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Autore Scorsese,declino di un mito?
SimeOne


Reg.: 26 Ago 2002
Messaggi: 1207
Da: Villasanta (MI)
Inviato: 19-09-2003 11:50  
L’idea di questo post mi è venuta sfogliando il dizionario di Farinotti,e leggendo la sua recensione del film “Al di là della Vita”.
Riporto quanto da lui scritto:

“Forse Scorsese,che continuiamo a considerare uno dei due,massimo tre massimi maestri del cinema contemporaneo comincia ad essere stanco.I primi segnali si erano manifestati con Kundun.Naturalmente il mestiere rimane,ma la differenza,la grande qualità,non si manifestano.La speranza è che si tratti di un momento transitorio.”

Sottoscrivo integralmente quanto riportato dal buon Pino (Farinotti),con in più alcune mie considerazioni,alla luce anche dell’ultimo prodotto di Scorsese,”GONY”,e del suo imminente (si fa per dire visto che stanno girando in questi mesi) “The Aviator”.
Escludo dal mio discorso due film di Scorsese,secondo me assai poco riusciti,ma che possono essere tranquillamente catalogati alla voce “incidente di regia” (ogni regista ne ha avuto almeno uno,cito per esempio quella porcata del “Dr T e le Donne” per Altman,e,cambiando completamente genere,”Fantasmi da Marte” di Carpenter) e visti come punti isolati in un continuum di qualità.Sto parlando del controverso “L’ultima tentazione di Cristo”,e del “Colore dei Soldi” film a mio avviso mediocri (assurda la statuetta a Newman per questo film,e non per la “Stangata”,ma si sa,la logica compensatoria dell’Academy produce queste aberrazioni).
Secondo me la parabola discendente di Scorsese inizia già prima di film citati da Farinotti,diciamo a partire da Cape Fear film certo buono ma non sicuramente degno di entrare nella ristretta cerchia dei capolavori,anche perché,a mio avviso,il successo del film è stato determinato per il 90% dalla calamitante presenza scenica di un De Niro “incazzato e tatuato”,più che da una straordinaria prova del cineasta italo-americano.Stesso discorso per “L’Età dell’Innocenza”,buon prodotto completamente poggiato sulle spalle di un cast di prim’ordine e diretto con mestiere ma nulla più.
E però con “Casinò” che si può secondo me iniziare a parlare di declino:un prodotto in cui tutto appare esageratamente sopra le righe,a partire dai personaggi,e che volendo descrivere drammi personali,vizi e virtù finisce con l’approdare a nulla.Si prosegue poi con il manierista e scialbo Kundun,ed il ridicolo e grottesco “Al di là della Vita” a tuttoggi il punto più basso della carriera di Scorsese.
Con “Gangs of New York” il nostro ha (ovviamente parlo sempre a titolo personale) inaugurato una nuova e assai preoccupante (per lui) tendenza.Farò un discorso per così dire psicologico-cinematografico.Resosi conto di non aver più il “tocco” registico per confezionare un prodotto innovativo o comunque unico sul piano artistico Scorsese,veicolato in questo da quel losco figuro di Weinstein (boss della Miramax),si sta buttando sul cinema mainstream all-star commerciale,quello per intenderci infarcito di nomi altisonanti che hanno il solo scopo di attirare il pubblico nelle sale,con l’intento di esorcizzare quel calo di ascolti che tanto sta preoccupando le alte sfere di Hollywood.Un’ulteriore riprova di questo è appunto “The Aviator”,mega produzione infarcita di stelle che a me ricorda tanto un polpettone alla “Via col Vento”,senza però averne più il contesto socio culturale (intendiamoci,”Via col Vento” è stato un capolavoro della”sua” epoca,riproporlo adesso sarebbe ridicolo…).La pellicola si incentra sulla storia di questo Howard Hughes,che mi pare molto America-related,nel senso che non so in Europa quanto si possa apprezzare la storia di un individuo che nessuno conosce e che rappresenta uno spaccato di storia esclusivamente USA,ma questa e un'altra storia,non voglio essere prevenuto ma giudicherò il prodotto finito.
Tornando a GONY,premetto che io ho visto il film solo da poco in DVD,a causa di una mia (stupida lo so,ma non ci posso fare nulla…..)idiosincrasia nei conronti di Di Caprio,che gira e rigira,passano gli anni,ma ha sempre quella faccia da bamboccio e quel fisico da tredicenne ingrassato,che secondo me gli tarpano ogni pretesa di grandezza e credibilità recitativa.Il fatto che sia poi ancora lui il protagonista di “The Aviator”….Il film l’ho trovato pomposo e presuntuoso ,nel senso che ha nelle premesse l’intento di mostrare le origini di una nazione,ma poi alla fine di quella nazione si limita a raffigurare un singolo episodio,utilizzando dei personaggi che hanno quantomeno del forzato se non addirittura del farsesco.Mi dispiace per Daniel Day,che mi piace moltissimo come attore,ma il suo personggio esageratamente sopra le righe ravvicina molto di più Ezechiele il Lupo o il comandante Sparrow di Depp che una figura storica.Di Di Caprio ho già detto,vale a dire è una Movie Star,uno che tira la gente al cinema,non un grande attore.Il personaggio della Diaz (altra movie-star,mediocre attrice…) sembra uscito da “I Picari” con Montesano:insomma una delusione,meno male che una volta tanto l’Academy ci ha visto giusto e non gli ha dato manco una statuetta.

