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Autore La Promessa
Dubliner


Reg.: 10 Ott 2002
Messaggi: 4489
Da: sanremo (IM)
Inviato: 21-03-2003 11:38  
La calma di un pescatore che aspetta per ore di prendere all’amo la sua preda, l’istinto di un cacciatore che fiuta ogni indizio ed inosservato studia la posizione giusta per attaccare, l’esperienza e il modo di agire cinico di un detective ormai in pensione ma che vuole mantenere la sua promessa. Questo film ci porta nella mente di Jerry, ci fa capire i meccanismi della sua psiche, ci porta all’interno delle sue debolezze ed ossessioni. Seguiamo l’evolversi della sua personale indagine con immagini riprese da angolazioni originali e sempre nuove, scene velocizzate opposte a quelle al rallenty, immagini ripetute, paesaggi spettacolari e ancora fotogrammi duri ed espliciti delle bambine uccise.
La Promessa non è la rappresentazione di un serial killer, non c’è l’azione di un poliziesco, non ci sono psicopatici da inseguire ma c’è solo un detective vecchio e in pensione che un tempo era un’istituzione ma che ormai tutti credono finito, c’è una promessa da mantenere, c’è la solitudine di un uomo al quale non crede più nessuno ma che ha ancora il fiuto per la preda, che non si arrende nonostante tutto e tutti. Ma il suo tempo è finito, non c’è più spazio per Jerry, non c’è più fiducia, resta da solo col suo caso e questo lo sconfigge. Il cerchio si chiude, si ricomincia. E ci sono ancora quelle voci, quelle ossessioni, le stesse debolezze, la stessa solitudine.

Un film bellissimo, originale, psicologico, ottimamente girato da Sean Penn e splendidamente interpretato.
Il cinema non è affatto morto, i buoni film ci sono eccome, basta saperli scoprire.
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Io sono grande. E' il cinema che è diventato piccolo.
I miei dvd

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KaiserSoze


Reg.: 02 Ott 2001
Messaggi: 6944
Da: Quartu Sant'Elena (CA)
Inviato: 21-03-2003 11:46  
Sono sempre stato titubante al momento di noleggiarlo, la tua recensione però mi ha incuriosito molto.
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Quando la porta della felicità si chiude, un'altra si apre, ma tante volte guardiamo così a lungo a quella chiusa, che non vediamo quella che è stata aperta per noi.

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gatsby

Reg.: 21 Nov 2002
Messaggi: 15032
Da: Roma (RM)
Inviato: 21-03-2003 12:19  
Guarda in questo caso si ripropone il caso del rapporto aspettativa-realtà.
Quando decisi di vederlo pensavo di assistere ad un film thriller, mentre questo è tuttal'altro.
Non ti posso nascondere che vedendolo ho provato una noia megagalattica, ed un disprezzo per la sceneggiatura molto elevato.
Forse se pensi che film come About Schmidt siano belli allora ti potrebbe perfino piacere questo film.
Io non lo consiglierei a nessuno
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Qualunque destino, per lungo e complicato che sia, consta in realtà di un solo momento : quello in cui l'uomo sa per sempre chi è

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Dubliner


Reg.: 10 Ott 2002
Messaggi: 4489
Da: sanremo (IM)
Inviato: 21-03-2003 12:37  
Non so che dirti, per me About Schmidt è meraviglioso e questo lo è altrettanto.
Non c'è stato un solo momento di noia mentre guardavo queste pellicole, mi addormento come un sasso mentre guardo film come Codice Swordfish, o Spy Game e similari che dovrebbero avere l'intento di intrattenere ma che trovo desolatamente vuoti.
La Promessa lo consiglierei solo a chi non vuole aspettarsi un thriller classico con un detective che da la caccia ad un serial killer. Su questo sono d'accordo con te, le aspettative a volte pregiudicano la visione di un film, in questo caso io sono rimasta piacevolmente stupita.
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gatsby

Reg.: 21 Nov 2002
Messaggi: 15032
Da: Roma (RM)
Inviato: 21-03-2003 13:03  
Appositamente ho messo in relazione i due film.
Entrambi si reggono solo sull'interpretazione di Nicholson, che per quanto sia un Fuoriclasse, non può rendere a mio giudizio belli questi film.
Le aspettative hannno giocato un ruolo importante, è vero,ma a me piacciono anche i film lenti e nonostante non fossi preparato a questo genere in quell'occasione, non riesco a trovare degli spunti di riflessione nè momenti di coinvolgimento.
I protagonisti dei due film sono uguali e uguale è stata la noia. Forse però Schmidt lo batte al fotofinish.
Oltre a Nicholson,giusto la fotografia è eccellente. Il resto è veramente ....
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woodybody

Reg.: 21 Mar 2003
Messaggi: 1
Da: Bologna (BO)
Inviato: 21-03-2003 13:12  
Ciao a tutti,

solo due righe per dire che la promessa è stato secondo me uno dei più bei film della stagione passata, un'atmosfera surreale e un JN da brivido, niente a che vedere con About schmidt che per carità è un bel fim ma niente di più...

