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Love Is all You Need











L'Italia è la terra del cibo, del vino e del romanticismo. Sei d'accordo? La risposta di Pierce Brosnan "no" è probabilmente la battuta più sensata del film. Peccato che la Bier non abbia il coraggio di portarla fino in fondo.

Una coppia di fidanzati decide di convolare a giuste nozze in quel regno della felicità che è il Belpaese, e per meglio portare a termine questo progetto coinvolge le rispettive famiglie che prontamente accorrono per celebrare l'evento. Da brave famiglie contemporanee, ciascuna arriva con il suo bel carico di scheletri nell'armadio, un armadio pronto a detonare sul matrimonio al momento meno adatto.

Il film della Bier potrebbe essere una commediola leggera in cui Pierce Brosnan è l'uomo dei sogni, se non fosse per un piccolo dettaglio: la terrificante quantità di stereotipi che la regista danese dà in pasto al pubblico.

Il primo riguarda l'Italia, ancora caratterizzata, ora come più di cinquanta anni fa, da That's amore di Dean Martin. Come se la Sorrento di allora fosse arrivata intatta ai giorni d'oggi. Questa canzone è un'insopportabile costante per l'intera durata del film: versione classica, strumentale, con assoli di mandolino. Il secondo stereotipo riguarda i personaggi maschili. La Bier ha solo un modo per mostrare quanto siano forti i suoi personaggi femminili: raccontare le terrificanti debolezze dei personaggi maschili, visti come confusi, debosciati e immaturi. Evidentemente la Bier non è particolarmente interessata neppure a una parvenza di parità tra sessi. Le donne sono più forti. Punto. Lo stesso Brosnan è declassato a semplice oggetto del desiderio, senza un reale sviluppo psicologico e senza una reale motivazione che non sia subordinata alla "perfetta" protagonista (da notare l'ulteriore ricatto morale dato dalla malattia).

Le situazioni da commedia si trascinano piuttosto stancamente, senza vere sorprese e senza una sola risoluzione che non sia intuibile dal primo incontro tra i personaggi. Se questa è la visione dell'Italia degli stranieri, meglio affidarsi al cinema nostrano.

La frase:
"E' una parrucca".

a cura di Mauro Corso

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