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CANE DI PAGLIA di Sam Packinpah |
gmgregori
Reg.: 31 Dic 2002 Messaggi: 4790 Da: Milano (MI)
| Inviato: 22-11-2003 15:15 |
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Perchè un giovane americano e consorte capitano nella peggiore delle zone della rurale Inghilterra? Ci ha pensato Sam, che nell'impossibilità di essere normale narra con incredibile realtà il senso più bastardo dell'occhio. Fin dall'inizio del film, la musica è fatta di sguardi, e il regista lascia anche trapelare che forse la signorina si sente lusingata. Un crescendo di sessualità morbosa ma quanto mai utile per descrivere i processi più istintuali dell'animo umano, trasposti in una storia insidiosa per i "normali" ma perfettamente in linea con la gerarchia degli impulsi. Violenza, movimenti, Alcol, angoli, tanti angoli. Ricordo che l'angolatura è sempre una parte di un insieme. Non per niente Pechinpah usa angoli, ovunque per spiare. Tutto il film è un angolo, un angolo, un'angolatura di noi stessi, uno sguardo diverso. veramente un bel film.
_________________ la bruttura del vuoto è tanto profonda fin quando, cadendo, non ti accorgi di poterti ripigliare. I ganci fanno male, portano ferite, ma correre e faticare per poi giorie è un obbiettivo per cui vale la pena soffrire.
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paperinoki
Reg.: 18 Gen 2003 Messaggi: 165 Da: Busto garolfo (MI)
| Inviato: 22-11-2003 18:14 |
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GM ti viene in mente mai di scrivere qualcosa che non sia una cazzata?
_________________ "La verità sta sempre negli occhi del tuo vicino" (F.Nietzsche)
"Sicuramente è impulsivo non scrive da BustoGarolfo" (gmgregori)
"Lezioni dovrai accettarne.Puoi starne sicuro."(Tristam) |
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coriander
Reg.: 23 Ott 2003 Messaggi: 98 Da: napoli (NA)
| Inviato: 22-11-2003 19:51 |
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il film è bellissimo ed il post di gm mi sembra assolutamente interessante.
lo vidi un bel po' di tempo fa, ma è una delle opere più disturbanti di sempre e ti lascia sensazioni di cui non puoi liberarti. e non è un calcolato sadismo alla von trier, è un ritrovarsi in un'atmosfera malsana che ti avvolge lentamente, ti ipnotizza, ti lascia pieno di dubbi.
la violenza è ambigua ed il sesso è violenza, come in molte opere di pechinpah tutte le relazioni umane sono più o meno esplicitamente fondate sulla e motivate dalla violenza.
bella la riflessione "sull'angolo", cui mi associo.
_________________ SlowFilm
...i'll tell you all my secrets but i lie about my past... |
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NancyKid ex "CarbonKid"
Reg.: 04 Feb 2003 Messaggi: 6860 Da: PR (PR)
| Inviato: 28-01-2005 21:47 |
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Innanzitutto tendo ad avvisarvi che ho visto il film non proprio in un momento di lucidità effervescente, quindi prendete pure le mie parole come quelle di un qualsiasi pseudo cinefilo che ha alternato la visione filmica con lattine di birra e dell'erba.
Non avevo mai visto un film di Sam Packinpah prima d'ora, seppur sento spesso nominare il suo nome, soprattutto tra i Western. L'altro giorno, parlando con MaratSafin, è saltato fuori il nome di Clint Eastwood e de Gli Spietati. Marat mi disse che Gli Spietati prende molto dal Cinema western di Sam Packinpah, così, alla ricerca di un'opera del regista, mi ritrovai si un film di Sam Packinpah, ma non un western. Forse sono io che sono allucinato, eppure ho trovato lo stesso molte connessioni tra Gli Spietati e Cane di Paglia. Punto numero 1) Il pessimismo dinanzi all'umanità, Sam ci presenta un mondo che non è proprio quella ideale, fin troppo realista se così vogliamo dirla, fatta di scene esplicite e indagini psicologiche che porta l'uomo ad azioni disperate e violente.
