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Alla luce del sole. |
Estenava
Reg.: 04 Nov 2004 Messaggi: 3185 Da: Pisa (PI)
| Inviato: 20-01-2005 01:04 |
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Per una volta vi batto sul tempo e vi stupisco: ho visto il nuovo film di Roberto Faenza, "Alla luce del sole". Grazie a un biglietto per l'anteprima pisana che non si sa come sia arrivato a casa mia (bugiardo, lo so, ma non lo dico (sono un mafioso (ecco, l'ho detto))).
Come direbbe quel grandissimo stronzo di MaratSafin (si può dire grandissimo?), non si può scindere, nell'ars septima, il "cosa" dal "come"; ma poiché io del "come" sono un emerito ignorante, vi darò qualche dettaglio sul "cosa", oltre a qualche banale impressione, tipica di un ignorante (mafioso) come me.
Dunque, il film tratta della storia di don Puglisi, parroco del quartiere Brancaccio di Palermo (uno dei più degradati e, di conseguenza, malfamati), quartiere nel quale era nato e nel quale ritorna con una ferma volontà di fare concretamente qualcosa per smuovere una situazione che da decenni stagnava. La storia non risulta più di tanto originale, se la si giudica come copione cinematografico, ma è una storia vera e dunque merita il rispetto dovuto (grandissimo). Il film inizia con l'arrivo (o meglio il ritorno) di don Puglisi a Brancaccio e termina con la sua morte, avvenuta il 15 settembre 1993, un anno dopo gli omicidi di Falcone e Borsellino, che giustamente nel film sono narrati a testimonianza del momento in cui la tensione in Sicilia raggiunse il suo culmine. Gli eventi da ricordare per tracciare un riassunto della storia sono veramente pochi, poichè il taglio che è stato dato al film è quello di un'opera molto semplice, priva di scene memorabili (nel senso che rimangono volutamente impresse nella memoria) o colpi di scena, ma molto lineare e scorrevole; scorrevolezza che aiuta lo spettatore a coinvolgersi, durante le battaglie del parroco per togliere i bambini dalla strada e creare un centro di accoglienza (al grido di "Noi di pazienza non ne abbiamo più"), fino a farlo commuovere quando giunge la scena del delitto finale (delitto che non è mostrato nel suo compiersi, bensì nei suoi attimi precedenti (gli assassini avvicinano do Puglisi) e successivi (il parroco rimane a terra sanguinante tra l'indifferenza di chi passa)).
Luca Zingaretti, unico protagonista, recita, a mio modesto parere, molto bene. Non direi altrettanto dei due coprotagonisti, tra l'altro intervenuti in sala a fine proiezione: Corrado Fortuna ha affermato di non essere un attore di accademia, e qualcuno dal fondo avrebbe dovuto rispondergli "E si vede..."; Alessia Goria, invece, è visibilmente attrice di accademia e, anche in questo caso, si vede: purtroppo manca in lei un sensibile trasporto emotivo, quella com-passione indispensabile nell'arte drammatica.
Le musiche BHO! Non ce n'è un granché, e non son notande.
Fotografia DOPPIO-BHO!
Sceneggiatura efficace e scorrevole (...credo...).
Infine, quella seduta acconto a me era parecchio bona.
Credo di aver detto tutto.
Ah, no, Deep vaffanculo! (si può dire Deep?)
Ecco, ho detto tutto.
Ciomp ciomp.
_________________ "La morte fa male alla salute" |
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MaratSafin
Reg.: 17 Ott 2004 Messaggi: 831 Da: trafalmadore (CO)
| Inviato: 20-01-2005 01:17 |
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Oddio mi sto spaventando. Mi stai diventando simpatico. Non ho neanche le palle di conservare un pregiudizio.
_________________ (..)Ha creato un profilo solo per scrivere 3 puttanate...(powered by Stilgar) |
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Ayrtonit ex "ayrtonit"
Reg.: 06 Giu 2004 Messaggi: 12883 Da: treviglio (BG)
| Inviato: 20-01-2005 01:45 |
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quote: In data 2005-01-20 01:17, MaratSafin scrive:
Non ho neanche le palle di conservare un pregiudizio.
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ma hai le palle per buttarlo via?
_________________ "In effetti la degenerazione non è mai divertente, bisogna saperla mantenere su livelli tollerabili.
Non è tanto una questione di civiltà, ma di intelligenza."
DEMONSETH |
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