Un consiglio sullo stesso genere (thriller psicologico con ritmi blandi e surreali) The weight of the water (il mistero dell'acqua) di K. Bigelow, bellissimo anche lui.


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L'ultima donna in cui sono entrato è stata la statua della libertà.

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KaiserSoze


Reg.: 02 Ott 2001
Messaggi: 6944
Da: Quartu Sant'Elena (CA)
Inviato: 21-03-2003 13:23  
Il mistero dell'acqua l'ho visto e mi è piaciuto
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gmgregori

Reg.: 31 Dic 2002
Messaggi: 4790
Da: Milano (MI)
Inviato: 21-03-2003 14:29  
Penn è stato molto abile a creare un film dove l’immagine fa trapelare dolore e sofferenza, senza l’utilizzo classico di pianti melensi o copioni banali.
Il film, tutt’altro che visionario è interpretato straordinariamente sia dalla Penn che da Nicolson inquadrando diversi frangenti tutti analizzati ed ottimizzati al meglio.
La solitudine di una ragazza di provincia e il successivo rapporto con l’angelo ex poliziotto.
Un rapporto delicato trasmesso anche dalle inquadrature e dalla fotografia unica e malinconica.
L’ossessione della solitudine è la causa dello della caccia mentale del protagonista, che non vuole arrendersi al fatto di essere “fuori”.
Se ben ricordate la scena della promessa è stata veloce e piuttosto banale. Quindi la parola in se’ rappresenta l’evoluzione del film e l’individuazione psichica di Nicolson
La promessa è un libro film. Non ho letto l’opera ma si dice che guardandolo sia come leggerla.
Ricordate Griffith, l’uso degli elementi naturali come trasmissione di emozioni? Se notate il film si evolve anche in funzione dello stato del cielo e delle stagioni, del tempo, del sole.
Se è vero che nel cinema l’unico modo per raggiungere la realtà è cogliere le presenze fantastiche(non Fantasy, ma come Fhantasy) utilizzando la natura come “stato d’animo” allora Penn ha fatto un buon lavoro. In questo film c’è un ritorno alle geniali disinvolture di una volta, con l’aggiunta della tecnica, senza effetti speciali. Qui, l’impatto visivo non ci rende passivi. Scusate se mi ripeto sempre su questo argomento ma è fondamentale

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la bruttura del vuoto è tanto profonda fin quando, cadendo, non ti accorgi di poterti ripigliare. I ganci fanno male, portano ferite, ma correre e faticare per poi giorie è un obbiettivo per cui vale la pena soffrire.
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gmgregori

Reg.: 31 Dic 2002
Messaggi: 4790
Da: Milano (MI)
Inviato: 21-03-2003 14:56  
Ascoltiamo il diretto interessato, Penn.
“Lavoravo ogni giorno con grandi attori, chiedendomi cosa avrebbero fatto del loro personaggio”, ricorda un’ambientazione Nicholson. “Sean ha avuto la capacità di circondarsi di attori di talento e questo ha arricchito enormemente il film. Anche la suspence è legata alla performance degli interpreti, che sono stati tutti straordinari”. “Sapevo che non avrei avuto il tempo che in genere mi piace avere per lavorare con gli attori”, dice Penn del casting. “Avevo bisogno dei migliori”. Le riprese del film, che si svolge nell’arco di un anno e mezzo, sono state piuttosto faticose, visto che in quei 55 giorni nel British Columbia, in Canada, era inverno. Il clima variava spesso, e questo ha richiesto una notevole flessibilità da parte del cast e della troupe. “In molte occasioni la sera eravamo pronti a girare una scena che richiedeva la neve”, dice il produttore Michael Fitzgerald, “ma la mattina dopo, ecco che arrivava un temporale e scioglieva tutto”. Anche la scena del crimine non ha fatto eccezioni. “Quella scena è stata particolarmente difficile, perché all’inizio avevamo programmato di girarla altrove”, spiega Fitzgerald. “Alle nove di mattina era tutto a posto. Ma quando sono arrivati i camion, alle due del pomeriggio, non c’era più neve. Allora ci siamo dovuti spostare tutti in montagna, percorrendo altre undici miglia, con un freddo tremendo”. “Faceva freddo e c’erano i grizzly: eravamo tutti un po’ tesi laggiù”, scherza Penn. La sequenza in cui Jerry informa i genitori del ritrovamento del cadavere della figlia è stata ugualmente complessa. Girata in una fattoria, dentro un capannone pieno di tacchini, dove “Era praticamente impossibile respirare, l’odore degli animali prendeva alla gola”, ricorda Fitzgerald. “I tacchini sono molto delicati”, dice Penn. “Camminare in mezzo a loro non è facile”, aggiunge Nicholson, “ma penso che la scena sia riuscita molto bene, Sean ha scelto grandiosa”.
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Dubliner


Reg.: 10 Ott 2002
Messaggi: 4489
Da: sanremo (IM)
Inviato: 21-03-2003 16:17  
quote:
In data 2003-03-21 13:03, gatsby scrive:
Appositamente ho messo in relazione i due film.
Entrambi si reggono solo sull'interpretazione di Nicholson, che per quanto sia un Fuoriclasse, non può rendere a mio giudizio belli questi film.