A questo punto vorrei sentire le vostre opinioni in proposito.Grazie.

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GionUein

Reg.: 20 Mag 2003
Messaggi: 4779
Da: taranto (TA)
Inviato: 19-09-2003 15:59  
Così su due piedi dico che non sono in sintonia col tuo pensiero.
Avrò modo di formulare il mio in maniera più articolata ma adesso ( velocemente )posso counque affermare che per me CASINO' e GANGS OF NEW YORK sono due esempi di grande cinema.

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U N I T A C I N E F I L A

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seanma

Reg.: 07 Nov 2001
Messaggi: 8105
Da: jjjjjjjj (MI)
Inviato: 19-09-2003 16:07  
quote:
In data 2003-09-19 11:50, SimeOne scrive:
L’idea di questo post mi è venuta sfogliando il dizionario di Farinotti,e leggendo la sua recensione del film “Al di là della Vita”.
Riporto quanto da lui scritto:

“Forse Scorsese,che continuiamo a considerare uno dei due,massimo tre massimi maestri del cinema contemporaneo comincia ad essere stanco.I primi segnali si erano manifestati con Kundun.Naturalmente il mestiere rimane,ma la differenza,la grande qualità,non si manifestano.La speranza è che si tratti di un momento transitorio.”

Sottoscrivo integralmente quanto riportato dal buon Pino (Farinotti),con in più alcune mie considerazioni,alla luce anche dell’ultimo prodotto di Scorsese,”GONY”,e del suo imminente (si fa per dire visto che stanno girando in questi mesi) “The Aviator”.
Escludo dal mio discorso due film di Scorsese,secondo me assai poco riusciti,ma che possono essere tranquillamente catalogati alla voce “incidente di regia” (ogni regista ne ha avuto almeno uno,cito per esempio quella porcata del “Dr T e le Donne” per Altman,e,cambiando completamente genere,”Fantasmi da Marte” di Carpenter) e visti come punti isolati in un continuum di qualità.Sto parlando del controverso “L’ultima tentazione di Cristo”,e del “Colore dei Soldi” film a mio avviso mediocri (assurda la statuetta a Newman per questo film,e non per la “Stangata”,ma si sa,la logica compensatoria dell’Academy produce queste aberrazioni).
Secondo me la parabola discendente di Scorsese inizia già prima di film citati da Farinotti,diciamo a partire da Cape Fear film certo buono ma non sicuramente degno di entrare nella ristretta cerchia dei capolavori,anche perché,a mio avviso,il successo del film è stato determinato per il 90% dalla calamitante presenza scenica di un De Niro “incazzato e tatuato”,più che da una straordinaria prova del cineasta italo-americano.Stesso discorso per “L’Età dell’Innocenza”,buon prodotto completamente poggiato sulle spalle di un cast di prim’ordine e diretto con mestiere ma nulla più.
E però con “Casinò” che si può secondo me iniziare a parlare di declino:un prodotto in cui tutto appare esageratamente sopra le righe,a partire dai personaggi,e che volendo descrivere drammi personali,vizi e virtù finisce con l’approdare a nulla.Si prosegue poi con il manierista e scialbo Kundun,ed il ridicolo e grottesco “Al di là della Vita” a tuttoggi il punto più basso della carriera di Scorsese.
Con “Gangs of New York” il nostro ha (ovviamente parlo sempre a titolo personale) inaugurato una nuova e assai preoccupante (per lui) tendenza.Farò un discorso per così dire psicologico-cinematografico.Resosi conto di non aver più il “tocco” registico per confezionare un prodotto innovativo o comunque unico sul piano artistico Scorsese,veicolato in questo da quel losco figuro di Weinstein (boss della Miramax),si sta buttando sul cinema mainstream all-star commerciale,quello per intenderci infarcito di nomi altisonanti che hanno il solo scopo di attirare il pubblico nelle sale,con l’intento di esorcizzare quel calo di ascolti che tanto sta preoccupando le alte sfere di Hollywood.Un’ulteriore riprova di questo è appunto “The Aviator”,mega produzione infarcita di stelle che a me ricorda tanto un polpettone alla “Via col Vento”,senza però averne più il contesto socio culturale (intendiamoci,”Via col Vento” è stato un capolavoro della”sua” epoca,riproporlo adesso sarebbe ridicolo…).La pellicola si incentra sulla storia di questo Howard Hughes,che mi pare molto America-related,nel senso che non so in Europa quanto si possa apprezzare la storia di un individuo che nessuno conosce e che rappresenta uno spaccato di storia esclusivamente USA,ma questa e un'altra storia,non voglio essere prevenuto ma giudicherò il prodotto finito.
Tornando a GONY,premetto che io ho visto il film solo da poco in DVD,a causa di una mia (stupida lo so,ma non ci posso fare nulla…..)idiosincrasia nei conronti di Di Caprio,che gira e rigira,passano gli anni,ma ha sempre quella faccia da bamboccio e quel fisico da tredicenne ingrassato,che secondo me gli tarpano ogni pretesa di grandezza e credibilità recitativa.Il fatto che sia poi ancora lui il protagonista di “The Aviator”….Il film l’ho trovato pomposo e presuntuoso ,nel senso che ha nelle premesse l’intento di mostrare le origini di una nazione,ma poi alla fine di quella nazione si limita a raffigurare un singolo episodio,utilizzando dei personaggi che hanno quantomeno del forzato se non addirittura del farsesco.Mi dispiace per Daniel Day,che mi piace moltissimo come attore,ma il suo personggio esageratamente sopra le righe ravvicina molto di più Ezechiele il Lupo o il comandante Sparrow di Depp che una figura storica.Di Di Caprio ho già detto,vale a dire è una Movie Star,uno che tira la gente al cinema,non un grande attore.Il personaggio della Diaz (altra movie-star,mediocre attrice…) sembra uscito da “I Picari” con Montesano:insomma una delusione,meno male che una volta tanto l’Academy ci ha visto giusto e non gli ha dato manco una statuetta.

