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Autore ALADDIN by Walt Disney
NancyKid
ex "CarbonKid"

Reg.: 04 Feb 2003
Messaggi: 6860
Da: PR (PR)
Inviato: 26-12-2004 01:10  
Il ritrovamento di sé stessi è un tema assai caro alla casa di Topolino. Simba che ritorna sui suoi passi per accettare di essere il Re, Hercules che ritrova l’eroe che è dentro di lui, Mulan che dimostra alla popolazione e a sé stessa il proprio valore.
Però mai come in Aladdin è sviluppato il tanto ambito sogno americano alla Rocky, dove l’umile protagonista, uno straccione da quattro soldi, incorona il suo sogno d’amore di sposare niente di meno che la Principessa, diventando così Sultano.
Nel mondo Disney, sappiamo bene, regna il buonismo universale. E’ un mondo dove dal nulla puoi diventare ed avere tutto, è forse il mondo ideale che tutti vorremmo, un mondo dove i buoni trionfano sempre ed i cattivi vengono sempre puniti. Non è per caso questo il mondo che lo stesso John Lennon sognava?
Questo buonismo imperialista, ahimè, è anche la ragione del perché molti denigrano la Disney, preferendo di gran lunga gli anime giapponesi come Akira, più adulti e sicuramente più complessi. Ma perché denigrare qualcosa di socialmente utile come il buonismo disneyano? I protagonisti della nuova Disney (e per nuova Disney si intende dagli anni 90’ in poi, con lo scoppio commerciale) non sono altro che super-eroi, modelli perfetti per il loro pubblico prediletto, ovvero gli under14. Aladdin è come un pedagogo, un romanzo di formazione di forte educazione che colpirà i bambini mostrando loro dei comportamenti ideali da seguire, promuovendo virtù come la lealtà, l’amicizia, l’amore, e l’abbattimento dell’egoismo. In questo senso Aladdin si potrebbe forse definire un film “cristiano” in quanto (s)oggetto di forse ispirazione morale. Ma la magia Disneyana più grande non consiste tanto nel conquistare i bambini, ma nel riuscire ad avvicinare anche l’altro pubblico, ovvero l’accompagnatore dei bambini: i genitori, gli zii, i fratelli maggiori, insomma, il mondo adulto. Come riuscire a divertire e ad insegnare ai bambini e nel contempo stesso riuscire a penetrare il mondo degli adulti?
Anche se a primo occhio non sembrerebbe, Aladdin tratta anche di temi adulti, uno su tutti la libertà: non siamo un po’ tutti dei Jasmine, claustrofobicamente bloccati dalle circostanze?
O il Genio, figura estremamente interessante per la sua doppia faccia da essere sovrannaturale di una potenza indescrivibile / essere sovrannaturale costretto per sempre ad ubbidire a ordini senza poter assaporare la propria libertà? In quest’opera c’è un ampio respiro di libertà, che diventa quasi il fulcro della storia: la libertà di volare via, la libertà di amare, e soprattutto, la libertà di essere sé stessi, senza maschere.
Ma Aladdin non è solo una ricchezza di contenuti umani, ma anche una grande ricchezza tecnica. Memorabile la scena della caverna, che sembra proprio girata con movimenti mozzafiato di cinepresa, tanto veloci quanto un trip in roller coaster. Le tavole animate sono sviluppate come vere e proprie inquadrature, ed ogni primo piano o carellata non appartiene più solo al mondo d’animazione, ma ad una vera e propria cinematografia, grazie anche a completissime scenografie equilibrate in ombre e colori nei fondali.
La poetica delle immagini è data dalla caratterizzazione dei personaggi, sicuramente stereotipati ma amabili fin da subito per l’effetto che produce sugli spettatori, sia bambini che adulti. Forse la magia Disney consiste proprio nello scavare nei sogni, tirando fuori dalla nostra immaginazione le proprie fantasie fanciullesche, che vengono messe su schermo come lontani elementi d’infanzia per gli adulti. Sarà per questo che il tutto ha anche una sensazione di deja vù, come se quei personaggi fossero da sempre conosciuti, custoditi gelosamente nel proprio cuore.
A completare questo capolavoro è la colonna sonora di Alan Menken, che è cucita a 360° ai disegni animati, facendo diventare della musica e delle immagini un tutt’uno.
Eh si, ho detto Capolavoro.

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Qualcuno tende a ferirmi, è di questo che ho paura

[ Questo messaggio è stato modificato da: CarbonKid il 26-12-2004 alle 01:19 ]

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