Figlio unico

Per conoscere Ozu

(7/10)

In Figlio unico il grande regista giapponese J. Ozu dimostra di possedere il tocco leggero ma penetrante. Attraverso uno stile sobrio, essenziale, caratterizzato da inquadrature dal basso e da una continua serie di campi- controcampi nei passaggi da una battuta all'altra, Ozu mette in scena le mancate aspettative di una madre di rivedere il suo unico figlio realizzato, dopo lunghi anni ed ingenti sforzi perché studiasse. Lo ritrova povero e deluso, ma ricco di umanità e generoso come nemmeno poteva immaginare che diventasse. Sfiorando il patetico, forse toccandolo, Ozu ne evita i trabocchetti dell'appariscenza accattivante e della retorica, realizzando un racconto sincero. Figlio unico è un film dal fondo reale, che mostra una vita cruda e difficile, ma non crudele, e dal risvolto esistenziale centrato sull'amara ironia del sacrificio e dell'illusione, ma anche sulla volontà di vivere davanti alle difficolà.

Mariano, 26 anni, Villa di Briano (CE).
(28 Giugno 2003)