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Eraserhead - La mente che cancella

Opinioni presenti: 29
Media Voto: Media Voto: 7.5 (7.5/10)

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Un mezzo capolavoro.

(9/10) Voto 9di 10

Prima di tutto, complimenti a Vanes per la sua più che degna ottica sul film. - - - Il film: un prodotto che non tenta minimamente di compiacere l'utente, una sorta di succo concentrato del talento e del gusto tutto personale del regista su argomenti delicati, scomodi e densi di importanza umana. Indagare, soprattutto. Non importa come, dove, in quale maniera. Lodevole anche solo per questo. Non c'è vergogna, non c'è falsità, non ci sono ipocrisie ne stereotipi. Un tuffo nell'imperscrutabile, senza salvagente, senza maestro a correggerti. Personalmente un trionfo cinematografico, affine per molti versi al mio film preferito in assoluto, Stalker di Tarkovskij (forse anche già citato da altri). - - - Il film va vissuto col cuore e la mente aperti, scevri di condizionamenti umani, sociali e commerciali e piuttosto pronti a recepire più che mai quello che solitamente non si vede e non si sente. Malick l'avrà visto mille volte. In sostanza: contenuti forti, incisivi, psicologicamente importantissimi, intellettualmente necessari. Estetica notevole, bianco e nero perfetto, luci che parlano da sole e una sottile derivazione espressionista tedesca che ne agevola la lettura. Un altro dei pochissimi film che vanno largamente oltre il compito di regalare qualche emozione. Un manifesto imprescindibile del cinema d'autore. - - - Ovviamente, commenti come quelli di Pamela sono frutto della frustrazione di non aver capito il prodotto, quindi completamente irrilevanti. Nel suo commento non c'è critica, non c'è confronto, non c'è nulla. Per non parlare di Daniele, che non distingue nemmeno i propri gusti da una sana critica e boccia il film perché "non mi è piaciuto". Siamo nel 2016 e ancora c'è gente che pretende che un film gli piaccia, per essere un buon film. Allucinante, puro Medioevo. - - - In sostanza uno di quei film che tutti dovrebbero vedere, anche solo per fare da filtro sociale/intellettuale nel mondo. Ne scriverei ancora, ma lascio che ogni umano abbia la fortuna di vivere la sua personale esperienza con questo film nella maniera più unica che può, senza condizionamenti. Voto 9.



Romeo, 39 anni, Venezia (VE).




Inutile

(1/10) Voto 1di 10

Se non esistesse non cambierebbe nulla nel mondo del cinema. Lynch vi ha trollato, e voi siete dei pecoroni che vogliono credersi intellettuali cercando un senso anche in quello che un senso non ce l'ha ma è frutto di evidente abuso di droghe pesanti.



Pamela, 29 anni, Rovigo (RO).




Altissimo contenuto culturale parte seconda

(10/10) Voto 10di 10

...che ha della donna, l'abusante, prova le guance deformi e il fatto che la scena avvenga in un teatro, simbolo per eccellenza dell'illusione, finzioni costruite per difesa dalla sua mente. L'amplesso consumato con la vicina, in quel caso la vicina rappresenta l'istinto sessuale del protagonista. Il feto comincia a piangere, La vicina ne è disturbata. La parte di se malata non gli permette di entrare in intimità. La caduta nel teatro, la perdita della testa, gli abusi lo hanno fatto impazzire, gli hanno fatto letteralmente perdere la testa, testa che ritrova un bambino portata a diventare gomma per matite da cancellare. La scena ci dice che al protagonista è successo qualcosa da bambino che lui ha cancellato, dimenticato, Ma il bambino che è in lui, il suo inconscio ancora ricorda affiorando alla coscienza. Tornato a casa decide, e fa bene, di uccidere il figlio, Che ormai è diventato troppo grande, La testa arrivata a un certo punto riempie tutta la stanza, la sua parte malata lo tiranneggia totalmente e lui capisce che per vivere se ne deve disfare, quindi la uccide. Riabbraccia la donna nella luce. Ha vinto, ha sconfitto la sua parte malata, ha elaborato il trauma, si è riconciliato con chi gli ha fatto male. Dopo l'inferno della psicopatologia è arrivato il paradiso, Il benessere psichico.



vanes, 30 anni, palermo (PA).




