Sole a catinelle

"Colpi di fortuna"

Intervista al regista e al cast.


di Francesco Lomuscio17 dicembre 2013



Da ormai trent'anni, in Italia non è Natale se al cinema non è arrivato il cinepanettone di Luigi e Aurelio De Laurentiis. Se già lo scorso anno, abbandonata la tematica delle vacanze natalizie, si era deciso di passare dalla struttura da film unico a quella in due episodi, per il 2013, di nuovo con Neri Parenti alla regia, abbiamo addirittura una pellicola costituita da tre storie. Tre storie che, oltre ai già collaudati Lillo e Greg e all'immancabile Christian De Sica in questo caso affiancato da Francesco Mandelli, al suo terzo film di Natale Filmauro dopo "Natale a Miami" e "Natale a New York", coinvolgono stavolta anche Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu, meglio conosciuti come Luca e Paolo, il secondo segretamente innamorato di Fatima Trotta. Tematica che accomuna la trilogia è in questo caso la fortuna, tra citazionismi cinefili, colpi di sfiga e, soprattutto, tanti equivoci. Ne abbiamo parlato a Roma con il regista e il cast, affiancati dai produttori.


Come mai quest'anno siete passati da due a tre episodi?
Neri Parenti: Chiaramente, c'era già un contratto in essere con Christian e Lillo e Greg, poi Luigi e Aurelio hanno scritturato anche Luca e Paolo, quindi abbiamo cominciato a ragionare se fare un film unico, ma era difficile conciliare nella stessa storia le caratteristiche comiche di tutti, allora si è passati a due episodi. Poi, però, ci è venuta in mente per Christian un'idea molto divertente ed abbiamo cercato per lui un partner importante come Francesco Mandelli e si è deciso di fare tre storie, anche perché ci sembrava che un argomento come la fortuna sarebbe stato divertente coniugarlo in tre maniere diverse.

Come mai quest'anno avete preso di mira la superstizione?
Neri Parenti: In realtà la superstizione viene presa di mira solo nell'episodio con Christian e Francesco, negli altri due si parla di fortuna, come anche il titolo suggerisce, però, con un argomento del genere era chiaro che non potevamo esimerci dalla sfiga, il suo esatto contrario.

Christian e Francesco è la prima volta che interagiscono in un film...
Christian De Sica: Sì, Francesco aveva già fatto due film di Natale, ma in uno era il figlio di Boldi e in un altro di Bisio. Ci siamo trovati benissimo, tant'è che tra me e lui ci portiamo ventotto anni di differenza, ma nel film sembra che balliamo insieme da una vita come Ginger e Fred e trovare un'alchimia così non è facile. Infatti ora stiamo cercando di fare qualcosa insieme in televisione.

In "Natale a Miami" e "Natale a New York" Francesco agiva soprattutto con ragazzi, qui ha dovuto lavorare in maniera diversa...
Francesco Mandelli: Sì, è stato un lavoro completamente diverso, perché lì facevo un personaggio che rispecchiava la mia età anagrafica, in quanto avevo ventiquattro o venticinque anni e dovevo interpretare un ragazzo di quel momento storico, mentre qui dovevo fare uno iettatore, personaggio che ha già i suoi precedenti al cinema, da Totò a "La capra" con Gerard Depardieu.

Il film è ricco di citazionismo cinefilo, dal plot del primo episodio, che riprende quello di "Una notte da leoni", a un evidente omaggio a "Edward mani di forbice" nella storia con protagonisti Lillo e Greg...
Neri Parenti: Sì, ci sono molte citazioni, dalla colonna sonora di "2001: Odissea nello spazio" nella navicella finale a Totò, fino a "Non è vero... ma ci credo" con Peppino De Filippo. Sono cose che ti rimangono un po' dentro, è difficile da spiegare, perché sei lì alla scrivania a ragionare su cosa fare e, pensando a un matto che rimette a posto un giardino, ti viene in mente Edward. Quindi, alla fine la citazione c'è, ma è il percorso effettuato per arrivarci che è differente.
Luca Bizzarri: Noi, in realtà, "Una notte da leoni" lo abbiamo proprio imitato (ride).
Paolo Kessisoglu: Sì, poi lo abbiamo imitato perché è una struttura narrativa più che la copia di una trama, quindi non possiamo dire di aver copiato tutti gli accadimenti, ma è un modo di raccontare simile, però succedono cose diverse.

Per Luca e Paolo questo è il primo film di Natale. Come è stata questa iniziazione?
Luca Bizzarri: Grazie a Dio c'era Neri, perché eravamo spaventati e non sapevamo nulla dei cinepanettoni. Ci siamo affidati a lui che è un maestro e sul set c'era armonia.
Paolo Kessisoglu: Ed è difficile fare i cazzoni con Neri (ride).

