Leggendo le altri opinioni, sembra proprio che questo film o si odia o si ama. A me questa rivisitazione del famoso investigatore è piaciuta molto: dopo l'iniziale sorpresa, mi ha appassionata e conquistata. Certo, è uno Sherlock Holmes molto diverso da come siamo stati abituati a vederlo finora, così stralunato, ironico e sempre pronto a menar le mani; hanno un po' esagerato con le rocambolesche scene d'azione, in cui Holmes e Watson sembravano in certi momenti più eroi marvelliani che detectives ottocenteschi, ma le scene più movimentate mantengono sempre alto l'interesse e sono ben bilanciate da molti momenti divertenti che sono il pregio migliore del film, insieme alla perfetta sintonia tra i due protagonisti: un Robert Downey Jr ben calato nel personaggio e un bravissimo Jude Law nella parte del fido Watson. Da lettrice dei romanzi di Conan Doyle, la mia impressione è che il personaggio di Holmes non è stato affatto snaturato, hanno solo messo più in risalto alcune caratteristiche già accennate nei romanzi: anche l'Holmes letterario è un buon pugile ed esperto di arti marziali e più di una volta racconta a Watson di essersi tratto d'impaccio in situazioni complicate grazie a queste sue capacità, quando è preso da un caso si dimentica quasi di mangiare e di dormire (mentre quando è inattivo cade in preda alla depressione e all'uso di cocaina) e soprattutto ha un'eccezionale abilità nel travestirsi, non limitandosi a cambiare gli abiti, ma assumendo in toto altre molteplici personalità, al punto da confondere spesso lo stesso Watson, insomma il Downey Jr cinematografico non è poi così lontano dal modello originario, con alcune licenze moderne quali l'accennata passata relazione con la bella Irene e il “particolare” attaccamento a Watson, invenzioni della sceneggiatura per umanizzare un po' il suo personaggio. Ad essere stato enormemente cambiato è invece il suo fedele compagno di avventure, quel dottor Watson che nei libri è sì un ex-militare ma con dei postumi di una ferita subita in guerra e quindi molto più tranquillo e sedentario, completamente diverso dal tenace e agilissimo combattente visto nel film; ma anche questa modernizzazione di Watson a me è piaciuta, perché ha dato finalmente spessore al suo personaggio. Note di merito anche per la bella e brava Rachel McAdams, che ci regala una meravigliosa Irene Adler, fascinosa e spumeggiante, perfetta alter-ego del nostro investigatore e per il cattivo Blackwood interpretato benissimo e davvero inquietante in ogni sua apparizione. Oltre alla bravura degli interpreti, la trama gialla è complessa ma avvincente e riesce alla fine a spiegare punto per punto i molteplici misteri solo apparentemente soprannaturali ed è molto affascinante l'ambientazione nella Londra di fine Ottocento, tutto da gustare lo scontro finale sul ponte in costruzione. Gran bel film che merita un 8, ma per amare davvero questo nuovo Sherlock Holmes vedetevi anche il seguito.
Ho visto questo film contemporaneamente alla lettura dei racconti di Sir Conan Doyle e successivamente alle puntate della serie televisiva. Il riferimento al personaggio letterario è veramente labile, tranne qualche sporadica citazione. La caratterizzazione di Sherlock Holmes snatura totalmente il personaggio, concepito dall'autore come "investigatore consulente" e non come super-eroe continuamente coinvolto in pestaggi. Se togliamo le ambientazioni suggestive e il fascino della pellicola antichizzata, a questo film resta ben poco. Classica americanata da botteghino neppure troppo coinvolgente a causa della lunghezza eccessiva.
Ci ho provato per due volte. La prima non sono riuscito ad andare oltre il primo "combattimento", quindi non oltre i primi 10 minuti di film. Poi, un pò leggendo qua, un pò perchè un paio di amici mi hanno detto che superato il primo impatto il film sarebbe migliorato, mi sono convinto a dargli una seconda possibilità. Morendo dentro, ho retto quasi fino a metà film, precisamente fino alla scena di una rissa contro tre tizi di cui uno più grosso e più brutto. Li ho ceduto, e ho fermato il film. Ho imprecato per una decina di minuti, poi mi sono rifatto gli occhi vedendo "Real Steel". Il quale, pur non essendo un capolavoro, è stato la dimostrazione lampante di come da un'idea addirittura infantile, con un pò di mestiere e di buon gusto si possa tirare fuori un film onesto e gradevole. Sherlock Holmes invece, con dei personaggi ed una sceneggiatura di una superficialità imbarazzante, botte, arti marziali improbabili e fuori luogo, e americanate a buffet è la dimostrazione fatta e finita dell'esatto contrario. Non voglio mai più sentir parlare di Guy Ritchie.
Il film è confezionato bene, niente da dire, ma avrei preferito che fosse data allo spettatore la possibilità, almeno teorica, di giungere alla soluzione insieme a Holmes, come deve essere in un giallo. Invece le intuizioni più importante giungono all'improvviso senza che lo spettatore abbia potuto dire: "Già, è vero...". Questo, nelle mie aspettative, mi ha deluso non poco.
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(8/10)
