pellicola passabile che parla di un ragazzo parecchio incuriosito dalla figura di un ex militare tedesco che ha operato nei campi di sterminio; bene l'inizio, poi secondo me un pò ci si perde e alcune parti sono un pò forzate (cosi come il ragazzino che quasi controlla il vecchio), oltre al finale in cui sarebbe servita forse più violenza; mi è piaciuta molto qualche scena, come per es. quella del ragazzo che si "ritrova" improvvisamente nelle docce con degli ebrei; in sintesi, penso che avrebbero potuto sviluppare meglio l'idea di base poichè il risultato finale è un filmetto che si lascia guardare, ma resta molto distante dalle migliori trasposizioni di king sul grande schermo
Tratto dello straordinario racconto di King (Un ragazzo sveglio, contenuto in Stagioni diverse), è un film sulla perdita dell'innocenza e sulla morbosa attrazione che il male può esercitare su una mente deviata. Todd è un ragazzo apparentemente normale, ma contiene in sè il germoglio di quella crudeltà che gli atroci racconti di Dussander scateneranno, tanto da arrivare a dubitare chi sia il vero cattivo tra i due, legati da un ricatto macabro e morboso. La mente di Todd (che sicuramente era ben lontana dall'essere come quella di qualsiasi coetaneo) viene plasmata dalle storie di Dussander, fino a trasformare Todd, o meglio a far uscire il suo Hyde, quello che sicuramente è in ognuno di noi Jekyll sempre pronti a giudicare e a puntare il dito. Le interpretazioni sono davvero ottime, con una nota di riguardo per il grande McKellen, impeccabile come sempre. Vorrei per ultimo precisare che, nonostante questo sia un gran film, il racconto era molto più cupo e crudo per due motivi: il primo è che qui Todd è un adolescente, mentre nel racconto è un bambino di appena 13 anni; il secondo è che dopo i vortici di terrore che Dussander ha generato, Todd diventa un assassino, imprigionato in un delirio di onnipotenza che lo induce a "ripulire" il mondo dei barboni.
Ennesima ma non scontata pellicola incentrata sul tema dell'apprendista stregone che scatena delle forze su cui non riesce ad esercitare il dovuto controllo, L'allievo ha il merito di valorizzare uno dei racconti ingiustamente meno noti di Stephen King.
In certi tratti vi è forse una certa propensione all'enfasi melodrammatica a scapito della necessaria analisi introspettiva dei personaggi e delle loro azioni; la scena della vestizione e della marcia militare davanti agli occhi affascinati e spaventati del ragazzo è da antologia. Grande prova d'attore per Ian McKellen.
Ho letto il libro e visto il film e l' unica cosa che posso dire è questa: sconvolgente. Pochissimi film si eran occupati delle conseguenze psicologiche che una guerra e l' immane tragedia dell' Olocausto avevan non solo in chi le aveva vissute ma anche in chi le ha sentite raccontare. Per questo la cosa più sconvolgente del racconto è come Todd si immedesimi sempre di più nei racconti di Dussander e cominci a far suoi certi aspetti cinici e violenti del vecchio al punto da diventare lui stesso il carnefice. L' inquietudine che pervade film e libro per me è proprio dettata dal continuo chiedersi fino a che punto si spingerà Todd, fino a dove quei racconti hanno acceso in lui un' apparentemente insensata e gratuita violenza e voglia di uccidere. Tutto ciò dimostra come le parole e l' immaginazione possano davvero condizionare il comportamento umano al punto di spingere un uomo all' atto più violento possibile, ovvero l' omicidio.
Parlando esclusivamente del film non posso che applaudire le interpretazioni di Brad Renfro e Ian McKellen. E' come se leggendo il libro si fossero materializzati i due attori che ho poi scoperto nel film. Renfro incarna perfettamente il ragazzo a modo ed educato cui basta una scintilla per far scattare un' esplosione di rabbia e violenza, forse repressa dal dover essere a tutti i costi "un bravo ragazzo cui si schiuderanno le porte del mondo". McKellen invece con le sue mezze smorfie trasmette inquietudine, soprattutto quando accenna un sorriso nel raccontare un tragico genocidio.
Un film per capire... ma attenti a non farsi prendere troppo.
Un film molto psicologico. L'unica pecca secondo me è che poteva essere realizzato molto meglio, con un maggiore impatto emotivo(trattandosi di un argomento molto delicato come quello del nazismo). Cmq non è un film da buttare via, anzi. Bravi i due protagonisti Brad Renfro e Ian McKellen.