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Autore Il paese incantato
Sgrunt

Reg.: 06 Giu 2004
Messaggi: 144
Da: milano (MI)
Inviato: 08-06-2004 21:48  
un mese fa ho visto uno dei film più contorti e allucinanti che m siano mai passati sotto mano: "Il paese incantato" d Jodorowski. del suddetto avevo letto un libro (è poliedrico il ragazzo) che m era piaciuto ma sul film nn riesco ad esprimere un giudizio: ciò suppongo essere dovuto al fatto che nn ho capito un cazzo. qualcuno d voi illuminati ha una chiave d lettura da propormi?

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stevie

Reg.: 26 Feb 2004
Messaggi: 2135
Da: viterbo (RM)
Inviato: 08-06-2004 23:47  
Io ho visto solo La Montagna Incantata ma ero piccolo e non ci ho capito un tubo. Ma hai stuzzicato la mia curiosità e ho cercato un po' di notizie sul web, se non sul film almeno sull'uomo.
L'ho sforbiciato ma resta un po' lunghetto....
Nasce in Cile da genitori ebrei-russi, nel 1929. Cresce a Santiago e poi si trasferisce in Messico dove fa il clown nei circhi, organizza un teatro di marionette, diventa campione di karate e dirige un gruppo di musica pop. Poi l'attività teatrale come attore, regista e scenografo: pare abbia messo in scena 347 opere teatrali più 27 effimeri panici (sorta di happening-celebrazioni).

Alla fine di un lungo peregrinare approda a Parigi dove, mentre frequenta i corsi di mimo tenuti da Marcel Marceau, incontra nel 1960 due spiriti anarchici e geniali affini al suo: Fernando Arrabal e Roland Topor. Si riuniscono regolarmente al Cafè de la Paix, lo stesso in cui Gurdjieff scriveva i suoi libri, dove, per loro ammissione, discutevano «di tutto e di niente e anche di arte, di filosofia, delle nuove tendenze». Un anno più tardi adottano fra loro il nome di burlesque, in omaggio a Gongora ed ai locali di strip-tease americani. Da questo sodalizio sorge nel 1962 il movimento di ispirazione post-surrealista che chiameranno Movimento Panico.

«La nostra generazione attuale -scrive Jodorowsky nel suo "manifesto" del 1965 - è un circo in cui i personaggi si dividono in 'augusti', clown e pubblico.
L'uomo panico è il clown; il cittadino che afferma una sola idea alla volta, cerca una sola soluzione per ogni problema e crede di 'essere', è l'augusto; l'immensa massa di sfaccendati inerti è il pubblico. Tuttavia ogni pubblico è un 'augusto' in potenza e ogni 'augusto' può evolversi in clown perché il mondo è panico.»

«La distinzione fondamentale che il panico stabilisce nell'uomo è la dualità tra persona e personaggio. L'augusto è un uomo vestito come tutti, fa da spalla al clown, non è certo buffo, rappresenta l'uomo medio "non stravagante", non vive nel presente ma nel passato e tuttavia soffre perché, nonostante non viva nell'oggi, si preoccupa del domani.I clown, proprio come le logiche non-aristoteliche, come i quadrati di carta, hanno la possibilità di mutare, sono capaci di deformarsi, di far da struttura, di avere un pensiero multiplo. Gran parte del terrore moderno nei quadri e nei film dell'orrore è rappresentato con immagini di cose informali. Il magma, la putredine, il misterioso non hanno forma. E per gli augusti il non aver forma è simbolo dell'orrido, della perdita di se stessi. Viceversa l'uomo panico tenta di liberarsi da tale educazione condizionata e cerca l'euforia come un mezzo per uscire dalla prigione.»

Nello stesso 1962, André Breton, il Papa del surrealismo, pubblica le Cinq récit paniques di Arrabal. Da allora in poi seguono una serie di opere prevalentemente letterarie e teatrali che fanno conoscere il movimento Panico in Europa e nel mondo: l'Opéra de l'ordre di Jodorowsky che gli frutta nel 1963 la temporanea espulsione dal Messico per aver «attaccato le istituzioni nazionali»; La Pierre de la folie di Arrabal; Les Nouvelles paniques ancora di Jodorowsky; Le locataire chimerique di Topor, romanzo inquietante del 1964, da cui Roman Polansky trarrà diversi anni dopo il film L'inquilino del terzo piano; il Teatro Panico di Jodorowsky; i film di Arrabal Viva la muerte, L'arbre de Guernica; le innumerevoli mostre di disegni ed illustrazioni di Topor.
Il National Theatre di Londra, diretto da Lawrence Olivier mette in scena nel 1965 L'Architetto e L'Imperatore d'Assiria di Arrabal e personaggi come Luis Buñuel simpatizzano ormai apertamente con il Panico.

È a questo punto che Jodorowsky, rientrato in Messico, fonda la società di produzione cinematografica Producciones Panicas grazie alla quale realizza nel 1968 il suo primo film: Fando y Lis (Il paese incantato), tratto dall'omonimo dramma teatrale di Arrabal. È la storia del viaggio e degli incontri che Fando e la sua ragazza Lis compiono per raggiungere Tar, il paese della felicità e dell'amore, il paese incantato. Il tema è l'impossibilità dell'amore e della felicità, insidiati e distrutti dal «male che è nel mondo e nel cuore di ogni uomo».