Affermare questo parlando di questi due film è molto riduttivo, al massimo l'interpretazione di Nicholson aggiunge valore ma di certo non è quello che rende belle queste pellicole. Sul fatto che non ti siano piaciuti niente da obiettare, ma sono due ottimi prodotti.
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gmgregori

Reg.: 31 Dic 2002
Messaggi: 4790
Da: Milano (MI)
Inviato: 21-03-2003 17:17  
Secondo quello che dice Penn tutto il mio post va a cadere. Infatti gli elementi climatici sono stati non un tramite ma un limite.
Che diavolo, involontariamente ha saputo usarli!

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Ponyboy scopre che giudice e udienza sono diversi da come si aspettava, che Darry e Soda provavano sentimenti che non conosceva, e che forse un certo tema non è impossibile da descrivere.

[ Questo messaggio è stato modificato da: gmgregori il 22-03-2003 alle 06:25 ]

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gatsby

Reg.: 21 Nov 2002
Messaggi: 15032
Da: Roma (RM)
Inviato: 21-03-2003 22:16  
Infatti, neanche l'interpretazione di Jack Nicholson a mio parere le rende belle.
Il mio accostamento era dettato dall'idea che la sceneggiatura di questo film, così come di About Schmidt, non sia ben articolata.
Come è stato scritto, è più un film sull'evoluzione di un esistenza che un film dai contenuti gialli.
L'omicidio è di puro contorno, non fa altro che essere l'occasione di vedere il protagonista che dice qualche parola.
Come ho detto ha giocato molto l'aspetto delle aspettative, ma se volessi oggettivare il mio giudizio,comunque non gli attribuire un voto positivo
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gmgregori

Reg.: 31 Dic 2002
Messaggi: 4790
Da: Milano (MI)
Inviato: 22-03-2003 06:24  
Per carità, Gatsby, su questo siamo d'accordo, mi sono sembrate semplicistiche le dichiarazione di Penn. Prima di leggerle avevo postato una mia opinione. Sono rimasto deluso dal fatto che gli elementi climitici abbiano giocato un ruolo limitativo per il regista. E' necessario vedere se è stata una limitazione strettamente pratica o altro...
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Dubliner


Reg.: 10 Ott 2002
Messaggi: 4489
Da: sanremo (IM)
Inviato: 22-03-2003 09:15  
gmgregori sinceramente non capisco come quelle 4 frasi di Sean Penn possano farti cambiare opinione sul film. Non ci vedo niente di particolarmente deludente in quello che ha affermato
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badlands

Reg.: 01 Mag 2002
Messaggi: 14498
Da: urbania (PS)
Inviato: 22-03-2003 14:02  
la promessa è un film meraviglioso,un gioiello,e altrettanto lo è about shmdt.caso vuole che in entrabi ci sia nicholson.non per togliergli merito,ma anche senza du lui sarebbero state comunque due storie tremende,laceranti,sulla vecchiaia,sull'orrenda provincia,sul bigottismo,sul senso della colpa,e dell'espiazione.la promessa è un film incredibile,come i due precedenti di penn,che con gli anni ha assunto per me un valore davvero assoluto nel panorama mondiale,sia come attre e ancor più come regista.questo è un film necessario,specie in un paese come il nostro che vive sui mostri,sulla necessità della giustizia a tutti i costi,anche in assenza del colpevole,mentre manca totalmente,a noi ma non a jack,l'onore,la sacralità della parola data.il fatto del clima non so,potrebbe esser un problema logistico,ovviamente,ma non limita certo il film,che anzi riesce tranquillamente ad alternare il gelo al deserto,sempre coerente allo scorrere della storia.non è un caso che si stia tentando di boicotare penn la a hollywood,i suoi son film che pesan come macigni sulla società americana,sono di una tale schiettezza,precisione puntigliosa nel colpire tutti i miti del posto,che potrà sempre meno avere spazio.un solo film che unisce critica al sistema di protezione,di giustizia,e sociale,merita tuto il più grande rispeto e la più grande ammirazione.è un film che va visto e rivisto,qui ma soprattutto la,dove si pensa che la pena di morte sia comunque giusta,che un colpevole da dare in pasto alla folla ci debba sempre essere,che la giustizia,o presunta tale,debba esser comunque raggiunta,a qualunque costo.monumentale.da confrontare,forse,con il mostro di dusseldorf di lang,di cui pare abbia qualche somiglianza,a mio avviso.
ciao!

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