16 Ottobre 2012 - Conferenza
"Gladiatori di Roma"
Intervista al regista e ai doppiatori.
di Diego Altobelli

Alla conferenza stampa di presentazione de "I Gladiatori di Roma" erano presenti il regista Iginio Straffi e i doppiatori della pellicola, Luca Argentero e Belen Rodriguez.
Il creatore delle Winx stavolta ha impostato il suo film, la cui realizzazione ha richiesto ben cinque anni, per renderlo adatto ad un pubblico ampio, dagli otto agli ottantotto anni, e internazionale. La pellicola, infatti, è stata acquistata in ben 30 paesi e uscirà, con piccole variazioni alle gag, in 3000 sale americane.
La Chiatti, doppiatrice di Lucilla non presente alla conferenza, e Argentero non sono alla loro prima esperienza di doppiaggio, infatti, hanno lavorato, rispettivamente in "Rapunzel" e "Hop". Per la Rodriguez, invece, si tratta del primo viaggio nel mondo del doppiaggio e, per prestare la sua voce all'addestratrice di Timo, Diana, ha ammesso di aver seguito un corso necessario per imparare a impostare la voce nel modo giusto. Un'esperienza che, dai risultati altalenanti, ha divertito la nota showgirl televisiva.


Come avete lavorato al film?
Iginio Straffi: Ci abbiamo lavorato per oltre cinque anni. E di fatto sentiamo di poter dire di aver realizzato un colossal. Le ambizioni del resto erano molto alte fin dall'inizio. Sia come budget, che come impegno. Il film è stato acquistato in 30 Paesi e naturalmente speriamo di avere successo in patria. Per gli effetti speciali ci siamo affidati a uno studio di Londra, mentre per il doppiaggio abbiamo contato sulla professionalità di Argentero, Belen e Laura Chiatti.

Come verrà preparata l'uscita in America del film?
Iginio Straffi: Andiamo in 3000 sale americane. Un fatto epocale per un film d'animazione italiano. Dalla Paramount, ci hanno chiesto delle piccolissime variazioni nelle gag, e dei tagli, per rendere il film più godibile al grande pubblico americano. Abbiamo lavorato per dare un prodotto importante, che non sfiguri di fronte a Pixar o Universal... Delle Winx è rimasto poco. Forse qualche posa nei personaggi femminili, ma è poca roba, anche perché lo studio di produzione, la Raimbow, ha uno stile grafico diverso.

Cosa ci sa dire sul doping. Dal film emerge un aspetto inquietante in tal senso. I gladiatori si dopavano?
Iginio Straffi: Erano idoli. Mi piace pensare che se i calciatori di adesso avessero visto da piccoli questo film, magari alcuni di loro avrebbero fatto scelte diverse. Il messaggio doveva essere forte e chiaro: chi usa scorciatoie non va lontano!

Il film ha parecchi riferimenti...
Iginio Straffi: Sì, perché volevamo indirizzarlo a un pubblica ampio. In America ci sono delle distinzioni molto chiare, nette, nel concepire un film come questo. Si parte dalla fascia d'età. Questo doveva essere dagli 8 agli 88 anni, con riferimenti e battute più adulte. Insomma, rispetto alla Winx, ora volevamo divertire davvero tutti. Speriamo di esserci riusciti.

A chi vi siete ispirati per scrivere Gladiatori...?
Iginio Straffi: Possiamo dire che ci siamo ispirati agli eroi del Wrestling. E poi naturalmente Roma. La nostra storia e il ostro background culturale. Una cosa che in animazione non si era mai vista.

Come è stato doppiare?
Belen Rodriguez: Molto divertente, ma complicato. Ho dovuto seguire una scuola per impostare la voce nel giusto modo.
Luca Argentero: E' un altro mestiere. Quasi totalmente diverso dall'attore. Ed è molto complicato. Io tra l'altro ho sposato una doppiatrice quindi lo so molto bene. Diciamo che i cartoni, rispetto ai film, ti danno la possibilità di spaziare di più con la voce. Di inventare di più.

Che bambini siete stati?
Luca Argentero: Ho avuto una infanzia molto felice. I miei genitori sono rimasti insieme, uniti, e mi hanno dato dei valori fortissimi.
Belen Rodriguez: Sono stata una bambina felice. Malgrado la crisi argentina, che fu durissima, ma che grazie agli sforzi dei miei genitori non mi ha mai pesato.

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