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Autore Spartacus
seanma

Reg.: 07 Nov 2001
Messaggi: 8105
Da: jjjjjjjj (MI)
Inviato: 28-04-2003 18:13  
Molti ricorderanno e avranno osannato il mitico film "Gladiator" vincitore di molti e svariati premi e riconoscimenti.E molti ricorderanno il suo mitico slogan "Il generale che diventò schiavo,lo schiavo che divenne gladiatore..."ecc....Ebbene in questo "Spartacus la storia sembra profilarsi analoga con la differenza che Spartaco non è un generale,ma dalla nascita uno schiavo,un misero schiavo nella Grande Roma.Ecco i due fronti,storici e cinematografici:la terra degli schiavi e più tardi dei Gladiatori,e la lussuosa,imperiosa Roma.Questa sorta di dualismo continuerà per tutta la durata del film,con significati ben precisi.Perchè da una parte c'è la semplicità e la "schiettezza"naturale dei sentimenti degli schiavi,dall'altra una fitta e complessa trama di intrighi politici di palazzo ma che ultimamente vanno a indagare su un solo aspetto della vita:il Potere,come ottenerlo e con quali mezzi conservarlo.E proprio questo è il nodo centrale di questo intelligentissimo,sottovalutato film:infatti a Kubrick non interessa "l'ideologia della libertà a tutti i costi"non ci sono eroi che combattono per sè o se ci sono,non arriverranno a nulla,come puntualmente si verifica.Ben più importante è invece sottolineare come il destino di questi uomini sia in mano esclusivamente ai potenti.Spartaco e la sua "banda"vengono strumentalizzati da Crasso,da Cesare,da Gracco stesso,per poter appunto ottenere il Potere.Ed è ovvio che questa è la posizione anche kubrickiana,nonostante ci inganni mostrandoci episodi di effimera libertà o felicità.Enorme importanza assumono i discorsi,le promesse,perfino le conversazioni private tra Gracco e Lentulo,testimonianza di quanto tutto si riduca a una mera questione economica.L'unità di misura è la gloria e il peso l'uomo "comune",lo schiavo appunto.
Notare come tutto si svolga poi quasi sempre in stanze ben agghindate e lussuose piutoosto che sulle strade calpestate da Spartaco e i suoi compari.Nonostante quanto detto,però,rimangono in questo quadro,spiragli,voluti o non,di tutt'altro significato.Primo di questi è innegabilmente il sentimento amoroso che SEMPRE traspare dalle azioni o parole di Spartaco e che allla fine sembra piegare il ferreo carattere di Crasso.Ma evidentemente è un illusione...ben più forti risultano invece altri sentimenti positivi,principalmente incarnati da un unico personaggio,il grande Lentulo Batiato.L'umanmità coi propri gladiatori e allo stesso tempo l'avidità,la carità e insieme il cinismo,caratteristiche antitetiche ma conviventi in questa ambigua figura.E proprio i suoi "cambiamenti d'umore" forniscono un alternativa chiave di lettura:il problema del Potere è sì predominante,ma gli ideali di Spartaco certo non vanno trascurati.A questo riguardo si pensi anche al "tradimento" di Antonino che,forse spaventato dalle tendenze omo del superiore,oppure più probabilmente in grado di comprendere la follia del progetto di Crasso,che assomiglia più alla figura storica di un Cesare o di un Antonio piuttosto che a quella del vero Marco Licinio Crasso,notorio strariccone un po' imbecille,pazzia improntata a una prostituzione nei confronti del potere tanto agognato.
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sono un bugiardo e un ipocrita

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Petrus

Reg.: 17 Nov 2003
Messaggi: 11216
Da: roma (RM)
Inviato: 19-01-2005 23:47  
Ti riporto su caro Sean.
Kirk Douglas, come anche suo figlio, francamente mi sta sul gozzo. Non mi addentro in specificità attoriali, è proprio un'antipatia radicata a pelle.
Detto questo in Spartacus lo riesco a digerire agevolmente, manco fosse un fiocco d'avena.
Spartacus è un film, come accennava già chi mi ha preceduto, che gioca su antinomie.
Dopo un breve punto di contatto, le vite di Crasso (un intenso Laurence Olivier) e di Spartaco (il Kirk di cui sopra), assumeranno ruoli e contorni totalmente diversi.
Lineare, passionale e diretta la linea seguita da Spartaco, contorta, involuta e cinica la strada di Crasso.
Il contrappunto è anche visivo. Gli spazi aperti, liberi del gladiatore si trasformano nei marmi e nei drappi delle stanze del potere. Confronto/scontro enfatizzato dal doppio discorso, pieno di triste e decisa consapevolezza l'uno, marchiato dalla vuota approvazione di convenienza l'altro.
Kubrick, voluto da Douglas, anche produttore, maneggia il mezzo con cura e decisione, pur non riuscendo sempre a dettare i tempi giusti (vittima, se vogliamo, degli intenti e della genesi stessa del film).
Spartacus, nonostante mostri qua e là un pò la corda, riesce a parlare del passato parlando di noi, con una narrazione efficace, un punto di vista sereno e obiettivo, creando quello che Crasso non sarebbe riuscito a distruggere: "il mito di Spartaco"
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"Verrà un giorno in cui spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate"

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sgamp2003


Reg.: 21 Ago 2004
Messaggi: 11260
Da: Roma (RM)
Inviato: 20-01-2005 12:41  
Uno dei migliori films di Stanley Kubrick.
Spettacolare, bellissimo nelle sue scenografie e nei costumi, splendido nella sceneggiatura.
Straordinaria l'interpretazione di Peter Ustinov ed ottima l'interpretazione del bravissimo Kirk Douglas.


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Tramontata è la luna
e le Pleiadi a mezzo della notte
anche giovinezza già dilegua,
e ora nel mio letto resto sola.(Saffo)


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Moreschi


Reg.: 14 Gen 2006
Messaggi: 2038
Da: Milano (MI)
Inviato: 16-07-2010 07:39  
Per me resta la più bella e appassionata interpretazioni di Laurence Olivier.
Un film stupendo.
Ho cercato film storici che avessero una portata simile ma non ne ho trovati.

Le scene di discussione tra Gracco e Crasso mi rimandano alle descrizioni senatorie del miglior Sallustio.
Un divo intenso circondato da tre tra i migliori attori della storia del cinema britannico.

Il mio preferito di Kubrick, e direi anche uno dei meno noti e visti tra i suoi, purtroppo.
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“Tutti i miei film possono essere pensati in bianco e nero, eccetto Sussurri e grida ... ho sempre immaginato il rosso come l'interno dell'anima” (I. Bergman).

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