In quersto film Carlo Virzì si muove nella provincia toscana a lui cara per raccontarci di un giovane danaroso che dieci anni prima era un fan accanito di un complessino di sfigati da lui considerati i Beatles italiani, tanto da aver creato in casa sua una specie di santuario con cimeli del gruppo. (Proprio nell'andare a un concerto della band ebbe un terribile incidente d'auto che costò la vita alla sua ragazza e che lo inchiodò sulla sedia a rotelle). Dieci anni dopo lo scioglimento del gruppo al Nostro viene in mente di riunirli per far loro una video-intervista e farli esibire in concerto. Inutile dire che giornali e impresari non ne vogliono sapere... Il film ci racconta in maniera irresistibile l'attuale vita dei quattro, le loro bassezze e meschinità, la fatica del vivere quotidiano contrappuntata allo sforzo generoso del mecenate che alla fine costruirà un evento farlocco pur di non deludere i suoi miti giovanili (ma uno dei quattro, il più serio e sensibile si accorgerà della montatura...). Non è un capolavoro che entrerà nella storia, ma è gradevole
Per uno come me, che metà degli anni '90 suonava in rock band quali i Social Pest e Gli Sputos, il film mi ha fatto rivivere momenti bellissimi...il mio voto è 7 ma do 10 per alzare la media...Rock of Ages
ok non è un filmone, nè tanto commedia, nè tanto drammatico...però scorre bene ed alla fine una sua morale ce l'ha. Di sicuro il fratello Paolo non è stato eguagliato.
Pensavo che il film mi facesse riflettere su degli aspetti anche abbastanza seriosi...seppur con qualche sorriso...e invece ne mi ha fatto riflettere, ne sorriso.....solo una gran noia!!!!