Vorrei chiedere a lorsgnori che hanno definito i film bellissimo cosa hanno trovato in questa insopportabile baggianata. Siamo dalle parti delal presa in giro. Dialoghi insulsi che durano dai venti ai venticinque minuti. ripeto..20/25 minuti, senza sugo. Paesaggi deprimenti, azione zero. Ho visto film di ogni genere , centinaia di film lenti..che avevano una loro raguione, affascinanti. detsto i film di azione ma questo e' veramente un aoffesa a chi paga il biglietto. Alla fine potreste cedere a insolenze verbali oppure attacchi di epilessia, insomma tra i peggioi venti fil degli ultimi 5 anni ( visti 1.200) . Mamma mia....e qualcuno lo definisce bellissimo.
Storia di un uomo saggio. Mi ha letteralmente rapito la sua tranquillità nell'affrontare chi lo circonda con assoluto rispetto, utilizzando il puro e semplice dialogo per spiegare le proprie ragioni. Cosa che dovremmo cercare di fare sempre tutti, nei limiti del possibile chiaramente.
Bellissimo, lentissimo non ero preparata...mi ricorda "Scene da un matrimonio" vorrei trovare le sequenze dialogiche leggerle ed assaporarle lentamente qualcuno sa se esistono? Dove posso richiederle?
A proposito della fotografia, Cartier-Bresson diceva che per scattare una grande foto bisogna allineare occhio, mente e cuore. Traslando questo concetto al cinema, questi tre ingredienti si trovano tutti nell'ultimo film di Nuri Bilge Ceylan, meritata Palma d'oro all'ultimo Festival di Cannes: una fotografia curata e suggestiva sia nei grandiosi e magici esterni sia in interni (dove le penombre e i giochi luce rimandano alla celebre scena del tè di "C'era una volta in Anatolia"); dialoghi colti e serrati nel "gioco al massacro" tra il protagonista e la sorella prima, la moglie poi. L'emozione dell'ultima ora, in un episodio che è meglio non svelare, trattandosi di uno dei pochi fatti importanti che succedono in un film tutto incentrato sui dialoghi e dall'impianto molto teatrale.
Ancora una volta, e forse più di ogni altra volta, Ceylan si dimostra un profondo indagatore dell'animo umano, di cui svela egoismi, gelosie, vanità, rancori, fallimenti e speranze di riscatto nei vari personaggi. Gli è di supporto un cast di attori straordinari (ottimamente doppiati in italiano), a partire dal protagonista assoluto Haluk Bilginer. Nonostante la durata di 3 ore e 16 minuti non ci si annoia mai e, alla fine, si esce con la sensazione di aver assistito a uno di quei grandi film per cui vale la pena andare al cinema.