A questo punto vorrei sentire le vostre opinioni in proposito.Grazie.



Gangs of New York è indubbiamente il capoolavoro del 2002 e dello stesso Scorsese.Una magnifica raffigurazione dell'America che fu,girata col crudo lirismo della carne e dei soldi "sporchi di sangue",un fantastico epos moderno nello spirito che rese grandi le antiche civiltà,lo spirito dell'eroismo inteso non come atto personale,ma come consacrazione di certi ideali e in questo naturalmente molto distante dai greci o dai romani,ma lo spirito fondante è il medesimo.In Archivio troverai una più ampia dissertazione su questo magnifico film.Venendo a Scorsese,non ho visto nulla di suo che sia recente oltre al citato ed è innegabile che una sua caratteristica siano gli alti e bassi...
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sono un bugiardo e un ipocrita

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Luke71

Reg.: 06 Ago 2003
Messaggi: 3997
Da: pavia (PV)
Inviato: 19-09-2003 16:46  
A me è piaciuto AL DI LA' DELLA VITA...probabilmente più per il particolare soggetto che per il tocco di Scorsese e poi ho trovato Cage bravissimo.
Penso anchio che CASINO' sia stato sopravvalutato e ancora devo vedere GANGS.
Detto ciò io non lo considero fra i migliori 3-4 registi viventi..
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GionUein

Reg.: 20 Mag 2003
Messaggi: 4779
Da: taranto (TA)
Inviato: 19-09-2003 17:11  
Beh, con AL DILA DELLA VITA sono perfettamente d'accordo con sime1.

Non è certo un film che ti tira su il morale ; certo, si tratta sempre di Martin Scorsese, e non potremmo mai dimenticarlo per tutte le soluzioni visive che ci propone e la maestria con cui danza con la cinepresa,ma dobbiamo anche tener conto del fatto che la maggior parte degli spettatori sono stati portati fuori dal cinema in barella e che non appena hanno visto un ambulanza sono andati definitivamente fuori di testa !

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Luke71

Reg.: 06 Ago 2003
Messaggi: 3997
Da: pavia (PV)
Inviato: 19-09-2003 17:14  
quote:
In data 2003-09-19 17:11, GionUein scrive:
Beh, con AL DILA DELLA VITA sono perfettamente d'accordo con sime1.