Punto numero 2) Ho trovato una certa somiglianza anche nell'analisi introspettiva del personaggio principale: Clint Eastwood nel caso de Gli Spietati e Dustin Hoffman in Cane di Paglia.
In entrambi le pellicole ci è mostrata come gli avvenimenti tragici riescano a portare un uomo inzialmente mite e tranquillo, a tirare fuori il peggio di sè, la parte più aggressiva, più spietata e violenta del proprio io interiore. E' come se la cattiveria sia sempre e comunque dentro l'essere umano, solo che è custodito dentro una corrazza. Gli avvenimenti e il caso possono dare dei colpi a questa corrazza, rompendola pian piano, e una volta rotta, si scatena l'alter ego, l'altra faccia dell'uomo, la sua parte più selvaggia.
Ed è per questo che Cane di paglia potrebbe essere diviso in 2 parti: Il protagonista mite che tiene ancora "protetto" la sua corrazza d'odio, e come secondo tempo, Il Protagonista che pian piano rompe questa corrazza per liberare il suo lato più feroce.
La prima parte è però sviluppata in maniera poco marcata. Packinpah non riesce (o non vuole) creare un clima di attesa, un climax ascendente che ci faccia vedere la trasformazione radicale del suo protagonista. Si limita a darci qua e là dei segni, degli scatti di rabbia che ci fanno capire, in modo più o meno vago, che qualcosa sta per cambiare nella mente del protagonista. Il difetto di questo film è che la prima parte è tutta quiete, mentre la seconda tutta tempesta, non c'è per così dire l'intermezzo che ci dia segnali più evidenziati di ciò che sta per accadere, l'aria glaciale che segna il confine tra la quiete e la tempesta.
Così la trasformazione psicologica del protagonista non è delineata come dovrebbe essere: da un giorno all'altro cambia radicalmente, non c'è il passaggio sospeso tra il prima e il dopo, ma c'è un completo salto mentale.
L'opera si avvale comunque di scene molto forti, di violenza (mai gratuita) esplicita resa in modo molto potente. La scena dello stupro è quasi totalmente sviluppato in primi piani di Susan George. E' nelle sue urla, nelle sue lacrime che percepiamo il dolore, sia fisico che mentale.
Molto buona l'interpretazione di Dustin Hoffman, che ci offre il ritratto di un nerd che diventa aggressivo e soldato.
Bellissimo il dialogo finale, metafora dell'uomo ormai incapace di capire il giusto e lo sbagliato, dell'uomo perso in sè stesso:
"Non conosco la via giusta"
"Non fa niente... Neanch'io"
_________________ eh? |
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darkStar
Reg.: 27 Gen 2005 Messaggi: 71 Da: Houston (es)
| Inviato: 28-01-2005 21:58 |
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quote: In data 2005-01-28 21:47, NancyKid scrive:
Innanzitutto tendo ad avvisarvi che ho visto il film non proprio in un momento di lucidità effervescente, quindi prendete pure le mie parole come quelle di un qualsiasi pseudo cinefilo che ha alternato la visione filmica con lattine di birra e dell'erba.
Non avevo mai visto un film di Sam Packinpah prima d'ora, seppur sento spesso nominare il suo nome, soprattutto tra i Western. L'altro giorno, parlando con MaratSafin, è saltato fuori il nome di Clint Eastwood e de Gli Spietati. Marat mi disse che Gli Spietati prende molto dal Cinema western di Sam Packinpah, così, alla ricerca di un'opera del regista, mi ritrovai si un film di Sam Packinpah, ma non un western. Forse sono io che sono allucinato, eppure ho trovato lo stesso molte connessioni tra Gli Spietati e Cane di Paglia. Punto numero 1) Il pessimismo dinanzi all'umanità, Sam ci presenta un mondo che non è proprio quella ideale, fin troppo realista se così vogliamo dirla, fatta di scene esplicite e indagini psicologiche che porta l'uomo ad azioni disperate e violente.
