Il tunnel dell'orrore - The funhouse: Limited edition 3 blu-ray

Il tunnel dell'orrore - The funhouse: Limited edition 3 blu-ray

Non aprite quel... luna park!


di Francesco Lomuscio08 agosto 201817:50



Appena prima che, alla corte di Steven Spielberg, si dedicasse a "Poltergeist - Demoniache presenze", fu il titolo grazie a cui il compianto cineasta texano Tobe Hooper fece il proprio ritorno al servizio del grande schermo, reduce dall'esperienza televisiva di fine anni Settanta rappresentata dalla mini-serie "Le notti di Salem", trasposizione dell'omonimo romanzo vampiresco scritto da Stephen King.
A trentasette anni dalla sua uscita nelle sale, "Il tunnel dell'orrore - The funhouse" rivive in una limited edition da collezione che Koch Media lancia all'interno della sua collana Midnight Classics, interessata a resuscitare tramite curatissime edizioni in alta definizione i classici e cult intramontabili della paura in fotogrammi.
In questo caso, si tratta di una edizione mediabook contenente tre blu-ray e un blooklet di oltre venti pagine in doppia lingua, inglese e italiana, con foto e aneddoti relativi alla realizzazione del film.

Disco 1

Il primo dei tre dischi dispensa la tipica versione italiana di un'ora e mezza (da master HD) della pellicola, uscita in un anno, il 1981, segnato dall'esplosione del filone slasher, costituito da elaborati riguardanti fantasiosi omicidi ai danni di un gruppo di persone in uno spazio più o meno chiuso.
Non a caso, era l'anno in cui videro la luce i primi sequel di "Venerdì 13" e "Halloween - La notte delle streghe", sebbene l'operazione appaia debitrice, in un certo senso, nei confronti dell'"Horror puppet" diretto nel 1979 da David Schmoeller, a sua volta derivato in maniera evidente dal capolavoro hooperiano "Non aprite quella porta".
Il capolavoro che consentì immediatamente al buon Tobe di rientrare tra i maestri del moderno horror, insieme a George A. Romero, Wes Craven e il John Carpenter che ne "Il tunnel dell'orrore - The funhouse" omaggia citando esplicitamente nell'incipit proprio il menzionato capostipite della saga incentrata sull'immortale serial killer Michael Myers. Strizzando l'occhio anche alla mitica scena della doccia di "Psycho" di Alfred Hitchcock, infatti, è una minacciosa soggettiva ad aprire la vicenda di quattro amici - tra cui la Elizabeth Berridge poi vista in "Amadeus" - che, in cerca di una serata all'insegna del divertimento, rimangono di nascosto all'interno del tunnel dell'orrore di un luna park durante l'orario di chiusura.
E, se in "Non aprite quella porta" avevamo Leatherface, armato di motosega e impegnato a trasformare dei giovani in pietanze per i pasti della sua folle famiglia di cannibali, anche qui troviamo un nucleo decisamente fuori di testa, in quanto, emarginato proto-"Elephant man", è il deforme figlio del padrone del posto a rivelarsi il pericolo mortale da cui fuggire al fine di evitare la morte.
Con una sezione extra che, oltre a otto minuti di intervista al produttore esecutivo Mark L. Lester, ventiquattro al regista, nove all'autore della colonna sonora John Beal, quasi undici al Kevin Conway che ricopre addirittura tre ruoli nel film e tre di conversazione audio con William Finley, presente nei brevi panni di un illusionista, ne offre cinque di scene alternative (al posto dell'intervista sulla carriera di Hooper erroneamente riportata sul retro della confezione) inserite nell'edizione televisiva per raggiungere la durata necessaria e compensare quelle di nudo e violenza.


Disco 2

Anche se, in realtà, pur avendo a disposizione l'individuo che nasconde le proprie spaventose fattezze dietro una maschera da Frankenstein, Hooper non lo utilizza da subito per inscenare la consueta mattanza, ma decide di puntare principalmente alla costruzione delle atmosfere freak da fenomeni da baraccone e delle lugubri immagini, relegando i delitti alla sola ultima mezz'ora di visione anche nella versione uncut della pellicola che, della durata di novantacinque minuti, occupa il secondo blu-ray insieme al suo commento audio non sottotitolato, il trailer e alcuni spot televisivi.
Non a caso, con Silvia Miles che, nei panni di una chiromante facilmente dedita alla prostituzione, non esita neppure a sfruttare il mostro per scopi sessuali, la macchina da presa non mira altro che ad accentuare il degrado e lo squallore trasudanti dall'ambientazione, evitando anche di indugiare sullo splatter e sul sensazionalismo delle uccisioni, nonostante asce, pugnali e spade in agguato.
E ciò che ne viene fuori non fatica neppure ad essere interpretato in qualità di allegoria horror che, partendo dalle conseguenze dovute ai gesti spesso incoscienti di tanti giovani, riguarda la crescita.

Disco 3

Ma le vere chicche di questo autentico gioiello da collezione - oltretutto impreziosito dall'artwork appositamente realizzato dal maestro della cartellonistica Enzo Sciotti - le riserva il terzo disco, in quanto supporto dedicato alle due primissime e fino ad oggi rare fatiche di Hooper: lo short "The heisters", girato in sedici millimetri a soli ventuno anni e che, a quanto pare, sfiorò la candidatura all'Oscar, e l'assurdo lungometraggio "Eggshells - An american freak illumination", datato 1969 e comprendente nel cast il Kim Henkel poi co-sceneggiatore e produttore associato del citato "Non aprite quella porta".
Racconto in costume accompagnato soltanto da musica e strutturato attraverso dinamiche che ricordano le dinamiche delle comiche risalenti al muto, il primo racchiude in dieci minuti la grottesca vicenda di tre tizi nascosti in un rifugio sotterraneo; mentre, concepito con un budget di centomila dollari, il secondo - qui in lingua originale con sottotitoli italiani - sembra addirittura guardare, a tratti, al Jean-Luc Godard del periodo sessantottino nell'immergere lo spettatore in circa ottantacinque minuti di puro sperimentalismo in fotogrammi.
Ottantacinque minuti in questo caso corredati anche di commento audio opzionabile (non sottotitolato) del regista e che, in maniera molto anarchica, tirano in ballo un gruppo di hippy in preda ad una forza sconosciuta che cerca di determinarli nella disabitata casa nel bosco in cui si sono insediati.
Tra clima da manifestazioni pacifiste relative alla guerra del Vietnam, montaggio nevrotico, soggettive da POV e psichedelie assortite... a cominciare dal giovane che duella con la spada da solo (o, forse, con una presenza invisibile).
Quindi, non rimane altro che salire a bordo per esplorare terrorizzati "Il tunnel dell'orrore"!

FilmUP
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