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Autore 36 - con Auteuil-Depardieu
Petrus

Reg.: 17 Nov 2003
Messaggi: 11216
Da: roma (RM)
Inviato: 14-01-2005 21:16  
Trentasei è un film atipico.
Innanzitutto nel titolo. Titolo che pur bene inquadra l’intento vero del film. Titolo al di sopra delle parti, asettico, imparziale, topografico.
36, Quai des Orfèvres. Un indirizzo. L’indirizzo di una targa divelta dal muro nella prima scena del film. Scena che serve subito a disorientare lo spettatore. I due loschi individui armati si trasformano, dopo il primo stacco, in due bontemponi dal cuore d’oro, e l’impressione negativa data dall’impatto iniziale si scioglie in una bella bevuta.
Olivier Marchal, proveniente dal mondo della televisione, al suo secondo film, gioca tutte le sue carte qui. Nel continuo spostarsi del fulcro narrativo, nel continuo sfocarsi del nodo narrativo, che ricompare dopo poco in altri panni, sotto altre sembianze.
Così 36 ci parla della lotta contro una banda di rapinatori, ma anche della rivalità tra due poliziotti, della loro (ex) amicizia, del loro drammatico contrasto, della rovina di uno e del trionfo dell’altro, e pure della serenità dell’uno e della tristezza dell’altro, ma anche di morti che scottano, funerali che ustionano, passati che tornano.
La bravura del regista, ma soprattutto del regista-sceneggiatore, è di rendere una traccia che poteva risultare monomane e monotematica, un continuo rincorrersi di obiettivi, di mete sempre più vicine ma sempre più distanti. Accostamento con l’intrinseco di una vita vissuta da poliziotto. Marchal poliziotto lo è stato. E questo è positivo per l’agilità “pesante” del film. Ma anche negativo. C’è infatti una furbetta, nonché fastidiosa, tendenza all’enfatizzazione, alla ridondanza, soprattutto nella scelta e nella collocazione delle musiche. Colonna sonora controversa, che aiuta e accompagna splendidamente in momenti chiave dell’azione (“Tu già lo sai, Demì” “Cosa?” “Che non sarai mai quel gran poliziotto che avresti voluto essere”; fondamentale e toccante l’uso del sonoro che accompagna la chiave introspettiva di tutto il film) ma d’altro canto si fa trascinare la mano in momenti che, con un approccio un tantinello più minimalista, anche nell’enfasi del girato, sarebbero stati di grande cinema.
36 comunque non delude.
Anche per la partecipazione di due mostri sacri del cinema francese, Daniel Auteuil e Gèrard Depardieu, mirabilmente illuminati e divisi dal fascio di luce della locandina.
Il contrasto tra i due non esce mai allo scoperto, non deflagra. E’ sottolineato da battute sfuggenti, il loro contrasto, in amore e nel lavoro, è inciso da sguardi, da movimenti e mezze parole.
Il pregio di 36, l’introspezione al di là dell’azione, è proprio l’opposto di uno dei punti deboli di un altro recente noir: Collateral.
In 36 non c’è spiegazione, non verbosità, è la macchina da presa a scegliere e determinare l’andamento introspettivo dei personaggi, e quello emozionale del pubblico.
E il contrasto appare anche nel contrappasso della fisicità.
Un Auteuil roso, imbolsito, mai sbarbato, distratto, fa da contrappunto ad un Depardieu sempre perfetto, elegante, curato, eppur, umanamente, sfatto, roso dall’invidia e dalla commiserazione per se stesso.
La regia aiuta nella descrizione dei due personaggi, contrappuntati dalle rispettive mogli, la Golino e Francis Marchal, moglie del regista. Regista che si ricava un cameo, nella parte di un vecchio delinquente che ha ormai appeso la pistola al chiodo.
Tutto sommato, questo “Heat” alla francese non delude, e sotto una regia quasi sorprendente per questo non più giovanissimo autore, mostra una verve sapientemente mescolata ad un patos che fanno godere e apprezzare gli intenti ed il risultato.

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"Verrà un giorno in cui spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate"

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TesPatton

Reg.: 09 Giu 2004
Messaggi: 7745
Da: Pn (PN)
Inviato: 19-01-2005 13:39  
Appena sarà in programmazione andrò a vederlo. Daniel Auteuil è uno dei miei attori preferiti e grazie a lui ho riscoperto il cinema francese.
Ho già avuto la possibilità di vedere la coppia Auteuil-Depardieu in altri due film e sono curiosa di vederli in 36.