Punto numero 2) Ho trovato una certa somiglianza anche nell'analisi introspettiva del personaggio principale: Clint Eastwood nel caso de Gli Spietati e Dustin Hoffman in Cane di Paglia.
In entrambi le pellicole ci è mostrata come gli avvenimenti tragici riescano a portare un uomo inzialmente mite e tranquillo, a tirare fuori il peggio di sè, la parte più aggressiva, più spietata e violenta del proprio io interiore. E' come se la cattiveria sia sempre e comunque dentro l'essere umano, solo che è custodito dentro una corrazza. Gli avvenimenti e il caso possono dare dei colpi a questa corrazza, rompendola pian piano, e una volta rotta, si scatena l'alter ego, l'altra faccia dell'uomo, la sua parte più selvaggia.
Ed è per questo che Cane di paglia potrebbe essere diviso in 2 parti: Il protagonista mite che tiene ancora "protetto" la sua corrazza d'odio, e come secondo tempo, Il Protagonista che pian piano rompe questa corrazza per liberare il suo lato più feroce.
La prima parte è però sviluppata in maniera poco marcata. Packinpah non riesce (o non vuole) creare un clima di attesa, un climax ascendente che ci faccia vedere la trasformazione radicale del suo protagonista. Si limita a darci qua e là dei segni, degli scatti di rabbia che ci fanno capire, in modo più o meno vago, che qualcosa sta per cambiare nella mente del protagonista. Il difetto di questo film è che la prima parte è tutta quiete, mentre la seconda tutta tempesta, non c'è per così dire l'intermezzo che ci dia segnali più evidenziati di ciò che sta per accadere, l'aria glaciale che segna il confine tra la quiete e la tempesta.
Così la trasformazione psicologica del protagonista non è delineata come dovrebbe essere: da un giorno all'altro cambia radicalmente, non c'è il passaggio sospeso tra il prima e il dopo, ma c'è un completo salto mentale.
L'opera si avvale comunque di scene molto forti, di violenza (mai gratuita) esplicita resa in modo molto potente. La scena dello stupro è quasi totalmente sviluppato in primi piani di Susan George. E' nelle sue urla, nelle sue lacrime che percepiamo il dolore, sia fisico che mentale.
Molto buona l'interpretazione di Dustin Hoffman, che ci offre il ritratto di un nerd che diventa aggressivo e soldato.
Bellissimo il dialogo finale, metafora dell'uomo ormai incapace di capire il giusto e lo sbagliato, dell'uomo perso in sè stesso:
"Non conosco la via giusta"
"Non fa niente... Neanch'io"
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hai visto la versione integrale (veramente impressionante in alcune parti come la lunga scena dello stupro...superata per realismo solo da quella di Irreversible) o la versione tagliuzzata? Solo nel primo caso è chiaramente evidente l'estremo pessimismo di qto straordinario regista.
Per il resto concordo con la tua disamina e ti consiglio di recuperare altre opere (in primis i suoi 2 pilastri...un mix di tecnica ed introspezione da antologia del cinema...."Voglio la testa di Garcia" e "Il mucchio selvaggio") |
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NancyKid ex "CarbonKid"
Reg.: 04 Feb 2003 Messaggi: 6860 Da: PR (PR)
| Inviato: 28-01-2005 22:04 |
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Suppongo e spero di aver visto la versione integrale, dato che c'era il v.m. 18. Mucchio Selvaggio è già nella mia lizza, ma ci sono talmente tanti registi che devo scoprire che non trovo tempo neanche per cagare. Per ora Sam mi piace.
