04 Settembre 2006 - Conferenza Stampa
"Non voglio dormire da solo"
Intervista al regista e al cast.
di Monica Cabras


Sono presenti: i produttori P.Sellers, B.Pésery, gli attori Norman Bin Atun, Lee Kong Sheng, il regista Tsai Ming-Liang.

Nel suo film si intravede un senso di ritorno a casa, e in effetti lei per la prima volta gira un film in Malesia sua terra d'origine. Cosa ha provato?
Tsai Ming-Liang: Innanzitutto sono molto lieto di essere tornato a Venezia, sarà forse il legame con l'acqua che mi ha portato qui. Certo questo per me è un film molto importante perché per la prima volta torno nella mia terra natale, ho girato con attori e operatori del luogo in aggiunta al mio team consolidato. Il tema è divertente e interessante perché parla del problema dell'immigrazione e dei salesiani, tutti argomenti riguardanti la mia vita. Sono molto contento anche perché c'è stata una proficua collaborazione tra Taiwan e Malesia.

Cosa c'è di diverso in questo film rispetto agli altri?
Tsai Ming-Liang: La cosa più divertente è che ogni film che ho girato è stato scelto per un festival importante. Chi mi conosce sa quali sono le mie caratteristiche, e sa che queste sono cambiate piano piano. Il cambiamento è visibile ma sottile perché sto cercando di andare verso la profondità.

Nei suoi film il protagonista è sempre Lee Kong Sheng, cosa ha di speciale questo attore per lei?
Tsai Ming-Liang: Continuo a insistere con la sua faccia così come continuo a insistere nel Cinema, perché per me il Cinema è una questione di faccia. La mia sfida più grande è proprio quella di continuare a fare Cinema con Lee Kong-Sheng.

Come ha scelto i motivi che accompagnano i suoi film?
Tsai Ming-Liang: In genere è mio desiderio che le canzoni che mi piacciono vengano sentite dal pubblico, perché sono quelle con cui sono cresciuto, e quindi sono quelle che inserisco nei miei film. Sono nato e cresciuto in Malesia fino alla mia adolescenza, e ogni canzone si riferisce ad ogni cultura tra le tante che convivono in Malesia. Le ho scelte perché sentendole provo qualcosa di importante per la vita. In particolare nella scena dove la ragazza mette il borotalco al malato, c'è una canzone degli anni '50 che è la mia canzone preferita.

Che significato ha la masturbazione in questo film?
Tsai Ming-Liang: Forse sono stato il primo regista di Taiwan a fare film dove c'era qualcuno che si masturbava. Credo che in questo film sia importante il ruolo della mano, perché da potere e affetto, con la mano i protagonisti esprimono il loro bisogno di contatto. Ad esempio nella scena dove il protagonista asciuga una lacrima dell'amico con la mano e questo gliela bacia, in Malesia è inteso come un gesto di perdono.

Nel suo film c'è una faccia nuova, che è quella di Norman Atun, che ha recitato una scena commovente che per un attore con esperienza può risultare facile, ma non per uno alle prime armi. Come ha fatto a dirigerlo?
Tsai Ming-Liang: Dopo Lee Kong-Sheng, Norman è per me un attore molto importante, che mi ha aperto la mente per quanto riguarda la recitazione. L'ho scelto per l'esteriorità, ma dopo i primi contatti abbiamo girato per un mese, e mi sono accorto che lui non percepiva la telecamera. Un'altra cosa che mi affascina in lui e che mi suscita curiosità è il fatto che e Malese, ma io non conosco bene la Malesia a causa della sua multietnicità. Non l'ho obbligato a fare niente e non l'ho addestrato, l'ho buttato nella scena e gli ho detto, "Curalo….lavalo…nutrilo". e mi sono accorto dell'importanza di quei movimenti semplici e carichi di vitalità propria che lui compieva, quindi ho cambiato la sceneggiatura di conseguenza.

Si è detto che in origine l'erotismo della sceneggiatura doveva essere più presente ma che a causa della religione di Norman ha dovuto fare dei tagli. Si sente soddisfatto del risultato?
Tsai Ming-Liang: Nei miei film precedenti ci sono molte scene di nudo e di sesso, questa volta quando ho dovuto affrontare le scene di sesso ho sentito di dovermi arrestare. È vero che in una prima stesura della sceneggiatura c'erano più scene di sesso, ma mi sono chiesto se il pubblico avrebbe voluto veramente vederle, o se avrei dovuto passare oltre e mostrare un altro tipo di sensualità. La scena di quando Norman lava Lee e lo copre con le vesti tipiche della sua gente, trovo che sia sensuale e commovente al tempo stesso e penso che sia stato molto più realistico rappresentare così il personaggio di Norman.

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