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Autore Pianosequenza
Fredmyhead

Reg.: 13 Set 2004
Messaggi: 35
Da: Bologna/Emilia Romagna/Italia (BO)
Inviato: 28-02-2005 13:56  
Qualcuno di voi ha visto questo film...E' stata l'unica volta in cui son scappato dal cinema dal ribrezzo la sala si e' svuotata prima dello stacco primo tempo, il resto della gente dormiva.Davvero brutto a mio parere.Non si puo' esordire cercando l'idea originale che e' gia' stata usata...sa di minestra riscaldata.
Voi cosa ne pensate?

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Ddarko

Reg.: 11 Feb 2005
Messaggi: 467
Da: Cagliari (CA)
Inviato: 28-02-2005 14:00  
mai coverto.... di che parla?
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It seems he's drowned
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Fredmyhead

Reg.: 13 Set 2004
Messaggi: 35
Da: Bologna/Emilia Romagna/Italia (BO)
Inviato: 28-02-2005 14:31  
Sono scene che non hanno un nesso logico tra di loro e persone che dicono frasi filosofiche sicuramente scritte da un regista con la maglia del "Che" e che fino a qualche anno fa molto probabilmente portava la kefia!Arte troppo forzata...

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Ddarko

Reg.: 11 Feb 2005
Messaggi: 467
Da: Cagliari (CA)
Inviato: 28-02-2005 14:36  
Bello! Quasi quasi lo cerco

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birretta

Reg.: 21 Feb 2005
Messaggi: 8
Da: roma (RM)
Inviato: 01-03-2005 11:27  
è un film un pò pesantuccio....
Però secondo me è da apprezzare il coraggio del regista(che ha girato tutto il film in un unico piano sequenza!).
Una curiosità: gli attori hanno accettato le parti conoscendo solo la sceneggiatura che li riguardava e ignorando il resto della storia.

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Ddarko

Reg.: 11 Feb 2005
Messaggi: 467
Da: Cagliari (CA)
Inviato: 01-03-2005 12:58  
Quello che vuoi, d'accordo, ma se all'originalità della messa in scena non affianchi un'idea chiara, allora come minimo dopo un quarto d'ora il pubblico si spalla!
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oldboy83

Reg.: 06 Gen 2005
Messaggi: 4398
Da: Mogliano (MC)
Inviato: 13-03-2005 22:32  
Credo di averlo finalmente digerito, dopo circa una settimana dalla visione...

Pianosequenza: “segmento filmico autonomo costituito da una sola inquadratura all’interno del quale si sviluppa un’intera unità di contenuto narrativo. Attraverso esso il racconto procede, normalmente, in piena continuità spazio-temporale”. Questa definizione potrebbe sostituire il titolo del film facendo rimanere il risultato invariato.
“Pianosequenza” è un film-esperimento altamente ambizioso: il regista Luis Nero non solo elimina (apparentemente) il montaggio utilizzando però profondità di campo, sfocature, movimenti di macchina sghembi e accelerazioni, ma sopprime anche artifici luministici, affidandosi ad una buona non-fotografia risultato di semplici illuminazioni casalinghe, cercando di ricreare atmosfere angosciose e inquietanti anche grazie ad una dominante rossa (probabilmente aggiunta in post-produzione) che aiuta spesso a celare la macchina da presa, potenzialmente visibile attraverso le numerose superfici riflettenti presenti in quasi tutti gli interni.
Girare in piano sequenza un film del genere non significa solamente dover rinunciare alla fotografia, ma anche dover lavorare esclusivamente in presa diretta: ed è proprio questo il difetto che rende la pellicola difficilmente comprensibile: il rumore ambientale e l’impossibile comprensione di alcuni dialoghi e dei (troppi) monologhi rendono il film irritante, ancora di più se ci si trova di fronte ad “attori” (forse) non professionisti e (sicuramente)mal gestiti, in ruoli di personaggi grotteschi e senza spessore caratteriale.
Altro punto critico è proprio la storia: in questa città marziana, un gruppo di personaggi intreccia una fitta rete relazionale descrivendo l’uomo come un essere doppio, triplo, immorale, ambiguo, camuffato e denudato (la maschera e il corpo sono i protagonisti assoluti). I personaggi, nei loro pellegrinaggi da una casa ad un’altra, declamano citazioni intellettualoidi sul male d’esistere e sulla difficoltà dell’individuo di vivere nella società che ha creato, travestiti da conigli rosa che leggono poesie a domicilio, o schizoidi somiglianti al peggior Gobbo di Notre Dame. Ma le troppe citazioni letteral-filosofiche, presenti anche nei dialoghi più banali, portano il film verso una esasperazione intellettuale che non trasmette niente allo spettatore, solo noia e fastidio.
La sola componente che rende l’idea di sofferenza e inquietudine è una musica molto particolare, che riesce a suscitare nello spettatore le emozioni volute dal regista; ma è troppo poco per un film che cerca di affrontare dei temi così impegnativi e importanti.
È come se i personaggi stessero gareggiando (o galleggiando?) in una staffetta, in cui il testimone, oltre alla loro infelicità, sembra essere lo sguardo della macchina da presa che si distacca dall’uomo seguendolo in ogni luogo; quando non lo segue, come se ancora non avessimo capito che il film è totalmente composto da citazioni cinematografiche e letterarie, la macchina da presa omaggia Antonioni e il suo “Professione: reporter”, Lynch e Fellini.
Poche idee narrative, accostate però ad uno studio nei minimi dettagli dei movimenti di macchina e angolazioni degni di nota, ma che non riescono a salvare un film comunque incomprensibile e mal girato. Speriamo che anche questo genere di sperimentazione porti a risultati eccellenti e che il prossimo film di Nero sia di qualità migliore di questa...

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Una sola cosa è certa: da questa vita non ne usciremo vivi.

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Poisonidea

Reg.: 27 Ago 2003
Messaggi: 134
Da: Torino (TO)
Inviato: 14-03-2005 00:21  
un mio professore ha curato l'audio in post-produzione di questo film e ha cercato di migliorare il migliorabile, però ha chiesto che il suo nome non apparisse tra i titoli di coda, perchè con una qualità del genere non si pensasse che lui potesse centrare qualcosa:D
In effetti prendere l'audio col microfono incorporato della telecamera è quanto di più odioso per un film da vedere al cinema
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La verità dentro le persone è cosa tanto fragile da cambiare totalmente nel solo modo di riceverla.

once you SurpOp you can't stop

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cipriano

Reg.: 09 Apr 2001
Messaggi: 277
Da: Padova (PD)
Inviato: 06-04-2005 23:16  
dicpno che sia un film originale

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oldboy83

Reg.: 06 Gen 2005
Messaggi: 4398
Da: Mogliano (MC)
Inviato: 07-04-2005 11:28  
quote:
In data 2005-04-06 23:16, cipriano scrive:
dicpno che sia un film originale



originale è originale... ma è anche incomprensibile!
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Una sola cosa è certa: da questa vita non ne usciremo vivi.

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