_________________ eh? |
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DottorDio
Reg.: 12 Lug 2004 Messaggi: 7645 Da: Abbadia S.S. (SI)
| Inviato: 28-01-2005 23:17 |
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quote: In data 2005-01-28 22:04, NancyKid scrive:
Suppongo e spero di aver visto la versione integrale, dato che c'era il v.m. 18. Mucchio Selvaggio è già nella mia lizza, ma ci sono talmente tanti registi che devo scoprire che non trovo tempo neanche per cagare. Per ora Sam mi piace.
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Mucchio selvaggio merita e cane di paglia era già nella mia lista (la versione integrale quanto dura? intorno a 1h e 47'?).
Cmq martedì scorso c'era sfida sull'alta sierra alle 16:45 su rete 4 e domenica sera a tarda serata ho visto che c'è killer elite (sempre di Peckinpah), non mi ricordo in quale canale, vi rinformerò. Dicono che sia tra i suoi migliori insieme al mucchio, cane di paglia e Getaway (anche sfida nell'alta sierra è molto bello, e se ve lo siete perso è molto male, ho visto nel mulo non c'è in ITA, ma ora ce l'ho in VHS!)
_________________ Geppetto è stato l'unico uomo ad aver fatto un figlio con una sega
Attention: Dieu est dans cette boite comme ailleurs et partout! |
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NancyKid ex "CarbonKid"
Reg.: 04 Feb 2003 Messaggi: 6860 Da: PR (PR)
| Inviato: 29-01-2005 00:22 |
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la versione che ho visto io dura 120 minuti
_________________ eh? |
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DottorDio
Reg.: 12 Lug 2004 Messaggi: 7645 Da: Abbadia S.S. (SI)
| Inviato: 29-01-2005 00:55 |
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NancyKid ex "CarbonKid"
Reg.: 04 Feb 2003 Messaggi: 6860 Da: PR (PR)
| Inviato: 29-01-2005 01:04 |
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quote: In data 2005-01-29 00:55, DottorDio scrive:
quote: In data 2005-01-29 00:22, NancyKid scrive:
la versione che ho visto io dura 120 minuti
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Azz! Dove la posso trovare?
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Nella Videoteca Comunale di Parma
_________________ eh? |
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liliangish
Reg.: 23 Giu 2002 Messaggi: 10879 Da: Matera (MT)
| Inviato: 29-01-2005 01:18 |
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quote: In data 2005-01-29 00:55, DottorDio scrive:
quote: In data 2005-01-29 00:22, NancyKid scrive:
la versione che ho visto io dura 120 minuti
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Azz! Dove la posso trovare?
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ma io l'ho comprata la settimana scorsa al Carrefour... o forse era l'Auchan... e l'avrò pagata pure poco...
_________________ ...You could be the next. |
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DottorDio
Reg.: 12 Lug 2004 Messaggi: 7645 Da: Abbadia S.S. (SI)
| Inviato: 29-01-2005 14:23 |
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quote: In data 2005-01-29 01:04, NancyKid scrive:
quote: In data 2005-01-29 00:55, DottorDio scrive:
quote: In data 2005-01-29 00:22, NancyKid scrive:
la versione che ho visto io dura 120 minuti
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Azz! Dove la posso trovare?
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Nella Videoteca Comunale di Parma
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è un po' fuori dalla mia portata!
Cmq ora mi guarderò il Divx, poi vedrò se comprarlo versione etesa (se mi capita, penso prorpio di sì, anche se ora ho altre priorità e non molti soldi per DVD).
Cmq grazie per le informazioni
_________________ Geppetto è stato l'unico uomo ad aver fatto un figlio con una sega
Attention: Dieu est dans cette boite comme ailleurs et partout! |
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DottorDio
Reg.: 12 Lug 2004 Messaggi: 7645 Da: Abbadia S.S. (SI)
| Inviato: 30-01-2005 00:33 |
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liliangish
Reg.: 23 Giu 2002 Messaggi: 10879 Da: Matera (MT)
| Inviato: 30-01-2005 01:45 |
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quote: In data 2005-01-28 21:58, darkStar scrive:
hai visto la versione integrale (veramente impressionante in alcune parti come la lunga scena dello stupro...superata per realismo solo da quella di Irreversible) o la versione tagliuzzata? Solo nel primo caso è chiaramente evidente l'estremo pessimismo di qto straordinario regista.