Il Festival di Cannes del 1971 proietta il secondo film di Jodorowsky: El Topo, grande successo negli Stati Uniti, ma distribuito in Italia in versione mutilata, ridotta a due ore. E' una sorta di western mistico e surreale, in cui lo stesso Jodorowsky incarna il protagonista, cavaliere errante in cerca del Graal, che deve liberare un villaggio da quattro pistoleros. Mescolando in modo singolare atmosfere alla Buñuel ed altre alla Leone, la pellicola si snoda fra allucinazioni, esaltazioni orgiastiche, impennate violente, in una serie interminabile di episodi dove si avvicenda una fauna umana cenciosa e ripugnante da corte dei miracoli. Una didascalia spiega che "topo" in spagnolo significa talpa, un animale che scava le sue gallerie nel buio e quando arriva alla luce diventa cieco.


La summa della ideologia e della concezione figurativa del cinema di Jodorowsky giunge però nel 1973 con La Montagna Sacra.

È un'allegoria, talvolta ispirata, più spesso iconoclasta del cammino verso la Montagna Sacra, la Grande Opera, la realizzazione ermetica, l'immortalità. Riesce a coniugare un notevole rigore formale ed "ideologico" con l'uso dissacrante e spesso sconvolgente (almeno per quegli anni) del nudo e del sesso, che gli frutta il sequestro e vari processi per oscenità e vilipendio alla religione.

Il film resta comunque notevole ed ancora oggi niente affatto datato, molte scene sono geniali: la pantomima della Conquista del Messico inscenata da rospi (i Conquistadores) ed iguana (gli Aztechi); l'accampamento dei falsi guru in un cimitero alle pendici della Montagna Sacra, con il profeta delle droghe (allusione esplicita a Timothy Leary, profeta dell'LSD) convinto che il segreto sia tutto lì; il finale estraniante e brechtiano in cui i nove immortali in cima alla Montagna vengono smascherati rivelando solo dei fantocci.

Dopo il grande successo de La Montagna Sacra viene coinvolto, nel 1975, in un progetto milionario: portare sullo schermo il romanzo di fantascienza di Frank Herbert, Dune.

Il film, girato in 70 mm., dovrebbe durare tre ore: tra gli attori protagonisti, addirittura Salvador Dalì (pagato 100.000 dollari l'ora!); tra gli scenografi e costumisti, Moebius, il più grande disegnatore di fumetti fantascientifici di Francia e H. R. Giger, l'artista svizzero, visionario e "demoniaco", più tardi inventore del mostro del film di Ridley Scott Alien.

Il progetto oltrepassa ogni ragionevole limite di costo ed il produttore si ritira. Solo molti anni più tardi il film sarà realizzato da David Lynch in versione relativamente più "economica".

Marchiato dall'ignominia di essere un dilapidatore di budget, un sardanapalo della celluloide , Jodorowsky viene messo in quarantena: nessuno lo farà più lavorare nel cinema per anni.


Solo nel 1989 finalmente, il produttore italiano Claudio Argento, gli finanzia il film Santa Sangre. Per quanto sempre interessante, quest'ultima fatica non si eleva al di sopra dello standard da film di genere: l'invenzione visionaria resta valida e multiforme, ma l'autentica ispirazione è spenta; si ripetono con certa stanchezza le ossessioni abituali dell'autore: il circo; gli handicappati e i freaks; le metafore cristiche più o meno blasfeme; le sette e le congreghe religiose o esoteriche. Ma dove un tempo vi era genuina provocazione visiva ed intellettuale, ora resta solo un onesto artigianato da manierista del kitsch, da scrupoloso confezionatore di horror con relativa, abbondante, esposizione di sanguinacci e macellerie varie.

Questa volta il nuovo tentativo di Jodorowsky, con tutti i limiti e le più o meno astute concessioni alla cassetta, si rivela fortunato. Negli anni successivi gira ancora The Rainbow Thief ("Il ladro dell'arcobaleno"), sorta di fiaba ambientata fra i clochard parigini, con un cast d'eccezione: Peter O'Toole, Omar Sharif, Christopher Lee. Mentre è annunciato come imminente The Sons of El Topo ("I figli di El Topo.)


Personaggino mica male eh?
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Sandrino

Reg.: 17 Mag 2004
Messaggi: 612
Da: Gavi (AL)
Inviato: 09-06-2004 15:15  
Ho sentito parlare di lui ma non come attore.So che si occupava di misticismo e magia applicati all'uomo e alla sua psiche.Penso che anche nei suoi film trattasse questi temi.


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Sgrunt

Reg.: 06 Giu 2004
Messaggi: 144
Da: milano (MI)
Inviato: 09-06-2004 19:44  
si, un personaggio curioso, tra le altre cose ha anche sceneggiato fumetti. cmq grazie stevie, molto interessante; se t interessa leggi il libro che dicevo: "Quando Teresa si arrabbiò con Dio". penso ne valga la pena.

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