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stevie

Reg.: 26 Feb 2004
Messaggi: 2135
Da: viterbo (RM)
Inviato: 01-03-2005 23:30  
ce lo siamo sparato stasera. Film polar, sintesi di policier e noir (faccio il figo ma l'ho imparato oggi)lunghetto e pieno di sbavature, una per tutte Valeria Golino ahimè ahilei ahinoi, di sceneggiatura soprattutto. I punti + deboli sono sottolineati da musiche che non c'entrano una minchia e la regia non sfugge alle tentazioni peggiori di un principiante, troppe spiegazioni quando non ci vorrebbero, poche quando servirebbero, ingenuità nel plot.I cattivi sono di una maniera disarmante.
E ora i punti positivi: bellissimi fotografia e luci,queste ultime spesso livide e di taglio, a sottolineare rughe, solchi, verità.
E due mostri sacri, Auteil e Depardieu, al loro meglio, che giustificano la visione. Due ex amici che il rancore ha volto uno contro l'altro, fino all'inevitabile esito. Non c'è posto per tutti e due al mondo.
Nonostante tutto una bella serata, un classicone solido.
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Save the cheerleader, save the world

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fuzzi5

Reg.: 30 Set 2004
Messaggi: 314
Da: Recco (GE)
Inviato: 12-08-2005 12:15  
un bel film massiccio!
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non accettate le provocazioni dei perbenismi

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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 12-08-2005 15:25  
Mah.., veloce, con alcuni momenti di buona tensione ed impatto visivo, violento, risaputo il plot che presenta delle inverosimili forzature. Gli interpreti (i protagonisti specialmente, chè comprimari e caratteristi se la cavano meglio) mi sono sembrati sottotono e senza sfumature, poco convinti. Depardieu ha sempre la stessa espressione. Sull'impacciata ed inerme Golino meglio stendere un velo pietoso... Il regista cerca di rievocare il climax e le situazioni del Polar francese (amicizia virile, polizia corrotta, senso dell'onore, tradimenti, vendette, un certo maledettismo in tono tardo-romantico)con strizzatine d'occhio al noir americano, ma tutto è stereotipo e con Melville, Huston e dintorni quella robetta non ci azzecca proprio niente. A parte questo, 36 è limitato di per sè. Mai visto inoltre un film con musiche così invadenti, a tratti disturbanti, mandate a palla fino a coprire i dialoghi, ad ottundere le stesse immagini, senza un attimo di tregua (o di respiro...) Pessima scelta. Oliver Marchal non ha letto Bunuel... e ciò che il regista scomparso diceva a proposito della musica utilizzata nei film come "facilità troppo grande". E anche in tal senso Marchal ha completamente mancato il segno.

Film pretezioso ed inutile.

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Petrus

Reg.: 17 Nov 2003
Messaggi: 11216
Da: roma (RM)
Inviato: 12-08-2005 15:36  
al, sta volta non sono per nulla d'accordo
ma per ora mi rifaccio a quel che avevo già scritto tempo fa, dovrei rivederlo per poter intavolare una discussione minimamente credibile
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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 12-08-2005 16:13  
Pietruzzo, ricordo che allora ti risposi che lo avrei rivisto anch'io. Lo feci.., dello stesso avviso restai. 36 l'ho visto l'altro giorno.., dammi un po' di tempo per ri-vederlo.

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"Bisogna prendere il veleno come veleno e il cinema come cinema" L. Bunuel

[ Questo messaggio è stato modificato da: AlZayd il 12-08-2005 alle 16:14 ]

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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 12-08-2005 16:16  
quote:
In data 2005-08-12 15:36, Petrus scrive:
al, sta volta non sono per nulla d'accordo
ma per ora mi rifaccio a quel che avevo già scritto tempo fa, dovrei rivederlo per poter intavolare una discussione minimamente credibile




Anche sull'uso smodato delle musiche non ci ho preso?
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Petrus

Reg.: 17 Nov 2003
Messaggi: 11216
Da: roma (RM)
Inviato: 12-08-2005 16:18  
quote:
In data 2005-08-12 16:16, AlZayd scrive:
quote:
In data 2005-08-12 15:36, Petrus scrive:
al, sta volta non sono per nulla d'accordo
ma per ora mi rifaccio a quel che avevo già scritto tempo fa, dovrei rivederlo per poter intavolare una discussione minimamente credibile




Anche sull'uso smodato delle musiche non ci ho preso?




sinceramente quest'aspetto mi sfugge
magari ci becchiamo a settembre e lo rivediamo insieme
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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 12-08-2005 16:43  
Ben volentieri! Posso portami i tappi per le orecchie? ...
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sotyri

