Un Verdone borghese dalle polveri bagnate, che affida ad una brillante Ornella Muti il pallino del film. Atmosfere raffinate e regia puntuale, ma non si ride. Comunque la prima parte del film funziona, la sorella scapestrata e menefreghista che irrompe nella vita tranquilla di una coppia di musicisti. Poi allunga il brodo in giri turistici, tra Ungheria e Inghilterra, e si capisce quanto difetto abbiano fatto le idee in questa pellicola. La cui parte piu' avvincente e memorabile e' giusto l'ultima scena, "papa", tra le note di Chris Rea
Della serie... come le donne possono ridurre un uomo: la moglie di Carlo, Serena, donna posata e razionale ma alquanto freddina, la sorella Silvia, inquieta, scapestrata e di un egoismo assoluto. In mezzo lui, imbranato dal cuore tenero, che si sobbarca le sette fatiche di Ercole per amore della sorella, con il risultato finale di essere abbandonato dalla moglie e con un bambino piccolo sballottato di qua e di là come un pacco postale. Film riuscitissimo, divertente con un forte retrogusto amaro (come nella migliore tradizione verdoniana).
E' sicuramente uno dei film più riusciti di Verdone! Anche dopo tante visioni non ti stufa mai! Le battute e la storia sono ottime e le interpretazioni di Verdone e della Muti sono veramente valide!
Si ride di gusto in molte scene del film ed in altre ci si commuove come in quasi tutti i film di Verdone!
Brava anche Elena Sofia Ricci nella parte di Serena.