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Autore Ricomincio da tre - di Massimo Troisi
paolo14

Reg.: 16 Giu 2004
Messaggi: 778
Da: Ferrara (FE)
Inviato: 25-02-2005 23:12  
Napoletano non emigrante lascia lavoro e famiglia e parte verso il nord allo scopo di rifarsi una vita. Incontrerà un prete protestante e una ragazza solitaria. 1° lungometraggio di M. Troisi - che firma (con l'aiuto di Francesca Marciano) regia, soggetto e sceneggiatura, - è una pellicola che conserva la genuità - e la verbosità - del teatro partenopeo e della sua cultura seicentesca. Troisi gira con mestiere, e il tutto brilla di semplicità e dimestichezza; coglie i pretesti che la vicenda offre basandosi sulla filosofia, un po' fiacca, di una risocializzazione, del ritorno a una normalità ipotetica con un occhio - sempre - all'attrazione per la diversità. Di ritmo sostenuto, è un po' monotematica e accomodata nella seconda parte. M. Troisi spicca, tra l'altro, per genialità d'improvvisazione; bravi Florenza Marchigiani e Lello Arena. Alcune scene cult e qualche "calambeur" qua e là.
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L'ozio è il padre delle virtù.
Tinto Brass

http://arteonline.blog.excite.it/

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alessio984

Reg.: 10 Mar 2004
Messaggi: 6302
Da: Napoli (NA)
Inviato: 26-02-2005 01:19  
Io lo trovo semplicemente irresistibile. E' uno di quei film che mi fanno ridere sempre. E trovo inutile spostare l'argomentazione su altri temi non inerenti la comicità di Troisi.
Troisi non era un cineasta, non era un regista, forse era un attore. Di sicuro era un Comico. Ed è tuttora uno dei miei comici preferiti, soprattutto per la "partenopeicità" che ci accomuna.
E' un film comico girato da un comico. Niente di più. E nel suo genere è dei migliori.
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Preferiremmo volare sulla luna piuttosto che dire le parole giuste quand'è tempo di dirle

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paolo14

Reg.: 16 Giu 2004
Messaggi: 778
Da: Ferrara (FE)
Inviato: 26-02-2005 08:11  
Non ne dubito.
Ma sono del parere che visto così rimanga fine a sè stesso, referenziale. La sua genialità, forse, è intrinseca ad esso ed inestricabile.
Morando Morandini l'ha giudicato "agro e nevronapoletano".
Forse ha coniato la miglior definizione - un po' astratta - per stigmatizzarlo.
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Tinto Brass

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Hamish

Reg.: 21 Mag 2004
Messaggi: 8354
Da: Marigliano (NA)
Inviato: 26-02-2005 14:33  
quote:
In data 2005-02-26 01:19, alessio984 scrive:
Io lo trovo semplicemente irresistibile. E' uno di quei film che mi fanno ridere sempre. E trovo inutile spostare l'argomentazione su altri temi non inerenti la comicità di Troisi.
Troisi non era un cineasta, non era un regista, forse era un attore. Di sicuro era un Comico. Ed è tuttora uno dei miei comici preferiti, soprattutto per la "partenopeicità" che ci accomuna.
E' un film comico girato da un comico. Niente di più. E nel suo genere è dei migliori.


Giusta analisi,mi trovi perfettamente d'accordo!!
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IO DIFENDO LA COSTITUZIONE. FIRMATE.

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Bullitt

Reg.: 14 Nov 2005
Messaggi: 23
Da: Nowhere Ladyland, Pitcairn Islands (es)
Inviato: 14-04-2006 21:53  
bravo bravo mi è piaciuto molto. molto ridere quasi sempre e un pò di malinconia qua e là. bello.
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some more blues
mai negare ad un uomo il diritto all'incoscienza

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maltese

Reg.: 22 Feb 2004
Messaggi: 361
Da: Borgosesia (VC)
Inviato: 15-04-2006 14:25  
é un film veramente bello, a parer mio il migliore di Troisi, senza nulla togliere al postino. Qui emerge tutta la capacità comica di Troisi di giocare con le parole e tutto il suo "essere napoletano". E poi ha alcuni dialoghi che hanno fatto scuola, come quello finale sulla scelta del nome da dare al figlio...
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-Cos'hai fatto in tutti questi anni Noodles?
-Sono andato a letto presto.

C'ERA UNA VOLTA IN AMERICA

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roccomedia

Reg.: 15 Lug 2005
Messaggi: 3829
Da: Bergamo (BG)
Inviato: 15-04-2006 16:30  
Un film nato quasi per caso: Massimo fu contattato dal produttore Ciro Ippolito (regista di "Alien sulla terra" ed "Arrapaho") per un film su "Francischiello", ultimo Re di Napoli, che poi saltò. Così gli fu chiesto di girare un film tutto suo mettendo insieme materiale scritto per i suoi sketch. Troisi si lanciò così in un impresa titanica, per lui, che per sua stessa ammissione non aveva mai scattato prima d'allora neanche una fotografia. Con l'aiuto dell'amica (ed allora compagna di vita) Anna Pavignano, Troisi riscrive a modo suo la comicità napoletana, infarcendola di citazioni colte (da Cooper a Montaigne...contributo degli studi di psicologia della Pavignano) dissacrando luoghi comuni ("il napoletano non pò viaggià...adda sul emigrà?...") e dando nuovo respiro alla commedia italiana.
Una delle più grandi "forbici" tra tecnica registica e contenuti che si ricordi nella storia del cinema italiano: Troisi regista insicuro (al limite dell'amatoriale) quanto attore straordinario.
Un film che fa ridere (al di la dell'uso di un codice dialettale). Certi passaggi sono memorabili: l'incontro con il matto Messeri ("Lei vorrebbe essere Gianni Agnelli o Alain Delon?"); il monologo su Giuda ("Giuda a' purta e' sord a' casa...Giuda o' padrone e' casa...Giuda l'acqua, a' luce, o' telefono...); il duetto con Arena sui miracoli ("o' miracolo difficile e o' miracolo facile...e' 50 punti e 100 punti...").
Un film che mise d'accordo pubblico e critica: vinse due David di Donatello (miglior film, miglior attore) e rimase in cartellone in molti cinema per oltre un anno.
Un punto di riferimento importantissimo (insieme ai primi due di Verdone e "Io, Chiara e lo scuro" di Nuti) per gli eroi "zelighiani" dal tormentone facile ma che spesso sul grande schermo si sciolgono come neve al sole.
Trosi forse non è un regista e "Ricomincio da tre" non è neanche cinema, però qualunque cosa possa essere questo "oggetto non meglio identificato", è un capolavoro assoluto. Imperdibile. Da vedere (da Pordenone a Lampedusa).

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