Questo film doveva stravincere il Riff, sarà "indie" e fatto con pochi soldi,ma è un film che mi fa fare pace col cinema italiano,e a quasi 50 anni da grande appassionato di film di ogni genere ne ho visti. Spero di vederlo presto nelle sale, e anche in tv, io lo vedo bene su canali soliti a trasmettere le fiction americane.
Un film che mi convince da molti punti di vista e al quale trovo inutile sottolineare qualche difetto dovuto alla produzione a basso costo.
Bravi anche gli attori, non tutti, ma 5 o 6 di livello, molto più credibili dei soliti noti ai quali siamo stancamente abituati. Il finale è ottimo e anche se sopo la partenza rapida ci sono alcune scene che rallentano poi galoppa alla grande fino alla fine!
Voglio rivederlo!!!
LUCA.
Un film indipendente, ma non banale e non da sottovalutare per le "ristretezze" economiche. La regia di Emanuele Cerman è stata capace di raccontare una storia scioccante come quella legata alle vicende delle bestie di Satana, senza assecondare l'opinione dei media, ma lasciando spazio attraverso costanti riferimenti simbolici a possibili domande che celano risvolti differenti da quelli conosciuti. Incuriosisce infatti la lettera dell'avvocato Franceschetti nella pagina facebook del film che puntualizza e sottolinea tutti i riferimenti simbolici voluti dal regista che non specula sul dolore, ma anzi offre giustizia mediatica e rispetto verso chi in quella vicenda di dolore ne ha conosciuto molto. Intense alcune interpretazioni, tra tutte quella di Federico Palmieri nelle vesti di Antonio Lepre e quella di alcuni dei genitori delle vittime. La macchina da presa si muove diversamente assecondando la condizione psicologica di ogni personaggio chiave del film, dando un senso documentaristico e realista che viene poi interrotto da alcune scene oniriche inquietanti. La scena più drammatica e angosciante è quella del suicidio nella fabbrica abbandonata. L'omaggio a Linch è evidente nella presentazione onirica del diavolo che incontra il giudice Pozo interpretato da un convincente Stefano Calvagna. Notevole anche la scelta musicale, peccato per l'andamento talvolta troppo dialogato e di origine televisiva, ma la sceneggiatura originarimente televisiva è stata trasposta cinematograficamente dal regista a soli pochi giorni dalle riprese, come lui stesso ha dichiarato in conferenza stampa al Riff. E' un film che regala momenti di cinema rari, difficili da trovare in un film italiano, per questo ogni piccola pecca (dovuta a budget e tempo) mi sembra secondaria, sicuramente è il film vincitore morale del festival, soprattutto per il pubblico.