Storia coinvolgente incentrata su un rapporto tra due individui che, col trascorrere del tempo, si fa sempre più (unilateralmente) oppressivo fino alle estreme conseguenze. Bella regia, spesso capace di creare atmosfere tetre e fortemente suggestive, accettabili le interpretazioni, per buona parte caratterizzate dall'uso del dialetto napoletano (quasi sempre comprensibile anche a chi, come me,non ne mastica)tra cui spicca quella di Ernesto Mahieux nei panni di Peppino Profeta. Consigliato.
facile immaginare un rsponso negativo per questo film,troppo particolare e saturo di emozioni per piacere alla maggioranza che vive di filmetti tutta azione ca**te.Io,fortunatamente non mi mischio con chi di film non ne capisce niente e posso tranquillamente dire che questo film merita ma solo per chi per cinema lo intende con la C maiuscola..gli altri vadano pure a vedere Boldi e de Sica a natale..poveretti...
quoto Raimondo di Torino: scriverli i dialoghi non sarebbe stato male, anche perchè non tutti gli attori vengono dal teatro, come Mahieux (che è eccellente). il soggetto è forte, ed è sviluppato in una bella confezione, ma non è sufficiente a dare pieno corpo ad una trama che potrebbe snodarsi meglio.
..che dire di Ernesto Maiehux in quel del nano,poi il gioco a tre,sempre il nano dunque che si addormenta verso Roma e caspita chi si ritrova in macchina..quella!..Ma proprio quella non ci voleva accidenti!..quella str**za che un giorno arriva da Cremona..proprio non ci voleva!Garrone,Garrone bravo per la camera a spalla,intuitivo nella scelta voluta di far apparire e comparire i personaggi mentre parlano,una pecca..?!..secondo me originale la fotografia ma non sempre azzeccata nel colore..cmq grandi,bravi tutti e finalmente una sceneggiatura 'fino all'ultimo respiro'..