ex" per il genere, dove c'erano buoni sentimenti ma anche risata sincera e una svolta inaspettata nel finale.

Come descrivereste i vostri personaggi, anche solo con una parola?
Claudio Bisio: il termine giusto penso sia 'tenero'
Cristiana Capotondi: io assomiglio più ad una 'psicologa'

E' stato difficile entrare nella parte di un uomo che ha perso l'uso delle braccia?
Raul Bova: non nego che sia stato complicato, per questo sono venute due persone disabili sul set che mi hanno fatto capire come ci si potesse sentire e di conseguenza comportarsi. Mi hanno aiutato molto specialmente nella postura e nel camminare. Specialmente una ragazza, una ballerina, mi ha fatto pensare di avere solo i piedi. Abbiamo ragionato anche sull'affidare alcune scene ad una controfigura. Poi però ho cambiato idea e ci ho voluto provare, per dare realismo al mio personaggio. Pensavo fosse importante.

Negli ultimi anni, anche per la situazione di crisi in cui viviamo, i film di Natale hanno lasciato da parte una comicità semplice e spensierata, per dedicarsi maggiormente a storie sentimentali che portino a riflessioni. Sei d'accordo con questo pensiero?
Fausto Brizz: per come sono fatto non credo di essere in grado di poter girare un film totalmente comico o totalmente sentimentale. Mi piace contaminare i generi, e in questo caso mi sono servito del Natale e delle emozioni che suscita nel bene e nel male. Spesso per far ciò lascio ampio spazio di improvvisazione agli attori, che tirano fuori ciò che sentono di dare al loro personaggio.

Qual è il film che temi di più al box office?
Fausto Brizzi: sicuramente temo il secondo capitolo de Lo Hobbit, La desolazione di Smaug, anche se spero di fare un primo posto in parità con Colpi di fortuna di Neri Parenti.

Cosa pensi del risultato del film, anche in relazione al tema della diversità?
Diego Abatantuono: è importante al giorno d'oggi trattare questi argomenti, perché il cinema può servire per la riflessione e come esempio. Noi abbiamo fatto vedere una delle possibilità che potrebbero accadere nel momento in cui un disabile entra a far parte della tua famiglia.

Lei incarna le linee generali del film. Il suo è infatti un personaggio comico, tenero e malinconico allo stesso tempo. Come si è preparato per il ruolo?
Carlo Buccirosso: in realtà per me è stato facile, perché non ho fatto altro che pensare a come ho trascorso vari Natali della mia vita con la mia famiglia.

Ci racconta anche lei il suo personaggio?
Claudia Gerini: sono la classica donna bella e ingenua che attrae perché cade dalle nuvole. Mi definisco "la bionda" del pensier comune. E' stato divertente girare questo film, anche perché ormai con Fausto ci conosciamo da anni e si è creata una certa sintonia.

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