Non è certo un film che ti tira su il morale ; certo, si tratta sempre di Martin Scorsese, e non potremmo mai dimenticarlo per tutte le soluzioni visive che ci propone e la maestria con cui danza con la cinepresa,ma dobbiamo anche tener conto del fatto che la maggior parte degli spettatori sono stati portati fuori dal cinema in barella e che non appena hanno visto un ambulanza sono andati definitivamente fuori di testa !




ma infatti propio per questo mi è piaciuto...
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Dubliner


Reg.: 10 Ott 2002
Messaggi: 4489
Da: sanremo (IM)
Inviato: 19-09-2003 19:23  
Sono in linea con GionUein e Sime per Al di là della Vita, che reputo il film meno riuscito di Scorsese, un passo falso.
Mentre per Gangs of New York, come ho già avuto modo di dire, sono dell'idea che sia un ottimo film, che devo rivedere ma che mi aveva lasciato una bellissima impressione visto al cinema. Non so se è da catalogare come capolavoro ma di certo è grande cinema.
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Io sono grande. E' il cinema che è diventato piccolo.
I miei dvd

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TINTOBRASS

Reg.: 25 Giu 2002
Messaggi: 5081
Da: Roma (RM)
Inviato: 19-09-2003 19:38  
"Al di là della vita" è, a mio avviso, un film riuscito a metà. La New York inquietante e spettrale dipinta da Scorsese resta, in ogni caso, molto affascinante.
"Gangs of New York" è un ottimo film in cui sono rintracciabili molti tòpoi del cinema classico (amicizia virile, desiderio di vendetta, amore, passione...).
Scorsese, quindi, secondo me non attraversa affatto un periodo critico, anzi...
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"La giovinezza è una conquista dello spirito che si raggiunge solo ad una certa età" (Proust)


Il sito della mia personalissima rivoluzione: http://www.vueling.com

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riddler

Reg.: 11 Set 2003
Messaggi: 380
Da: Milano (AL)
Inviato: 20-09-2003 00:52  
Ma nessuno si ricorda un certo "fuori orario"? Per me grande esempio di mix di azione e humor, un film che rivedrei 50 volte, nn fosse altro della scena in cui il barista porta a Griffin Dune il l'hamburger e il caffè ordinati due ore prima...

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Luke71

Reg.: 06 Ago 2003
Messaggi: 3997
Da: pavia (PV)
Inviato: 20-09-2003 21:14  
quote:
In data 2003-09-20 00:52, riddler scrive:
Ma nessuno si ricorda un certo "fuori orario"? Per me grande esempio di mix di azione e humor, un film che rivedrei 50 volte, nn fosse altro della scena in cui il barista porta a Griffin Dune il l'hamburger e il caffè ordinati due ore prima...





Ma certo infatti anche recentemente son stati aperti dei post riguardanti questo film....cercali






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SimeOne


Reg.: 26 Ago 2002
Messaggi: 1207
Da: Villasanta (MI)
Inviato: 20-09-2003 21:30  
quote:
In data 2003-09-20 00:52, riddler scrive:
Ma nessuno si ricorda un certo "fuori orario"? Per me grande esempio di mix di azione e humor, un film che rivedrei 50 volte, nn fosse altro della scena in cui il barista porta a Griffin Dune il l'hamburger e il caffè ordinati due ore prima...




Accipicchia!Quello l'avevo proprio dimenticato.....davvero un film divertente e dinamico,oltre che originale,anche se magari non lo rivedrei 50 volte come te.....giudizio sintetico 7,5.

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STAY FOCUSED.....

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Poisonidea

Reg.: 27 Ago 2003
Messaggi: 134
Da: Torino (TO)
Inviato: 21-09-2003 17:26  
quote:
In data 2003-09-20 00:52, riddler scrive:
Ma nessuno si ricorda un certo "fuori orario"? Per me grande esempio di mix di azione e humor, un film che rivedrei 50 volte, nn fosse altro della scena in cui il barista porta a Griffin Dune il l'hamburger e il caffè ordinati due ore prima...




E' uno dei miei film preferiti, l'aveo anche citato in un'altro thread..comunque a me Gangs of New York ha dato la sensazione che Scorsese sia confuso...non chiedetemi esattamente perchè ma è la prima cosa che ho detto ai miei amici appena uscito dal cinema...mi ha veramente deluso, lo dice uno che di Scorsese ha visto un sacco di film, esclusi pochi come al di là della vita (che però quando era uscito al cinema dalla pubblicità mi ispirava e non poco)
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La verità dentro le persone è cosa tanto fragile da cambiare totalmente nel solo modo di riceverla.

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