Petrus
Reg.: 17 Nov 2003 Messaggi: 11216 Da: roma (RM)
| Inviato: 03-02-2005 21:53 |
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Forse il film più allegorico e disturbante di Herzog.
Non al centro della sua maturità autoriale, che esploderà di lì a poco con Aguirre, ma sicuramente una spanna più sotto.
Herzog crea volutamente un'opera soffusamente claustrofobica, rinchiusa in pochi spazi e in ripetititvi movimenti.
L'automobile pedantemente in movimento, lo spazio filmico dell'interno ridotto a quello di una stanza, i movimenti omogenei e frastagliati del gruppo, l'agitarsi dei bastoni dei ciechi. Tutto tende a circoscrivere la libertà di spazio e d'azione in paletti prefissati, in "schemi di libertà" predefiniti.
L'unità e la continuità del tempo filmico con quello reale, contribuisce a quella sensazione opprimente resa bene dalla macchina da presa, mossa quel tanto che basta per seguire l'azione.
Fanno eccezione i piani-ambientazioe iniziali, pedantemente contrappuntati da una musichetta che diverrà familiare in tutti i momenti morti (o, sarebbe meglio dire, nei momenti più vivi) del film.
La storia, ai limiti del non-sense e del ridicolo, ci parla di un gruppo di nani che, riusciti a far barricare il loro aguzzino, nano anch'esso, si godono a modo loro la libertà da poco conquistata.
Limpida la metafora e la condanna di un tipo di rivoluzione antistorica negli anni del socialismo reale.
La gioia della libertà si tramuta man mano in libido, aggressività, tracotanza.
I nani (il popolo) lasciati a sè stessi, dopo l'euforia iniziale, uccidono i maiali, distruggono macchine, incendiano, arrivano perfino a crocifiggere una scimmia. Si diceva prima dell'assenza di musica, salvo che nei contrappunti visivi "naturali", diciamo così. Ovvero del riprodursi in natura delle stesse dinamiche che si instaurano fra i nani (aguzzini, tra l'altro, dei loro compagni ciechi). Herzog fa parlare il set, le risate inquietantemente mefistofeliche dei piccoli personaggi (memorabile quella finale) il rumore della macchina, dei maiali.
Il realismo più sano serve a mistificare la realtà. L'attinenza al vero delle immagini ce ne trasmettono la potenza disturbata.
Un Herzog sicuramente non al massimo della sua forma (dovette affittare in proprio delle sale per trasmettere il film), ma che già si affacciava al mondo del cinema d'autore con un piglio che, ne "Anche i nani hanno cominciato da piccoli", risulta un pò grezzo.
_________________ "Verrà un giorno in cui spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate" |
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