The three burials of Melquiades Estrada è un brutto film.
I tanti giudizi positivi si devono in fondo, mi permetto di dirlo, più al lato emotivo e “sociale” dell’amicizia transfrontaliera.
Per il resto è un film folklorico, da agenzia del turismo del Messico. Finisce così per essere sempre il solito Messico, quello dei Pancho Villa, dei Benito Juerez, rurale, capestre, disabitato, quasi senza macchine. Nulla invece del paese dove il narcotraffico, proprio alla frontiera con gli USA, massacra, decapita, violenta ogni anno migliaia di persone e le deposita non in un paesello sperduto, ma in fosse comuni senza nessun “buried”. Nulla del paese con la città piu caotica della terra (la capitale), con un traffico infernale spesso anche nei centri più remoti. Nulla. Solo un bucolico paese dove ci si muove ancora come ai tempi di Emiliano Zapata.
Ecco forse la ragione della terribile e ingiusta lentezza del film. Se riuscete a vederlo una volta senza addormentarvi, non lascierà nulla nella vostra memoria, se non la parte turistica, folklorica. E questo per un film è già un risultato negativo.
tommy lee jones, la ragione, il senso della realtà, porta con sè l'utopia, melquiades, la fragilità, l'irrazionalità, la violenza, rappresentate dalla guardia di frontiera; l'utopia si dimostra puro immaginario e la violenza finisce per riconosceri fragile e inane.
E' un gioiello del cinema, ricco di emozioni come la tristezza e la solitudine della vita in quell'ambiente, o la desolazione e la bellezza accecante dei paesaggi...Perfetto, sia la storia che i personaggi sono profondi e interessanti.
Bravo Tommy Lee Jones!^^
atmosfera alla BorderTown (sì il film con JLo girato a Ciudad Juarez) con protagonisti dei "perdenti" che non sanno più cosa chiedere alla vita e che preferiscono seppellirsi in un posto di frontiera noioso, piatto e senza vie di uscita.La via d'uscita l'aveva trovata nell'amicizia con un messicano il buon bovaro Perkins, ma quando l'amico viene ammazzato senza ragione ecco la trasformazione, e la ricerca di un senso alla propria esistenza, rappresentata da un viaggio con l'assassino Norton a trovare le origini del messicano (clandestino) in uno sperduto villaggio di frontiera. Atmosfere azzaccatissime e un omaggio neanche tanto nascosto al "maestro" Pechinpah fanno di questo film una piacevole sorpresa. Voto 8
film osannato da tutti ma non per me, adoro alcuni western ma questo è volgare e violento- luuunghe cavalcate di due personaggi brutti in tutti i sensi.
la storia ha qualche lato positivo per esempio la giusta punizione per chi commette crimini ingiusti
bei paesaggi il forte senso dell'amicizia ma non basta.
bella la presenza della biondina january jones.