Izo

Izo un cinema ritrovato

(9/10)

Un capolavoro della storia del cinema giapponese, come molti altri film del grande takashi. Perverso e umano, stimolante. Il rapporto conflittuale dell'antieroe con il tempo rappresentato da una donna che si lascia violentare dall'immortalità, provando un piacere immenso, è geniale, e nonostante Izo sia un antieroe finisce per diventare un eroe che lotta contro la corruzione nello scorrere dei secoli, non lasciando tracce di sè, se non un infinità di cadaveri. La sua sofferenza è la non-morte, il desiderare come nessun altro, di morire ma di non poterlo fare. E man mano che attraversa i secoli (non cronologicamente ma in maniera del tutto casuale) il suo ego ed il suo aspetto si trasformano sempre più lontano dall'umano sempre più simile ad un Oni, i celebri demoni dei miti giapponesi. Ci vorrebbe qualcosa del genere per risollevare le sorti del nostro cinema fatto solo di amori impossibili, tradimenti, adolescenti con problemi esistenziali e figli di papà trentenni in crisi. Oppure delle solfe natalizie fatte di tetti e c**i e populismo agghiaccianti. E' tutto. P.s. ringrazio i new media se posso vedere questi capolavori del cinema perchè se aspetto una traduzione in italiano di queste pellicole potrei affogare nella mia ignoranza.

Giovanni, 24 anni, Milano (MI).
(12 Novembre 2005)