Altissimo contenuto culturale

(10/10) Voto 10di 10

Lynch ci illustra come diviene una mente, a mio avviso, vittima di molestie sessuali. L'uomo delle leve ha duplice significato: è l'inconscio che invade la coscienza - quando abbassa le leve - ed è la parte adulta malata dentro il protagonista - l'uomo è butterato. La vicina, nella prima parte è l'istinto sessuale di chi li ha molestato, l'abusante. Lo informa della telefonata della fidanzata, quasi lo aspetta quando lui fa ritorno a casa, casa composta esclusivamente da camera da letto, possibile luogo dell'abuso, e bagno in cui però il protagonista non entra mai, luogo per antonomasia dell'intimità personale. La fidanzata rappresenta la paura del protagonista, il suo terrore, la madre il suo senso di colpa e l'esercizio del potere dell'abusante sull'abusato, gli strappa quasi con la forza la confessione dell'avvenuto atto sessuale, lo obbliga quando lui si rifiuta di confidarsi e pii con prepotenza lo bacia' lo molesta, e lì interviene piangendo la fidanzata, quindi la paura, pregandola di lasciarlo stare. La nonna è la parte del protagonista impotente, la nonna non riesce a muovere neanche le braccia, dentro di lui. Il padre è l'abbandono in cui versa la mente del protagonista e l'indifferenza a cui è stato sottoposto, quando la madre ha l'attacco, lui non batte ciglio. La scena dei polli è emblematica, sembra la perdita della verginità femminile. Lui infilza il pollo col coltello e questo prende a dimenarsi e sanguinare. Al protagonista è stato fatto del male. La cagna che allatta i suoi cuccioli rappresenta la fiducia riposta, l'abusato è stato molestato da qualcuno che non si aspettava. L'orologio da una sola lancetta indica un tempo che non essendo segnato dalle ore, si è perso. L'abusato ha rimosso il tutto, Ma in casa una lampada Si spegne e si accende, la coscienza inizia a fare un pò di luce. Il feto malato, il figlio, è il bambino malato al suo interno, ancora in fasce, quindi inerme. Prova ad occuparsene la madre che essendo la paura del protagonista non è capace, paura che ad un punto se ne va, la donna vuole tornare a casa dalla famiglia, non sopporta il pianto del figlio, con fatica riesce a prendere la valigia sotto il letto, Il pesante bagaglio che l'abusato si porta appresso. Il protagonista non la ferma e fa bene. Andata via la paura possiamo guardare negli occhi il male, e lui per la prima volta si avvicina al figlio e quando va per andarsene, questi comincia a piangere, Il bambino dentro di lui pretende che lui se ne prenda cura, quando si avvicina, quando guarda dentro di sè, Prende finalmente coscienza che una parte al suo interno è malata. Torna la ragazza, quindi quando lui capisce quel che gli succede subentra di nuovo la paura. La ragazza tenta di buttarlo giù dal letto, nel letto si dimena, Sembra quasi attaccata alle lenzuola. La paura non vuole che egli viva la sua intimità. Lui infila le mani e ne esce dei lunghi girini, si sta liberando dei suoi pensieri. La donna nel termosifone è la concezione sbagliata...



vanes, 30 anni, Palermo.




Capolavoro! E basta!

(10/10) Voto 10di 10

Mi domando come vi viene in mente a voi di parlare di cinema se le vostre opinioni sono talmente squallide e superficiali, mi riferisco in particolare agli ultimi due che hanno votato 4 e 1 questo straordinario film di David Lynch, a mio avviso. A quello che ha messo 1 rispondo che Stanley Kubrick (quello che ha diretto Eyes Wide Shut che ti piace tanto) lo ha annoverato tra i suoi 10 film preferiti, Kubrick, non tu, e per quanto mi riguarda preferisco ascoltare più il parere di Kubrick che il tuo. Inoltre era uno dei film che costringeva a vedere agli interpreti di SHINING per farli calare nell'umore giusto per il film. Per un genio come lui questo film è stato un punto di riferimento, ed è giusto che sia così. Se non siete capaci di vedere film di certi contenuti, andatevi a vedere i cinepanettoni in TV e soprattutto risparmiateci le vostre recensioni gratuite senza cognizione di causa nè onestà intellettuale. E' lecito rispettare le opinioni divergenti o di chiunque non la pensi come me, ma se devo ascoltare delle motivazioni così becere come le vostre, allora francamente mi sento in dovere di difendere questo straordinario film. Un cult assoluto!



Francesco, 35 anni, Roma (RM).





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