Questo film tratto da un libro omonimo del 1967 parla di una popolazione di una città che vive dentro le mura di questa senza sospettare minimamente che fuori ci sia un mondo da vivere oramai completamente abbandonato. La città ha una cupola che la isola dal resto del mondo. Il resto della popolazione mondiale si è distrutto da solo con guerre varie. All'interno della cupola tutti vivono nell'ozio e la vita è regolata da un computer centrale. Unico neo a questa bella vita di nullafacenza è che a 30 anni esatti si viene "rinnovati" cioè uccisi in una grandiosa festa al cosiddetto Carusel. In questa città i figli nascono "in fabbrica" senza conoscere mai i genitori e sono tutti nati in provetta, alla nascita di ognuno gli viene applicato alla mano sinistra un sensore (pietra della vita) che cambia colore con la crescita fino a quando non inizia a lampeggiare ed indica che bisogna andare la Carusel o essere terminati dai sorveglianti. Molti si ribellano a questo stato di cose, non vogliono essere rinnovati ed il protagonista Logan ed altri colleghi li devono terminare (loro sono i "sorveglianti"). Un giorno il computer ordina a Logan di scoprire dove sia il Santuario che è un mitico luogo dove chi vuole fuggire dalla città vorrebbe andare per compiere una vita lunga e tranquilla ma nessuno sospetta di un mondo "esterno" alla cupola. Ma Logan scopre che il santuiario non esiste ed una volta fuori dalla cupola capisce che il vero mondo è fuori dalla città. Torna indietro e lo dice a tutti ma...non rivelo il finale. Comunque il film è veramente dozzinale, sembra un film non del 1976 ma degli anni '50. Se pensiamo che ha vinto un Oscar pèr gli effetti speciali mi fa abbastanza sorridere pensando che l'anno dopo nel '77 vede la luce il grande StarWars di Lucas che è un vero film. Questo ha ambientazioni tipiche della fine anni '60 inizio '70 con quel futurismo ingenuo ed angosciante tipico di quel periodo. Anche le musiche sono tipiche di un certo modo di futurismo di dubbio gusto e senza alcun spessore. Il film sembra una puntata di Star Treck dei primi tempi sia come costumi sia come scenografie, la storia è poco lineare e forse per l'epoca originale. Il tema trattato è interessante ma è stato svolto in maniera superficiale e con evidenti pochi mezzi. Segnalo che gli attori protagonisti sono credibili e bravi e notiamo alla fine del film la presenza del grande Peter Ustinov nella parte del vacchio, unico anziano rimasto al mondo.
Il film lo sconsiglio vivamente, non vale la pena a meno che non siate malati di Sci-Fi come il sottoscritto che pur soffrendo mi sono sorbito questo filmetto.
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(3/10)