Quando vi hanno proposto il film avete subito accettato?
Luca Bizzarri: Di solito, da genovesi, quando ci propongono qualcosa la prima risposta è "No", poi cerchiamo di capire cosa è che ci hanno chiesto, però con Aurelio è stato un po' diverso perché non è uno che chiede molto, diciamo che ci ha obbligati a fare il film di Natale, non è uno che ti chiede se vuoi farlo (ride).
Paolo Kessisoglu: Ci ha messo la penna in mano e ci ha detto di firmare (ride).
Luca Bizzarri: Comunque abbiamo firmato con Filmauro un contratto per due film natalizi più uno a piacimento al di fuori del Natale. Si sta già pensando anche al prossimo ed è previsto un nostro coinvolgimento nella scrittura che sarà maggiore rispetto a quello di quest'anno.

Come è stato il passaggio di Fatima Trotta dalla conduzione televisiva di "Made in Sud" a questo film?
Fatima Trotta: Il nostro episodio non parla solo di fortuna, in quanto ha anche una storia d'amore di fondo e io sono comunque circondata nel film da comici maschili. Mi sono trovata subito a mio agio, poi con Luca e Paolo si è creato un feeling. Tra l'altro questo è soltanto il mio secondo film.

State virando un po' più sulle commedie sentimentali?
Aurelio De Laurentiis: L'amore è sempre stato al centro di tutte le commedie, noi credo che abbiamo toccato la sua summa come oggetto del dibattito con "Manuale d'amore", ma in questo film c'entra meno, c'è giusto un accenno nell'episodio di Luca e Paolo che s'incrociano con la stessa donna, ma non è centrale al film, perché la centralità riguarda la fortuna. Credo che in questo film più che di Commedia all'italiana si possa parlare di tre racconti fatti su misura per ciascuna delle coppie.

Al cinema Lillo e Greg preferiscono i personaggi buoni o cattivi?
Greg: Cattivi, assolutamente, o comunque personaggi che io trovo buoni, tipo Charles Bronson ne "Il giustiziere della notte" o i vari Bruce Willis e Jason Statham. Oppure anche Tony Stark in "Iron man".
Lillo: Io, comunque, per cattivi intendo personaggi scomodi, come Jack Lemmon in "Buddy buddy" di Billy Wilder, in cui è talmente invadente che diventa odioso, ma fa morire dal ridere. Quindi, non necessariamente la simpatia di un personaggio corrisponde alla quantità di risate che porta. Addirittura, lì Walter Matthau è un killer, ma è simpaticissimo.
Greg: Un altro personaggio positivo, però ironico, è 007, quello vero, non il camionista rumeno che lo interpreta adesso, altrimenti è meglio Meryl Streep nella parte di James Bond (ride).

Come sta vivendo Christian De Sica questo sgomento dei fan per la notizia che "Colpi di fortuna", forse, sarà il tuo ultimo film di Natale?
Christian De Sica: In realtà, questo è solo l'ultimo film di un contratto che io avevo con Filmauro, poi adesso vado a fare un film che non sarà di Natale e che non avrà come regista Neri, ma se Aurelio mi richiama perché dovrei rifiutare la sua offerta? Poi, noi abbiamo sempre rinnovato i contratti ogni cinque anni e, considerando che io non ho un agente, Luigi e Aurelio parlano direttamente con mia moglie Silvia e si mettono d'accordo con lei. Tra l'altro, abbiamo un rapporto talmente familiare che, avendo girato trenta film con Neri, quando vado a lavorare in un altro film al di fuori di Filmauro mi sembra di andare a fare un film con un regista, perché con lui, invece, ormai è come andare a fare una gita fuori porta e lo stesso è il rapporto con i produttori.

Chi temete quest'anno nello scontro al botteghino?
Luca Bizzarri: Non saprei, perché gli altri film che escono insieme al nostro ancora non li ho visti, ho visto "Lo Hobbit" lo scorso anno e lo trovai di una noia mortale, però magari farà molto più successo di noi.
Paolo Kessisoglu: Sicuramente, il film di Fausto Brizzi è quello che è aperto a un pubblico più vicino a quello del nostro.
Aurelio De Laurentiis: Abbiamo visto che, già lo scorso anno, a Natale c'è stata una contrazione di incassi e, probabilmente, il problema è che si esce come se non fosse accaduto nulla in Italia, come se non ci fosse una crisi economica e se non esistesse una pirateria online. Quindi, mettere al cinema tanti film durante le festività non premia come premiava una volta, però noi realizziamo ormai da trent'anni un prodotto per un pubblico molto vasto, comprendente lo spettatore che esce solo una volta all'anno per vedere anche il film di Natale, poi siamo fedeli a questa formula, pur modificandola.

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