che dire di questo splendido film italiano ?
Cavallone rilegge george bataille in uno dei film più inquietanti di quegli splendidi anni 70-80' in cui il cinema italiano, lontano dalla falsità dei vari Muccino di oggi si librava nell'olimpo della creatività. Alberto Cavallone, descrive la vita di un piccolo paesino diviso tra chiesa e comunismo tenendosi però lontano dalla sociologia stereotipata propria di certo cinema odierno. I personaggi sono inquietanti ed alienati : c'è la moglie pazza del comunista pentito, il macellaio intento in insoliti rapporti con bovini morti, la ragazzina messa in cinta dal padre, la prostituta impersonata da una splendida e abilissima ( sessualmente) Monica Zanchi e il vagabondo, amatissimo dai bambini che vaga e osserva. Cavallone come Jodorosky non ama parlar chiaro ; quando può ricorre alla simbologia. Ed è proprio questo vagabondo simil Gesù Cristo a far da padrone. Rende felice le donne, si prende le botte dal marito cornuto di una che però si pentirà, passivo si muove tra questo terribile mondo infernale popolato dalle più allucinanti aberrazioni sessuali. Scene cult, per gli amanti trashofili ce ne sono parecchie : dalla Zanchi sdraiata sul tavolo da biliardo a prendere la palla in buca alle allucinazioni del macellaio in cui vedrà la donna infilarsi un occhio bovino proprio in quel posto richiamando la geniale e surrealista Storia dell'Occhio, alla scena finale in cui il nostro vagabondo viene ricoperto di merda dalla moglie pazza. Si dice sia fatta con polenta e cioccolato ma è tutto così realistico ! Che siano tutte le allucinazioni di un bambino ??? il finale lascia in sospeso ed è libero alle interpretazioni dei validi che si avventureranno in questo film. Difficilmente trovabile nell'edizione di Forni è un film da cercare ed avere, nonostante come spesso accade in questi casi l'acquisto richieda qualche mutuo qua e là .
Trailer italiano (it) per Adesso vinco io - Marcello Lippi (2024), un film di Simone Herbert Paragnani, Paolo Geremei con Marcello Lippi, Gianluigi Buffon, Alessandro Del Piero.