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Autore Ma quando arrivano le ragazze?
hootie

Reg.: 09 Lug 2004
Messaggi: 101
Da: Alatri (FR)
Inviato: 06-02-2005 13:15  
L'ho visto ieri pomeriggio e devo dire che non l'ho trovato male. molto interessante la descrizione degli ambienti e quella dei personaggi. Risvolti prevedibili ma ben disegnati. Tutto il discorso intorno al jazz ed alla sua retorica è buono.
Non male!
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"Nel mio mestiere non si deve mai smettere di imparare e di cercare"
Jean Renoir

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parret

Reg.: 14 Set 2004
Messaggi: 446
Da: milano (MI)
Inviato: 13-02-2005 11:53  
Che dire... sono rimasto deluso. I temi erano sicuramente interessanti, almeno per me (i vent'anni vissuti all'ombra della finitudine esistenziale, del sogno e della malinconia, con atteggiamento poco aggressivo e dinamico, un poco fuori del tempo, aspettando magari che arrivino le ragazze, il successo o comunque una svolta; il rapporto problematico con i genitori che ti caricano d'aspettative; il trash del mondo in cui esperimentare i primi passi nel mondo della musica; l'amicizia e competizione artistica e poi sempre maggiormente il senso della mediocrità e della sconfitta per quel poco che si è sognato da giovani, di fronte a chi dimostra di valere molto più di te; la maturazione dolorosa e l'accesso alla routine del "mondo degli adulti", ecc.). E' la realizzazione che non mi ha convinto, troppo fredda e distaccata, a tratti dal sapore anche di finto e costruito, incapace, almeno per me, a comunicare le emozioni che provano i protagonisti della storia. Comunque bravi Dorelli e il coprotagonista maschile che raggiungerà il successo

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ilaria78

Reg.: 09 Dic 2002
Messaggi: 5055
Da: latina (LT)
Inviato: 13-02-2005 11:57  
completamente d'accordo con parret, un film che mette tanta carne al fuoco lasciandola li sopita, ci sono talmente tanti spunti narrativi che ne sarebbero usciti almeno altri 10 film, e sono trattati tutti in modo talmente spicciolo che quasi quasi sembra il riassunto delle puntate precendenti di qualche fiction fiume.
tanto più che è un film autobiografico e di pathos zero
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...quando i morti camminano signori..bisogna smettere di uccidere...

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klaus85

Reg.: 25 Lug 2004
Messaggi: 450
Da: marigliano (NA)
Inviato: 13-02-2005 18:31  
succede molto raramente di aspettare la fine di un film con la voglia di allontanarsi al più presto dalla sala... questo film mi ha fatto venire questa voglia..
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con te non ho finito, neanche per il cazzo! ho una cura medioevale per il tuo culo!

Marcellus Wallace in Pulp Fiction

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paolo14

Reg.: 16 Giu 2004
Messaggi: 778
Da: Ferrara (FE)
Inviato: 21-02-2005 10:17  
Trentenne musicista fallito rammenta con una vena di malinconia la sua gioventù trascorsa e gli inizi – grotteschi – nel cosmo musicale. Ben lontano dalla poetica de Il cuore altrove, Pupi Avati si è convertito al muccinismo in voga di questi tempi (avendo anche qualcosa in comune con L’ultimo bacio nel discorso sulla necessità di crescere e sulle sue conseguenze), e realizza un film catartico e autoreferenziale, quasi fine a sé stesso; ritrae i personaggi con affetto e partecipazione, smussa qua e là, grufola, se inventa si perde, è disorientato e mantiene il tutto in bilico su un ritmo frenetico, da jam-session, allargando i tempi solo nella seconda parte; rinuncia al garbo, alla bella calligrafia, si mantiene distante con un certo riguardo e raffazzona qua e là. Inquinata sgradevolmente da fiumi di sceneggiatura sbracata, la pellicola è apprezzabile solo in quanto riflessione sul rapporto tra passione e talento, arte ed esercizio, oggettività e soggettività; la sua universalizzazione, grazie all’uso delle comete sottoforma di intermezzi metaforici, è di buona prospettiva ma di risultati scarsi, poco redditizi; in quanto al discorso sul rapporto tra individualismo e società, personalità represse e talenti infioriti, è meglio lasciar perdere.
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L'ozio è il padre delle virtù.
Tinto Brass