Per il resto concordo con la tua disamina e ti consiglio di recuperare altre opere (in primis i suoi 2 pilastri...un mix di tecnica ed introspezione da antologia del cinema...."Voglio la testa di Garcia" e "Il mucchio selvaggio")
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ho appena scoperto che la mia è la versione tagliuzzata... macchemmerda...
_________________ ...You could be the next. |
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liliangish
Reg.: 23 Giu 2002 Messaggi: 10879 Da: Matera (MT)
| Inviato: 30-01-2005 01:56 |
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quote: In data 2005-01-28 21:47, NancyKid scrive:
La prima parte è però sviluppata in maniera poco marcata. Packinpah non riesce (o non vuole) creare un clima di attesa, un climax ascendente che ci faccia vedere la trasformazione radicale del suo protagonista. Si limita a darci qua e là dei segni, degli scatti di rabbia che ci fanno capire, in modo più o meno vago, che qualcosa sta per cambiare nella mente del protagonista.
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vero. Nella prima parte c'è un'attesa continua di qualcosa che sembra stia per accadere e invece viene rimandata... e rimandata... la dilatazione diventa esasperante perché gira sempre intorno alle stesse cose, senza approfondirle granché.
non parliamo dello scempio operato dai tagli, in questo caso il film è veramente dilaniato, si attende per un'ora il climax narrativo che poi viene liquidato in due scene scarsamente drammatiche e per giunta letteralmente mozzate.
quote: In data 2005-01-28 21:47, NancyKid scrive:
Il difetto di questo film è che la prima parte è tutta quiete, mentre la seconda tutta tempesta, non c'è per così dire l'intermezzo che ci dia segnali più evidenziati di ciò che sta per accadere, l'aria glaciale che segna il confine tra la quiete e la tempesta.
Così la trasformazione psicologica del protagonista non è delineata come dovrebbe essere: da un giorno all'altro cambia radicalmente, non c'è il passaggio sospeso tra il prima e il dopo, ma c'è un completo salto mentale.
L'opera si avvale comunque di scene molto forti, di violenza (mai gratuita) esplicita resa in modo molto potente. La scena dello stupro è quasi totalmente sviluppato in primi piani di Susan George. E' nelle sue urla, nelle sue lacrime che percepiamo il dolore, sia fisico che mentale.
Molto buona l'interpretazione di Dustin Hoffman, che ci offre il ritratto di un nerd che diventa aggressivo e soldato.
Bellissimo il dialogo finale, metafora dell'uomo ormai incapace di capire il giusto e lo sbagliato, dell'uomo perso in sè stesso:
"Non conosco la via giusta"
"Non fa niente... Neanch'io"
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anche qui ti dò ragione, il cambiamento di Hoffman è repentino quanto immotivato, anche perché si evince dal film che lui non sia a conoscenza della violenza subita dalla donna. Si impunta su una questione di mero principio e a partire da quella scatena l'inferno.
Inoltre i rapporti tra i due non sono sviscerati se non superficialmente: lei è quasi macchiettistica nella sua sensualità ferina che esibisce con spudoratezza pur temendone le conseguenze.
Lui d'altro canto è freddo e concentrato interamente su se stesso, quasi che la moglie non fosse che una bambola divertente e graziosa.
Solo il finale ci ripaga di un'ora di attesa estenuante, con uno scoppio di violenza tanto inaspettato quanto privo di logica, che ci spinge ad apprezzare il film nonostante la sua sostanziale inorganicità.
Questo almeno è quello che mi resta a pelle, da una prima visione.
Probabilmente sviscerandolo meglio si potrebbero fare considerazioni più appropriate, ma in sostanza, sarà stato per i tagli, mi aspettavo di più da questo film.
_________________ ...You could be the next. |
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