Reg.: 09 Ago 2005
Messaggi: 31
Da: Laterza (TA)
Inviato: 13-08-2005 01:50  
36. Noir come non se ne vedevano da tempo. Massiccio. Un filmone come lo ha definito la Golini. La fotografia mi è parsa sensazionale. L'interpretazione di Auteuil ottima. Depardieu un po' sottotono certo. Golini: fuori luogo. Ma la scenggiatura non è per niente male alternando l' analisi dei protagonisti (un po' meno marcata su Depardieu) ad un alto cinema d'azione sulla falsariga americana ma che si risparmia di americanate. Intreccia poi ottiammente la storia con un plot finale che -nonostantre la pessima critica ricevuta- non è per nulla scontato. Difatti ad un certo punto ci si è ritrovati in uno stato angoscioso di incompletezza quando Auteuil decide di farsi giustizia da solo annunciando una punizione del buono e un non-lieto fine doloroso. Con tutte le raccomandazioni della figlia. Unica pecca della scenggiatura il non calcare le motivazioni che spingono Auteuil a rinunciare di uccidere Depardieu. Pecca puttosto grave dato il genere.
Il film tratta comunque tematiche forti: la corruzione, il contrasto sottile fra bene e male con la variabile del "facilmente varcabile", e diverse critiche al sistema verso metà film in cui ci si era ritrovati con un pessimo poliziotto come direttore generale, e ad un secondo - che con tutte le sue anomalie e le sue forme simili a nonnisimo e al banditisimo, che rimane pur sempre un ottimo polizziotto il quale non condsidera i mezzi pur di ottenere fini sacrosanti - condannato a 7 anni di reclusione. PEr quanto riguarda la colonna sonora non è poi cos innapropiata. E' assente durante le scene d'ambiente, tipcamente francesi. Ed invasiva nel resto del film. Ma la tonalità e le scelte audio erano azzecate.
Voto: 8

[ Questo messaggio è stato modificato da: sotyri il 13-08-2005 alle 01:54 ]

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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 13-08-2005 16:58  
quote:
In data 2005-08-13 01:50, sotyri scrive:
36. Noir come non se ne vedevano da tempo. Massiccio. Un filmone come lo ha definito la Golini. La fotografia mi è parsa sensazionale. L'interpretazione di Auteuil ottima. Depardieu un po' sottotono certo. Golini: fuori luogo. Ma la scenggiatura non è per niente male alternando l' analisi dei protagonisti (un po' meno marcata su Depardieu) ad un alto cinema d'azione sulla falsariga americana ma che si risparmia di americanate. Intreccia poi ottiammente la storia con un plot finale che -nonostantre la pessima critica ricevuta- non è per nulla scontato. Difatti ad un certo punto ci si è ritrovati in uno stato angoscioso di incompletezza quando Auteuil decide di farsi giustizia da solo annunciando una punizione del buono e un non-lieto fine doloroso. Con tutte le raccomandazioni della figlia. Unica pecca della scenggiatura il non calcare le motivazioni che spingono Auteuil a rinunciare di uccidere Depardieu. Pecca puttosto grave dato il genere.
Il film tratta comunque tematiche forti: la corruzione, il contrasto sottile fra bene e male con la variabile del "facilmente varcabile", e diverse critiche al sistema verso metà film in cui ci si era ritrovati con un pessimo poliziotto come direttore generale, e ad un secondo - che con tutte le sue anomalie e le sue forme simili a nonnisimo e al banditisimo, che rimane pur sempre un ottimo polizziotto il quale non condsidera i mezzi pur di ottenere fini sacrosanti - condannato a 7 anni di reclusione. PEr quanto riguarda la colonna sonora non è poi cos innapropiata. E' assente durante le scene d'ambiente, tipcamente francesi. Ed invasiva nel resto del film. Ma la tonalità e le scelte audio erano azzecate.
Voto: 8

[ Questo messaggio è stato modificato da: sotyri il 13-08-2005 alle 01:54 ]



quote:
[i]PEr quanto riguarda la colonna sonora non è poi cos innapropiata. E' assente durante le scene d'ambiente, tipcamente francesi. Ma la tonalità e le scelte audio erano azzecate.


Magari volevi dire il volume. La tonalità è un'altra cosa. E non riguarda l'audio ma la musica. Scusa, non è per fare il pignolo ma le parole - che sono linguaggio, comunicazione - sono molto importanti. Non discuto sul giudizio complessivo sul fim, ciascuno ha le proprie idee, le mie le ho dette, ma sull'uso delle musiche, insito, del tutto anonime e strasentite (da cinema americano blockbuster)pompano a dismisura, quel tanto che basta (qualche attimo di tregua ci sarà pure, e vorrei vedere...), a mio avviso per supplire alle carenze espressive, visive e narrative, per provocare nello spettatore forti sensazioni extrafilmiche. E' un classico...
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8ghtBall

Reg.: 04 Feb 2004
Messaggi: 6807
Da: Cesena (FO)
Inviato: 13-08-2005 17:02  
si potrebbe anche avvisare quando ci sono Spoilers
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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 13-08-2005 17:04  
dove sarebbe lo spoiler? Spero non da parte mia...
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Marienbad

Reg.: 17 Set 2004
Messaggi: 15905
Da: Genova (GE)
Inviato: 13-08-2005 17:26  
quote:
In data 2005-08-13 17:04, AlZayd scrive:
dove sarebbe lo spoiler? Spero non da parte mia...




Ma anche se fosse, fregatene.
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Inland Empire non l'ho visto e non mi piace

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