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Autore "I VICINI" - Di Buster Keaton
NancyKid
ex "CarbonKid"

Reg.: 04 Feb 2003
Messaggi: 6860
Da: PR (PR)
Inviato: 02-02-2005 21:37  
Mah si, analizziamo un'altra opera di Buster Keaton, questa volta un cortometraggio: I Vicini.
Innanzitutto mi complimento con mio fratello di 5 anni, che ha seguito con me la visione di questo film. La cosa bella è che lui s'è divertito, e dopo ha voluto addirittura rivederlo. Se a 5 anni qualcuno m'avesse fatto vedere un film muto e in bianco e nero, probabilmente gli avrei sputato in faccia.
Ma dopo i complimenti personali al mio fratellino, ora parliamo dell'opera, e dato che proprio prima ho visto Palla N°13, non può che nascerne un sano confronto.
Innanzitutto ne I Vicini cambia il fulcro filmico. Buster non intende più cogliere essenzialmente le espressività degli attori, bensì mostrare le sue gag, infatti questo film è più che altro una concatenazione di gag nate da scambi d'identità e incompresionsioni tipiche della commedia latina di Plauto. Così i primi piani e le mezze figure sono molto ridotte (quasi unicamente concentrate nella scena del tribunale), ed in compenso abbondano inquadrature in figure intere e campi medi. Facendo ciò Keaton ci mostra meglio il quadro nella sua interezza, espandendo lo spazio filmico giusto il neccessario per farci godere appieno le sue acrobazie, infatti, qui più che mai assistiamo al Keaton acrobata da circo (la scena delle scale e il building climbing). Le gag del regista/attore in linea dinamica è seguito da carrellate veloci per dare un tono ritmico al movimento degli attori mimi, perchè in questa pellicola, come già detto, non è la loro espressività facciale che parla, bensì i loro movimenti del corpo dettate da situazioni burlesche.
A dare ancora maggior rilievo a queste scene è la contiguità delle riprese. Il Muro dei vicini è una sorta di linea simmetrica che divide il quadro in due, e il regista, con abili raccordi di sguardo e di movimento, dona una scorrevole continuità spaziale all'opera. Molto ammirevoli le prime scene della lettera d'amore, con alternanza continua di piani da una parte del muro all'altra raccordati con meticolosa attenzione. "I Vicini" è anche molto più dinamico di "Palla N° 13", e in questo Keaton adopera dei raccordi di grandezza scalare molto alternati da piani larghi a piani stretti, talvolta anche grandi salti da particolari o dettagli, fino addirittura alla figura intera, e subito dopo al mezzocampolungo, dando un risultato di frastagliamento continuo (sempre raccordate con precisione), che sottolinea meglio la dinamica e il ritmo narrativo.
In questo film il significato connotativo dei segni diventa oggetto neccessario per le burla, e ha come fine quello di intensificare le gag, il tutto organizzato da una sintassi piana e lineare. Ebbravo Keaton.

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"Vuoi una sigaretta?"
"No grazie, ne ho appena spenta una. Sei pronto a diventare famoso?"

[ Questo messaggio è stato modificato da: NancyKid il 02-02-2005 alle 21:57 ]

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