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Autore Leni Riefenstahl
mario54

Reg.: 20 Mar 2002
Messaggi: 8838
Da: nichelino (TO)
Inviato: 18-02-2005 15:21  
Dalla parte cinematografica germanica proprio la regista tedesca Leni Riefenstahl
(1902 -2003), presentò nel 1938 un ricco documentario cinematografico sull’Olimpiade mondiali naziste; intitolato: “Olympia”. - Lei, precedentemente a ciò, fù una modesta ballerina del varietà, e poi a seguito divenne attrice.

Proprio lei, Leni Riefenstahl si propose nel 1929 nella pellicola: “La tragedia di pizzo Palù”, e poi nel 1932 “ La bella maledetta” in vetta alle dolomiti venete italiane.
Negli anni settanta la stessa attrice fu messa sotto inchiesta giudiziaria per la sua attinente partecipazione al nazismo; ma poi prosciolta, giacché non emersero prove concrete alla propria diretta partecipazione. A conseguenza di questo la carriera gli andò letteralmente allo sfascio, ed andò in Africa dedicandosi a documentari sulle tribù indigene. Nel 2002 a <<cento anni>> suonati! Alcuni studenti di cinema gli dedicarono un’intervista piuttosto infamante!

Lei, Leni Riefenstahl, durante tale intervista invernale mattutina disse seccata all’operatore macchina: <<Lei non vorrà mica riprendermi sotto quest’orrenda luce di merda>>?! <<Mi mette troppo in risalto i piegamenti del viso >>! Era di certo ovvio che, Leni Riefenstahl fosse seccata per ben altri motivi… In particolar modo: per il giudizio negativo che questi espressero da dietro le quinte nei suoi confronti.

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Vivien Leigh - Non voglio realismo, voglio magia!

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EtaBeta

Reg.: 11 Nov 2003
Messaggi: 1493
Da: Roma (RM)
Inviato: 18-02-2005 16:33  
Olympia, pietra miliare della cinematografia documentaristica sportiva, fu commissionata a Leni Riefensthal dal comitato olimpico internazionale di Ginevra, l'UFA, organo cinematografico del Partito Nazionalsocialista sotto il controllo del ministro della propaganda, il famigerato dr. Goebbels, non ebbe alcuna voce in capitolo ne finanziò in alcun modo il progetto.
Olympia, nonostante sia pregno di estetica di regime, è tutt'altro che un film di propaganda: basti ricordare il volto pesantemente infastidito di Hitler che assiste alle continue vittorie del nero Jesse Owens.
I guai della Riefensthal vengono da un film che girò due anni prima: "il trionfo della volontà", il film, che stabilì i canoni dell'estetica Hitleriana, mostra il raduno del NSDAP del 1934 a Norimberga e fu commissionato alla Riefensthal direttamente da Adolf Hitler, bypassando Goebbels il quale andò su tutte le furie creando alla regista tutti i problemi possibili (ad esempio impedì che posizionasse cineprese sul pulpito per "ragioni di sicurezza", tanto che la Riefensthal dovette inventarsi un braccio mobile per poter riprendere i discorsi). Dopo la guerra la Riefensthal sostenne di non essere mai stata iscritta ne simpatizzante del NSDAP e che, nel caso specifico, non avrebbe in alcun modo potuto opporsi a un ordine diretto di Hitler, pena la sua incolumità fisica e quella dei suoi cari. Leni Riefensthal ha passato gran parte del resto della sua vita a cercare di sensibilizzare il mondo sulla tragedia dell'Africa, vivendo molto tempo tra i Nuba del Sudan e pubblicando dei reportage fotografici pluripremiati. Leni Riefensthal ha anche pubblicato diversi libri fotografici sul mondo sommerso (ha preso il brevetto da sub a 72 anni!!) anch'essi pluripremiati. E' stata una grande ballerina, poi ottima attrice, quindi geniale regista e infine eccezionale fotografa naturalista, ma ha pesato sulla sua vita quel "no" risposto a Erich Von Stroheim che gli proponeva di emigrare con lui negli USA (poi lo chese alla Dietrich...), se avesse risposto di sì però, non avremmo avuto Olympia...
Per chi fosse interessato all'argomento cosiglio l'autobiografia di Leni Riefensthal "perduta nel tempo", pubblicata in Italia da Bompiani con la prefazione di Enrico Ghezzi.
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