http://arteonline.blog.excite.it/

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gongolante

Reg.: 06 Feb 2002
Messaggi: 3054
Da: Cesena (FO)
Inviato: 24-03-2005 12:11  
Lo stile è quello che connota l'ultimo periodo di Pupi Avati, agrodolce sul filo del ricordo (autobiografico), misurato e leggero, con una vena di malinconia immancabile per la gioventù che non c'è più e con essa le passioni brucianti che si accompagnano a quell'età (musica e amore in questo film, due sempreverdi), lungi dalla maturità, dall'equilibrio, dalla misura. Questo film parla di rapporti tra persone (amici, amori) e di rapporti con la musica (passione vera, passione indotta, talento) che si evolvono in un arco di 13 anni in cui succedono tante cose, si fanno delle scelte sofferte, si trova l'amore, ci si sposa, si divorzia, la passione diventa lavoro o la passione diventa hobby dopo-lavoro o la si abbandona del tutto. Non è uno dei migliori film di Avati che forse gestisce meglio un momento di vita (un ricordo idealizzato, come nè "il cuore altrove" o "la via degli angeli", le cose migliori di Avati del suo ultimo periodo) che un arco temporale ampio, in cui miscela troppe cose trattandole spesso in maniera affrettata e poco equilibrata (il rapporto tra Francesca e Gianca su tutti). E' comunque un film piacevole e non banale, ambiguo per certe cose e non sempre aiutato da attori impeccabili (Braguglia non m'è mai piaciuto, la Puccini piuttosto monocorde): Avati DOC, consigliato solo a chi gradisce il suo modo di fare cinema. Io sono tra quelli.
Voto 7-
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Cinematik - il fantacinema!
In fase di lettura: LE ETICHETTA DELLE CAMICIE di Tiziano Sclavi
Ultimo film: UN BACIO APPASSIONATO di Ken Loach

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ipergiorg

Reg.: 08 Giu 2004
Messaggi: 10143
Da: CARBONERA (TV)
Inviato: 23-01-2006 13:09  
visto ieri. Il videonoleggio lo ha messo tra le Commedie e ci sono caduto come un pollo. Tutto sommato non male come film, ma non avevo tutta questa voglia di deprimermi e sentirmi alla fin fine un fallito. Molto bella la musica, anche se non sono certo un conoscitore del Jazz, e in particolare la canzone che dà il titolo al film. Abbastanza incomprensibili per me i riferimenti alle comete, tranne ovviamente l'ultimo. Decisamente impreciso nel descriverne le dimensioni, quando incontrano l'astronomo (vabbè son dettagli ma una cometa di centomilioni di km di diametro..).
Fastidiosa oltremodo la voce narrante del protagonista, magari Pupi Avati poteva far meglio il casting o scegliere un altro personaggio come narratore. Stuzzicante l'idea di lasciare molti punti oscuri nella trama, magari non basilari però potrebbero indurre ad una successiva visione.
Ho poi avuto la sensazione che il film cambi decisamente registro quando il gruppo Jazz si scioglie. All'inizio mi ricordava quasi "radiofreccia" alla fine invece si fa molto + malinconico.

In definitiva un discreto film. Anche se non so decidermi: si apprezza maggiormente quando si è depressi (perchè ne capisci i molteplici aspetti) o quando si è felici (che almeno non è pericoloso deprimersi) ?

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Spock: We must acknowledge once and for all that the purpose of diplomacy is to prolong a crisis.

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SickGirl

Reg.: 06 Ago 2004
Messaggi: 723
Da: roma (RM)
Inviato: 23-01-2006 17:40  
quote:
In data 2005-02-06 13:15, hootie scrive:
L'ho visto ieri pomeriggio e devo dire che non l'ho trovato male. molto interessante la descrizione degli ambienti e quella dei personaggi. Risvolti prevedibili ma ben disegnati. Tutto il discorso intorno al jazz ed alla sua retorica è buono.
Non male!



Sono completamente d'accordo con te, anche io non l'ho trovato male!
Mi è sembrato un film piacevole; bellissima la scena dell'incontro tra il gruppo jazz...Claudio Santamaria mi piace sempre di più, penso che sia il migliore e il più dotato in circolo!!
Poi Bologna...bellissimo sottofondo!!

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Danikr

Reg.: 09 Mar 2007
Messaggi: 138
Da: Crotone (KR)
Inviato: 14-03-2007 16:13  
Vale la pena secondo voi vederlo o è uno di quei film in cui ti fai due palme ?

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Silvyy87

Reg.: 14 Mag 2005
Messaggi: 1941
Da: ehm (es)
Inviato: 14-03-2007 16:50  
Anch'io vidi questo film e mi piacque molto, nonostante il finale amaro. Bravi gli attori, ho apprezzato Veronica Puccini, finalmente distaccatasi dai panni di Elisa di Rivaombrosa. Buona la ricostruzione che ruota intorno all'affascinante del jazz.
Da vedere, ve lo consiglio. D'altra parte Pupi Avati lo trovo un buon regista.
_________________
Infinita letizia della mente immacolata

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RICHMOND

Reg.: 03 Mag 2003
Messaggi: 13088
Da: genova (GE)
Inviato: 14-03-2007 17:22  
A me è piaciuto parecchio questo film.
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L'amico Fritz diceva che un film che ha bisogno di essere commentato, non è un buon film . Forse, nella sua somma chiaroveggenza, gli erano apparsi in sogno i miei post.

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Danikr

Reg.: 09 Mar 2007
Messaggi: 138
Da: Crotone (KR)
Inviato: 07-07-2007 02:07  
Io ieri ho visto LA CENA PER FARLI CONOSCERE ed è stato soporifero ...

Non vorrei annoiarmi anche con questo ...

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